Memoria e Futuro

Il riflesso di Liz

di Marco Di Salvo 5 Settembre 2025

A differenza di molti di voi, non sono un amante della narrativa da ombrellone, anzi. Ma quest’anno ho fatto un’eccezione. No, scherzo. Però la lettura di questo libro, che sarebbe consigliabile anche a chi ci governa, è stata divertente come quella di uno dei bestsellers che si riempiono di sabbia sulle nostre spiaggie.

Anthony Seldon, noto storico e politologo britannico, ha compiuto un’operazione straordinaria con quello che già viene definito “il manuale del cattivo governo”. “Truss at 10: How Not to Be Prime Minister” (Atlantic Books) ricostruisce nei minimi dettagli i fatali 49 giorni di Liz Truss a Downing Street, offrendo una lezione di straordinaria attualità non solo per il Regno Unito ma per tutti i governi occidentali, incluso quello italiano di Giorgia Meloni che, superati i 1000 giorni di esecutivo, rappresenta ormai un caso di longevità politica rispetto all’effimera esperienza della Truss. Ma si sa, anche i governi longevi possono essere colti da crisi improvvise e questo volume può aiutare ad evitarne alcune.

Frutto di 120 interviste esclusive con collaboratori, alleati e insider del governo Tory, il libro di Seldon dimostra come l’ex premier britannica abbia sistematicamente infranto tutti i principi fondamentali della buona governance. Il racconto raggiunge il suo apice nella dettagliata descrizione del disastroso “mini-budget” del settembre 2022, quando Truss e il suo cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng proposero tagli fiscali da 45 miliardi di sterline interamente finanziati con il debito pubblico. Seldon rivela come il primo atto di Truss fu il licenziamento del segretario permanente del Tesoro Tom Scholar, mossa dettata da una sorta di “vendetta personale” che privò l’esecutivo di competenze cruciali proprio nel momento del bisogno. Le conseguenze furono devastanti: il crollo della sterlina, il panico dei mercati finanziari e le dimissioni più rapide della storia britannica.

La grandezza del lavoro di Seldon sta nella sua capacità di trasformare il fallimento personale di Truss in una lezione universale sull’esercizio del potere. Mentre l’ex premier cerca di giustificare il suo operato come vittima di una “cospirazione del deep state” nella sua autobiografia, Seldon offre un’analisi obiettiva e documentata che dovrebbe far riflettere qualsiasi governo contemporaneo. Per un’esperta di comunicazione come Meloni, che pure ha dimostrato maggiore pragmatismo della collega britannica, il libro offre spunti cruciali: l’importanza di non isolarsi nelle bolle ideologiche, la necessità di ascoltare i tecnici e gli esperti, i rischi di decisioni impulsive che possono spaventare i mercati e minare la stabilità economica.

Il libro arriva in un momento cruciale per l’Europa, dove molti governi di destra (ma non solo) devono bilanciare promesse populiste con la realtà economica e le complesse dinamiche internazionali. La lezione di Seldon è chiara e tagliente: senza competenza, pragmatismo e umiltà, qualsiasi leadership è destinata al collasso, indipendentemente dalla sua forza ideologica o dalla capacità comunicativa. “Truss at 10” (che meriterebbe un’edizione italiana) non è quindi solo la cronaca di un disastro britannico, ma un avvertimento globale che trascende i confini nazionali: il potere si mantiene solo con la serietà, l’ascolto e la competenza. Una lettura obbligata per chiunque governi – o aspiri a farlo – nella turbolenta scena politica contemporanea. E per chi voglia continuare a farlo a lungo.

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