La moda e le mode

Intrecci d’architettura e colore: la mostra dedicata a Anni Albers a Berna

di Chiara Perrucci 13 Novembre 2025

Lo ­Zentrum Paul Klee di Berna dedica la prima retrospettiva all’artista tessile che rivoluzionò il tessuto-design, mostrando il rapporto tra materia, trama e spazio

 

 

 

Varcare la soglia della mostra Anni Albers, “Constructing Textiles “(7 novembre 2025-22 febbraio 2026) allo Zentrum Paul Klee di Berna, permette di immergersi in un racconto che trascende il mero oggetto-tessuto. Anni Albers (1899-1994) non è soltanto una figura storica del design: è una visionaria che ha saputo trasformare la tessitura in linguaggio architettonico, in dialogo con lo spazio, la luce, la funzione. La mostra esplora questo sentimento di transizione tra artigianato e progetto di grande scala, tra trama minuta e spazio abitato. Il filo – filo di cotone, lino, juta, persino materiali «non tessili» come il cellophane – si fa segno, trama visiva e concettuale che connette estetica e utilità.

Il percorso espositivo: materiali, architettura, rete di influenze

Curata da Fabienne Eggelhöfer e Brenda Danilowitz, la retrospettiva percorre tutte le fasi della carriera di Albers: dagli anni al Bauhaus (Weimar, Dessau, Berlino), all’emigrazione negli Stati Uniti nel 1933, fino ai grandi progetti tessili-architettonici del secondo dopoguerra.

Un tema centrale: la relazione tra tessuto e architettura. Per Albers, tessere significava costruire, pensare lo spazio attraverso il materiale, trattare il tessuto come elemento strutturale. Opere progettate per pareti, divisori, ambienti interni evidenziano la sua convinzione che l’intreccio potesse essere «la forma più avanzata del pensiero architettonico moderno».

Le sale mostrano campioni di tessuto, bozzetti, disegni, grandi pannelli architettonici realizzati in juta, cotone, fibre sintetiche, ma anche riflessioni teoriche – perché Albers non era solo artigiana e designer, ma anche teorica del tessuto-materia.

Perché Albers è fondamentale nel mondo dei tessuti e del design

Nel mondo della moda, del design tessile e dell’architettura d’interni, Anni Albers ha svolto un ruolo paradigma­tico: Materialità e sperimentazione: Albers amava «essere vicina alla sostanza di cui è fatto il mondo». Ha impiegato materiali tradizionali e nuovi; innovato la trama della tessitura, sperimentando con fibre sintetiche, riflessi metallici o cellophane. Lo scarto tra artigianato tradizionale e industria era assunto come stimolo creativo. Tessuto come struttura, non solo decorazione: A differenza del tessuto inteso solo come superficie ornamentale, Albers lo concepì come volume, elemento spaziale, componente architettonico. Questo spostamento è fondamentale anche per la moda contemporanea e il design tessile: il tessuto non è più solo «vestito» ma «ambientato». Lingua visiva e concettuale: Le sue opere mostrano il tessuto non solo come oggetto fisico ma come espressione visiva, come trama di segni – quelli che si leggono, si percepiscono, si abitano. Quel suo celebre uso del bianco-nero-grigio al Bauhaus o delle trame più audaci in America ne sono testimonianza.  Influenza sul design tessile moderno: Le sue ricerche e i suoi insegnamenti influenzarono generazioni di designer tessili e di moda — che vedono nella sua operazione una “tessitura” tra arte, artigianato e industria. Dimensione politica/geometrica dello spazio tessile: Albers ci ha anche insegnato che il tessuto è immerso in questioni di luce, suono, struttura, ambiente – elementi che oggi nel mondo della moda eco-consapevole o del design d’interni si ricollegano alla sostenibilità, alla funzione oltre l’estetica.

In termini moda e tessuti, l’eredità di Anni Albers si traduce così: i designer tessili possono vedere nel tessuto non solo un pattern o un supporto, ma una architettura in miniatura, una struttura con peso, movimento, resistenza. La sperimentazione di materiali «ibridi» – fibre naturali mescolate a materiali tecnici o riflettenti – trova in Albers un antesignana. In un’epoca in cui moda e design guardano sempre più alla sostenibilità e alla funzione, la sua convinzione che «il tessuto è pensiero architettonico» appare sorprendentemente attuale.

Le fusioni tra arte e Moda : la tela di tessuto diventa pedana per la scena, il volume tessile diventa scultura da indossare, spazialità da vivere.

I giovani creativi che mescolano heritage tessile e nuove tecnologie traggono dalla sua opera un modello di coesione fra tecnica, estetica e concettualità. Visitare la mostra “Anni Albers. Constructing Textiles” a Berna, significa non solo ammirare elegantissime trame e campioni tessili storici, ma riscoprire un capitolo fondamentale del design moderno — un capitolo che ha saputo collegare il filo al muro, la stoffa al volume, l’artigianato al progetto globale. Per chi lavora nel mondo moda, tessuto, design d’interni, questa è un’occasione per riflettere sul valore del materiale, sulla struttura nascosta sotto l’apparenza e sul potenziale ancora inesplorato del tessuto.

 

 

 

 

 

 

 

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