Salta il bonus psicologo, la salute mentale continua a non essere una priorità

23 Dicembre 2021

Niente di fatto, la salute mentale continua a non essere trattata come quella fisica e soprattutto a non essere considerata e gestita come salute pubblica. Non è stato infatti approvato il bonus psicologo, un emendamento alla legge di bilancio per istituire un fondo (cinquanta milioni) per agevolare l’accesso ai servizi psicologici e ampliare la platea dei beneficiari.  La misura bipartisan era stata pensata soprattutto per coloro che hanno avuto problemi psichici legati agli effetti della pandemia, giovani in difficoltà per le conseguenze del lockdown e della didattica a distanza e famiglie fragili. Un primo supporto insomma perlomeno per affrontare situazioni clinicamente non gravi. Per oggi è terminata la discussione a Palazzo Madama e il secondo round è in programma per domani con l’obiettivo di approvare la legge di bilancio entro la mattina del 24. Il bonus per le cure psicologiche prevedeva lo stanziamento di 15 milioni di euro per un bonus avviamento psicologico e 35 per un bonus sostegno. L’idea era di fornire dei voucher, utilizzabili per il pagamento delle prestazioni degli psicologi. Il bonus avviamento prevedeva un contributo fino a 150 euro a persona per i cittadini maggiorenni residenti in Italia, a cui non è stato diagnosticato un disturbo mentale. Il secondo sarebbe stato invece vincolato all’Isee: 1.600 euro con Isee inferiore a 15mila; 800 euro con Isee tra 15mila e 50mila; 400 euro con Isee tra i 50mila e i 90mila euro.

“Desidero ringraziare i parlamentari di tutte le forze politiche che hanno sostenuto la proposta di un bonus psicologico per dare risposta immediata ai bisogni dei cittadini, in attesa che i servizi pubblici si dotino di psicologi che ad oggi non hanno. Purtroppo la proposta non è passata nella Legge di Stabilità nella misura auspicata, anche perché molti non ne hanno compreso lo spirito emergenziale, dopo due anni di pandemia senza risposte concrete”, commenta David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, che aggiunge: “Siamo di fronte a una situazione drammatica. Se la gestione degli aspetti organici legati alla pandemia è certamente migliorata in tutti questi mesi, sul piano psicologico ci troviamo di fronte a una costante incertezza che rischia di minare anche le personalità più stabili e di farci perdere il controllo di una situazione già di per sé difficile e drammatica”.

La bocciatura è quindi un grave errore. Peraltro, in Italia non abbiamo bisogno di provvedimenti emergenziali ma di un vero e proprio piano per risolvere le moltissime
problematiche che ruotano attorno a chi si occupa di salute mentale e chi soffre di malattie o disagi mentali da anni. Mancano gli psicologici nei servizi territoriali e negli ospedali ma mancano anche gli psichiatri, i neuropsichiatri infantili, non ci sono posti letto per gli adulti e in questo periodo storico soprattutto per i minori che manifestano precocemente diverse patologie. Così va a finire che chi può permetterselo si cura privatamente pagando di tasca propria 100, 150 euro per lo psichiatria e 70, 100 euro in media per lo psicologo, in base al supporto di cui ha bisogno e della patologia (se c’è) di cui soffre. Abbiamo quindi bisogno di risorse e soprattutto della volontà di comprendere ed educare al benessere psicologico. Una comunità che sta bene è una risorsa per tutti, istituzioni comprese.

Ma in Italia la salute mentale è ancora marketing, sfruttata quando fa comodo narrando la pandemia ma rimanendo inesorabilmente tabù e roba da ricchi. Buon Natale.

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CAT: salute e benessere

Un commento

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  1. andrea-lenzi 2 anni fa

    In compenso 9 milioni di euro sono spesi per i cappellani militari, che dovrebbero portare conforto psicologico ai militari… questa ed altre porcherie sono possibili perché si votano partiti di centro destra che non vogliono guai col vaticano, ma soprattutto perché a scuola e negli ospedali (dove ci sono i pià influenzabili) si permette la presenza della pubblicità cattolica con “Insegnanti” (pagati dallo stato 1,2 miliardi all’anno!) e simboli religiosi e si da 8×1000 alla chiesa cattolica

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