Caso Ranieri Guerra, l’indignazione per l’arroganza del potere

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14 Dicembre 2020

“Il potere non unifica e non livella le differenze né verso l’alto, né verso il basso; il potere divide e oppone. Il potere è nemico giurato e soppressore della simmetria, della reciprocità e della mutualità.”

 

Responsabilità etica, responsabilità individuali, sono al pari di mascherine distanziamento e detersione continua delle mani, doti fondamentali per arginare la pandemia che miete ancora milioni di morti. Ci si chiede come trascorreremo il Natale, ci si lamenta sul sottotono che caratterizzerà le prossime festività. Bisognerebbe pensare che il Thanksgiving Day in America ha aggravato la situazione del covid, essere prudenti, non lasciarsi travolgere dalla bizzarria dell’atmosfera di festa, significa rendersi veramente conto di quanto pesante é il periodo e di quanto il peso di una pandemia non può ricadere solamente su medici, infermieri, operatori sanitari, quelli che abbiamo chiamato angeli, eroi. Al di là di ogni definizione, sono le nostre opere che ci definiscono.

Eppure, per incentivare a comprare, per contribuire al risanamento di un’economia che è ridotta alla paralisi, e in nome di una lieve diminuzione del numero dei morti, sebbene spesso non dei contagiati, le zone cambiano colore, si allentano le restrizioni, si cerca di riprendere, sebbene con cautela, indossando una mascherina, le consuete attività di svago: si consuma un aperitivo, una pizza. Si allenta la restrizione e, come è giusto che sia, dopo lunghi periodi di chiusura e di contenimento, le persone approfittano della bella giornata, si riversano per strada, fanno shopping. Dilagano immagini di strade colme nelle vie dei centri, si assiste ad uno straripare di gente nelle strade di Roma come quelle di Milano. È colpa delle persone non riuscire a porre freno alla natura umana che ha bisogno di sentirsi libera in barba al pericolo?

Forse le colpe vanno ricercate altrove, laddove chi detiene il potere non ha fatto nulla per evitare che ciò accadesse. Nessuno è capace di prevedere l’esplodere di una pandemia, ma come è venuto fuori nella trasmissione di Giletti “Non è l’Arena” pare che i protocolli del piano pandemico non fossero aggiornati e che il vicepresidente dell’OMS, il dottor Ranieri Guerra, dopo l’inchiesta di Report, abbia chiesto a Zambon, uno dei ricercatori dell’ufficio europeo dell’Oms a Venezia, di falsificare la data del protocollo la cui ultima scadenza segnava il 2006, e contraffarla con la data del 2016. Il ricercatore ha denunciato al suo ufficio di ricevere minacce e pressioni da Ranieri Guerra, ma in qualità di diplomatico ha ricevuto il veto dall’OMS non potendo testimoniare alla procura di Bergamo.

Come si può facilmente evincere, al momento in cui il Covid 19 ha iniziato a mietere le prime vittime, si era sprovvisti di materiale necessario per far fronte al virus: si era privi di mascherine, di bombole, di triage improvvisati dalla protezione civile e dagli alpini, di personale medico preparato. Negli ospedali i medici non sono abituati a fare formazione, e se ne sono morti tanti, è perché inizialmente non erano provvisti né delle mascherine FPP2, né di camici, spesso si sono arrangiati indossando sacchi per la raccolta dell’immondizia.

Ci sarà chi pagherà per tutto questo? Si riuscirà a far luce sulla vicenda, facendo uscire fuori documenti insabbiati? Di sicuro la cattiva gestione del potere, la frode ai danni dello Stato, nella persona dei tanti medici, sanitari, anziani morti è un prezzo alto da pagare e deprime pensare che le vite del singolo siano demandate a chi con la vita umana gioca troppo spesso impunemente.

TAG: coronavirus
CAT: Sanità

Un commento

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  1. gabriele63 3 anni fa

    Volevo sapere di chi è la citazione che apre l’articolo

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