La moda e le mode
Raffaella Curiel, maestra dell’alta sartoria e simbolo dell’eleganza made in Italy
Un ritratto della stilista che ha reso senza confini la moda nostrana, tra arte, cultura e passione per la femminilità autentica
C’è una frase che Raffaella Curiel ha ripetuto più volte nel corso della sua lunga carriera: “Un abito deve esaltare, non travestire la donna che lo indossa.” In questa visione si racchiude tutta la filosofia della stilista milanese, autentica signora dell’alta moda italiana, capace di unire la grazia della tradizione sartoriale all’intelligenza dell’arte e della cultura.
Nata a Gardone Riviera nel 1943, Raffaella cresce respirando tessuti e bozzetti nell’atelier della madre Gigliola Curiel, una delle prime donne a portare la couture a Milano nel dopoguerra. È lì che impara la disciplina del taglio, la precisione del punto mano e il rispetto per il corpo femminile. Dopo un’esperienza a Parigi presso Pierre Balmain, torna in Italia per dare vita a uno stile inconfondibile: elegante, colto e senza tempo.
Una carriera tra Milano, New York e Tokyo
Negli anni Settanta fonda la sua maison e lancia la linea che porta il suo nome. Nasce così il concetto di “prêt-à-couture”, un modo nuovo di interpretare l’alta moda: sartoriale ma indossabile, lussuosa ma moderna. Il successo la porta oltre i confini italiani: nel 1992 inaugura uno showroom a New York, e pochi anni dopo il suo marchio conquista anche il Giappone. Nel 2016, la maison Curiel entra in una nuova fase grazie alla collaborazione con il gruppo Red Stone. Nel 2017, insieme alla figlia Gigliola Curiel J., Raffaella inaugura un atelier in via MonteNapoleone 13 a Milano — un ritorno alle origini, nel cuore pulsante della moda. Qui l’artigianato incontra la contemporaneità, e il sapere delle sarte si trasmette come un’eredità preziosa.
Lo stile Curiel: dove l’arte incontra la couture
Definita da molti “l’intellettuale della moda italiana”, Raffaella Curiel ha sempre visto l’abito come un linguaggio artistico.
Ogni collezione è un racconto visivo: dalle ispirazioni botticelliane dei tessuti leggeri e floreali, alle suggestioni Tudor dei velluti e dei ricami sontuosi. Le sue creazioni, spesso esposte anche in mostre e retrospettive, sono pensate per una donna colta, sicura e discreta.
La femminilità Curiel non è mai ostentata: vive nei dettagli, nella proporzione perfetta del taglio, nella leggerezza del movimento.
Vita privata e impegno sociale
Dietro la stilista di fama internazionale si nasconde una donna riservata, ma profondamente legata ai valori della solidarietà.
Raffaella Curiel ha sostenuto a lungo la Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, la Croce Rossa Italiana e la Lega Lombarda contro la droga, convinta che la moda possa anche “servire a fare del bene”. Con la figlia Gigliola ha condiviso non solo l’eredità creativa della maison, ma anche un dialogo intergenerazionale che tiene viva la tradizione del Made in Italy etico, fondato sul rispetto per le persone e il lavoro artigianale.
L’eredità di una regina della moda italiana
Oggi, in un’epoca dominata dal fast fashion, il nome Curiel continua a rappresentare un’idea di bellezza autentica, lontana dagli eccessi e vicina alla cultura del ben fatto. I suoi tailleur strutturati, gli abiti plissettati e i colori sofisticati restano simboli di uno stile che attraversa le mode senza mai piegarsi a esse. Raffaella Curiel ha dimostrato che la moda può essere pensiero, arte e sentimento insieme e che dietro ogni capo ben fatto c’è sempre un atto d’amore per la donna che lo indossa.
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