VIGILI, MA NON SOLO. SONO TANTI QUELLI CHE DOVREBBERO GUARDARSI ALLO SPECCHIO

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2 Gennaio 2015

Partiamo da quella che è, a tutti gli effetti, la notizia del giorno.

A Roma, l’83% dei vigili urbani che doveva essere in servizio durante la notte di Capodanno non è andato a lavoro, giustificando l’assenza per “malattia, donazione di sangue e disabilità”.

 

E’ stata questa la risposta dei caschi bianchi della Capitale al divieto di tenere un’assemblea sindacale l’ultimo giorno dell’anno appena terminato. Uno “sciopero bianco” che ha seriamente rischiato di mettere in ginocchio la città eterna, anche se, fortunatamente, alla fine così non è stato.

“La serata e la nottata si sono svolte senza intoppi per la mobilità e la sicurezza delle 600mila persone che hanno festeggiato l’arrivo del 2015 nelle strade della città, a via dei Fori Imperiali e al Circo Massimo” ha dichiarato l’amministrazione del comune di Roma in una nota ufficiale. “Il servizio degli agenti della Polizia locale di Roma Capitale è stato garantito grazie al previdente ricorso all’istituto della “pronta reperibilità”, che ha permesso di disporre di un numero sufficiente di personale da impiegare nei servizi di viabilità finalizzati alla sicurezza stradale.”

Grazie alla pronta reperibilità, dunque, l’amministrazione capitolina è riuscita a mettere una pezza ad una situazione che poteva avere delle conseguenze molto gravi per la sicurezza dei cittadini e delle migliaia di turisti accorsi da ogni parte del mondo per trascorrere le prime ore del nuovo anno nella splendida cornice della città eterna.
Ma il fatto, anche se non ha avuto conseguenze drammatiche, rimane di una gravità inaudita. Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha affidato ad una nota sulla sua pagina di Facebook tutta la sua rabbia: “Non sono riusciti a guastare la festa della città. In 600mila abbiamo passato il capodanno in piazza. Ma chi ha provato a far saltare tutto con assenze ingiustificate ed ingiustificabili ne dovrà rendere conto” ha tuonato il primo cittadino. “Stiamo facendo tutte le verifiche per accertare le responsabilità. Ringrazio il Premier Matteo Renzi e il Ministro Marianna Madia per il sostegno che stanno dando alla nostra iniziativa. Chi ha finto di essere malato, chi ha inventato scuse ne dovrà rendere atto.”

Su quanto accaduto è intervenuto, sempre con parole durissime, anche il comandante generale dei vigili urbani Raffaele Clemente. “Gli agenti che hanno lavorato ieri sera e ieri notte hanno compiuto un eccellente lavoro e per questo li ringrazio, a nome dell’amministrazione, della città e mio personale. Diversamente, non posso che stigmatizzare l’atteggiamento di quanti, tra i miei colleghi, hanno cercato di sabotare, con una diserzione numerica assolutamente ingiustificata, la festa popolare del Capodanno, cercando di mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini ma anche il buon nome dell’intero Corpo degli agenti della Polizia locale e della città di Roma. Le divergenze sorte nelle ultime settimane o mesi, sul fronte della rotazione degli agenti o sulla definizione del salario accessorio” ha spiegato Clemente, “non dovrebbero essere prese a pretesto per venir meno alla propria professionalità e ai propri doveri . Per questa ragione, per un evidente bisogno di equità nei confronti di quanti ieri hanno prestato il proprio dovere con professionalità e spirito di abnegazione sarà rigorosamente ricostruita l’intera vicenda a favore delle autorità giudiziaria o di garanzia. Ogni eventuale condotta illecita sarà sanzionata amministrativamente.”

 

Fa indubbiamente piacere che il sindaco ed il comandante generale dei vigili urbani di Roma prendano una posizione chiara, netta su quanto è accaduto.
Perché quello che è successo, se ci si pensa bene, fa accapponare la pelle. La capitale del nostro paese, in una nottata critica come quella del Capodanno, sommersa da turisti, colpita dall’allerta ghiaccio e da temperature sottozero, si è trovata abbandonata proprio dal corpo che ha come ragion d’essere la sua sicurezza, il suo buon funzionamento.

 

Sembra esserci, come abbiamo visto, da parte delle istituzioni, la volontà di accertare le responsabilità dei colpevoli. Ma chi, e quanti sono davvero i colpevoli?
Anzitutto i vigili, certo. L’83% di assenti è una percentuale agghiacciante, imbarazzante, ingiustificabile. Vuol dire che 8 vigili su 10, due notti fa, hanno scelto di voltare le spalle al proprio dovere.
Ma, a fronte di questo, si aprono anche altre domande. Ad esempio, chi ha firmato tutti quei certificati medici fasulli? E com’è possibile che nessuno dei controlli effettuati quella sera abbia registrato delle irregolarità?
E’ facile allora intendere che stiamo parlando di un concerto di responsabilità vastissimo tra i dipendenti comunali così come tra i privati cittadini. Tra l’altro, a completare il quadro, casi di assenteismo analogo, anche se di minor portata, hanno colpito quella notte anche l’AMA (rifiuti) e l’ATAC (trasporti), indebolendo di molto la qualità del servizio a cittadini e turisti.

 

Devo ammettere che, quando sento notizie del genere, mi viene sempre in mente una cosa.
Mi immagino uno di questi vigili urbani, finto malato, o uno di questi medici dal certificato facile, o uno di questi controllori distratti. Me lo immagino spensierato, andare a godersi il concertone al Circo Massimo con la famiglia, o magari lo spettacolo ai Fori Imperiali. Me lo immagino prendere la metro, e storcere il naso davanti al treno in ritardo di quindici minuti. Me lo immagino scendere alla fermata e lamentarsi per il traffico, per l’invadenza dei parcheggiatori abusivi, dei venditori ambulanti. Poi me lo immagino sbraitare contro le strade lasciate sporche dall’inettitudine dell’amministrazione, del sindaco.

Alla fine, cerco disperatamente di immaginarmi il momento in cui, tornato a casa, si guarderà allo specchio.
Purtroppo, non succede mai.

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CAT: Roma

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