La moda, le mode

L’Arte visionaria di Bartolo Lo Presti e il Lusso Narrativo di Kadì gioielli

di Chiara Perrucci 4 Settembre 2025

Un viaggio tra immaginari creativi e preziose trame di luce, dove la tradizione siciliana si reinventa attraverso l’estetica contemporanea

 

 

Milazzo (Messina)– Di fronte ad alcune opere non ci si limita a osservare: si ascolta. Si viene rapiti da un racconto, un ricordo, una lingua antica che parla attraverso i materiali. Questo è ciò che accade con l’arte di Bartolo Lo Presti , artista e artigiano visionario, siciliano d’origine e universale per vocazione.

Nato a Lipari ma cresciuto a Milazzo, Bartolo Lo Presti è uno di quegli spiriti inquieti che sfuggono alle etichette. Dopo una formazione liceale e una laurea in giurisprudenza, il suo cammino ha preso una direzione inaspettata ma profondamente coerente con la sua natura: quella dell’arte intesa come espressione radicale, non addomesticata, non filtrata. Un’arte che nasce dal rifiuto del compromesso e dalla volontà di esplorare il mondo con occhi e mani sempre pronti ad accogliere e trasformare. Lo Presti ha viaggiato molto, spinto da un’urgenza interiore più che da un desiderio turistico: dall’Amazzonia ad altri luoghi remoti e affascinanti, ha assorbito linguaggi visivi, simboli, colori e ritualità. Ogni esperienza ha lasciato una traccia tangibile nella sua opera. Ogni viaggio è divenuto un sedimento creativo, un pigmento dell’anima.

Il suo laboratorio-negozio, “Belle Arti“, nel centro di Milazzo è molto più di un punto vendita di materiali per artisti: è uno spazio sospeso, al confine tra bottega rinascimentale e cabinet de curiosités. Qui, Bartolo lavora su qualsiasi superficie che possa essere incisa, dipinta, serigrafata. Taccuini, legni, pietre, cuoio, carte pregiate: ogni oggetto diventa una tela, un contenitore di storie, un tramite tra arte e memoria.

La cura per il dettaglio è maniacale, quasi ascetica. Nulla è lasciato al caso. Ogni tratto, ogni incisione a fuoco, ogni colore scelto, parla di un rapporto profondo e consapevole con la materia. Le sue opere non sono semplici manufatti: sono microcosmi densi di significati, talvolta velati, spesso viscerali. Un esempio emblematico di questo approccio è rappresentato dalla serie di lavori dedicati al Maestro Andrea Camilleri. Le iscrizioni su taccuini e agende in cuoio non sono semplici omaggi: sono atti di trasmissione culturale. Parole, espressioni, frammenti di narrazione siciliana – “culacchi, nicchi e nacchi “– trovano nuova vita nella superficie incisa, diventando parte di un’iconografia familiare ma al tempo stesso mitica. È la Sicilia che racconta sé stessa, con ironia, con profondità, con la forza esorcizzante delle storie tramandate a voce bassa, tra una risata e una lacrima. Ciò che rende il lavoro di Lo Presti unico è proprio questo intreccio tra artigianalità e narrazione, tra gesto artistico e racconto orale. Il suo è un linguaggio che attinge da una tradizione popolare ma mai folcloristica, radicato nella cultura mediterranea, eppure aperto al mondo. La sua arte non si limita a rappresentare: evoca, custodisce, trasforma. In un’epoca in cui l’arte rischia spesso di diventare prodotto, Bartolo Lo Presti ci ricorda che esiste ancora uno spazio sacro in cui creare significa dialogare con il tempo, con la materia e con l’altro. E forse, anche con sé stessi.

 

 

Kadì Gioielli: il Lusso Narrativo dell’artigianalità siciliana

 

Katia (Caterina Cuciti), proprietaria della boutique orafa Kadì gioielli a Milazzo.

 

Nel cuore pulsante di Milazzo, si trova Kadì Gioielli , una bottega raffinata che unisce la tradizione orafa siciliana a un’estetica contemporanea. Dietro questo nome sussurrato con grazia, si cela un universo di raffinata eleganza e creatività autentica.  La Signora Caterina Cuciti, per tutti Katia, profonde una sensibilità distintiva e personale anche e soprattutto nel condurre la sua gioielleria, un microcosmo di bellezza sognante.

Kadì non è una gioielleria qualunque: è un atelier dove il gesto orafo diventa poesia, narrando quasi a ritmo di musica. Accanto alle creazioni più ricercate, la boutique trasmette un senso di comfort estetico, di familiarità. Le linee si ispirano alla natura mediterranea, alla luce dorata che danza sul mare vicino, a una tradizione estetica che sa reinventarsi senza mai tradire la propria radice.

Analogamente alla moda minimalista che valorizza il dettaglio essenziale, anche qui, il design si concentra sulla purezza delle forme, sull’equilibrio tra vuoto e pieno, tra metallo e luce. Gli orecchini, gli anelli, i pendenti raccontano storie di sale, vento e frammenti di vita siciliana, plasmati con una lentezza consapevole che rifugge la produzione affrettata.

Milazzo è musa, sfondo e oriente. Le sue coste, il suo clima, l’intreccio tra antico e contemporaneo si riflettono nelle scelte stilistiche di Kadì. Le creazioni sembrano portare la memoria del mare e della pietra, plasmata con l’occhio dell’osservatrice sensibile e la precisione dell’orefice esperta.

Kadì si distingue per la sua anima giovane e il vocabolario decisamente anticonformista. Non cerca di competere con la tradizione consolidata: la rivisita, la sposta, la fa dialogare con il presente.

Kadì è la boutique ideale per chi desidera un accessorio che sia arte e racconto, non solo abbellimento. Ogni pezzo è pensato per essere indossato con la coscienza del bello e la leggerezza che regala autenticità.

 

 

 

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