
La moda, le mode
Fendi,100 anni di eleganza: un passato glorioso tra icone e nuovi inizi
Silvia Venturini Fendi lascia la direzione creativa per diventare Presidente Onoraria della Maison. Un passaggio epocale che apre un nuovo capitolo per il marchio simbolo del lusso italiano. Ripercorriamone la storia
Fondata a Roma nel 1925 da Adele Casagrande e Edoardo Fendi, la Maison Fendi è nata come bottega specializzata in pellicceria e pelletteria, in un atelier con laboratorio stimolo dell’artigianalità locale. Con il passare degli anni, il marchio si è distinto per la sua capacità di unire tradizione e sperimentazione: materiali preziosi, lavorazioni delle pellicce, l’uso del colore, il mix di tecniche classiche con soluzioni nuove. Fendi non è mai stata solo “lusso”, ma anche una forma d’arte che prende ispirazione da Roma stessa: la grandiosità, la storia, la capacità di fare del passato una linfa vitale per il presente.
Negli anni ’60, le cinque sorelle Fendi — Paola, Franca, Carla, Alda e Anna — hanno consolidato il brand, ampliando le linee e investendo anche nel marketing e nella riconoscibilità internazionale.
Karl Lagerfeld e le grandi collaborazioni creative
Un momento spartiacque è la chiamata nel 1965 di Karl Lagerfeld come designer creativo: la sua visione è diventata parte integrante del DNA Fendi, soprattutto per quanto riguarda l’innovazione nella pellicceria e nelle strutture sartoriali, oltre che nella fusione tra classicismo e sperimentazione. Negli anni, Fendi ha saputo creare icone che non sono solo oggetti di moda, ma veri e propri simboli cult. Due esempi sono la Baguette Bag (1997), pensata da Silvia Venturini Fendi, che è diventata – e resta – una delle borse più riconoscibili nel panorama luxury e un’icona di stile popolare. E poi la Peekaboo, un’altra creazione di grande successo, con una silhouette che parla di eleganza, mistero e glamour discreto.
Anche le sfilate hanno avuto dei momenti memorabili: tra questi, va ricordato il fashion show del 2007 sulla Grande Muraglia cinese, che ha elevato Fendi ad un palcoscenico globale, fondendo scenografia, arte e moda in un evento spettacolare.
Le campagne pubblicitarie, spesso incentrate sull’artigianalità, sul lavoro manuale, sull’eleganza romana, hanno sempre fatto leva su temi di heritage e innovazione, su immagini che evocano tanto la storia quanto il futuro del brand. Collaborazioni artistiche, sperimentazioni visive, uso di modelli iconici e celebrità: tutto ha contribuito a costruire un’immagine riconoscibile e potente.
La Selleria di Fendi: Tradizione Artigianale e Lusso Contemporaneo
All’interno del panorama del lusso italiano, la Selleria di Fendi rappresenta un’eccellenza senza tempo. Nata nel 1925 con la fondazione della maison romana, questa linea è un tributo alle radici artigianali del marchio, profondamente legate alla tradizione della selleria romana — da cui prende il nome. Ogni pezzo della collezione Selleria è realizzato a mano dai maestri artigiani Fendi seguendo metodi tradizionali, come la celebre cucitura a selleria, un punto visibile e volutamente imperfetto che conferisce unicità a ogni creazione. Borse iconiche come la Peekaboo o la Baguette vengono reinterpretate in pellami pregiati — spesso cuoio romano — e prodotte in edizione limitata, numerata, come autentici oggetti da collezione. La Selleria è molto più di una linea di accessori: è un manifesto dell’artigianalità elevata a forma d’arte, un dialogo tra passato e presente in cui l’heritage incontra l’innovazione stilistica. In un’epoca di produzione seriale, la Selleria Fendi è una dichiarazione di autenticità, pazienza e perfezione.
L’evoluzione societaria e l’ingresso in LVMH
Fendi è rimasta un’azienda familiare fino alla fine degli anni ’90. Nel 1999, Prada e LVMH hanno acquistato insieme il 51% della casa di moda. Poco dopo, Prada ha ceduto la sua quota a LVMH, che ne è diventato socio di maggioranza dal 2001.
Nel corso degli anni Duemila fino al 2010, Fendi ha continuato ad espandersi, non solo con le collezioni fashion, ma anche nel design di interni, nel casa, nel lifestyle, mantenendo però sempre al centro il concetto di Made in Italy, artigianato e innovazione stilistica. Mentre la linea gioielli e accessori è stata affidata alla direzione creativa di Delfina Delettrez Fendi, figlia di Silvia Venturini.
La svolta: Silvia Venturini Fendi lascia la direzione creativa
Nel settembre 2025 il marchio annuncia una svolta importante: Silvia Venturini Fendi lascia la direzione creativa di Fendi per assumere il ruolo di Presidente Onoraria (“Honorary President”) della maison. Venturini Fendi, della terza generazione della famiglia Fendi, ha collaborato a lungo con Karl Lagerfeld fin dagli anni ’90, inizialmente affiancandolo nella direzione artistica, poi gestendo gli accessori, la linea uomo, e dopo l’uscita di Kim Jones nel 2024, ha assunto anche la responsabilità della moda donna. Il passaggio al ruolo di Presidente Onoraria non significa un ritiro, ma una ridefinizione del suo contributo: si occuperà di promuovere il patrimonio del brand, l’artigianalità, la storia, il mondo Fendi Casa, l’eredità stilistica. Non più al timone creativo quotidiano, ma custode della memoria e “ambasciatrice” del marchio. Il brand ha annunciato che un nuovo assetto creativo sarà definito “in due tempi”; non è ancora stato reso noto chi prenderà il ruolo di direttore creativo. Questa decisione avviene in occasione del centenario della Maison: la collezione Primavera-Estate 2026 è stata l’ultima sotto la sua direzione creativa totale, con una forte celebrazione del passato e con riferimenti ai codici storici del marchio. Fendi è oggi al crocevia fra passato e futuro. Ha costruito, in un secolo, un patrimonio stilistico, un’identità fortissima – fatta di Roma, di artigianalità, di audacia esperta –, e ora affronta un cambiamento di leadership creativa che non pare segnare una cesura ma piuttosto una evoluzione. Silvia Venturini Fendi figura centrale dell’immaginario Fendi, passa da creativa a guardiana dell’eredità, lasciando la porta aperta a nuovi sviluppi. Sarà interessante vedere chi prenderà il suo posto nella direzione creativa, con quali idee, con quale visione — ma soprattutto come saprà dialogare con l’intatto spirito Fendi: elegante, coraggioso, profondamente romano.
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