
Teatro
Aspettando il Fuji
A Catania si apre, con un nuovo studio di Roberto Zappalà la sesta edizione del Fic festival. Protagonisti l’Etna e il Fuji.
Catania. Di Roberto Zappalà val la pena di conoscere non solo l’interessantissima e feconda traiettoria artistica, che lo colloca oggi tra i più importanti coreografi della scena internazionale, ma anche la dimensione “politica” d’incrollabile visionarietà, con cui vive e opera a Catania con lo sguardo rivolto al mondo intero. E potremmo chiuderla qui, felici di poterci godere costantemente tanta meraviglia. Ma, se focalizziamo meglio, vediamo un coreografo siciliano che gira il mondo coi suoi lavori e con la sua compagnia e che però non smette di lottare per radicare il più profondamente possibile a Catania e nel Sud del nostro Paese un’idea di contemporaneità open mind che, in tanto non si vergogna della propria identità culturale, in quanto la mette sempre e costantemente in gioco e in contatto con la rischiosa alterità del mondo.
Raccontiamo questa volta di “Aspettando il Fuji” il primo, magnifico, studio di un progetto coreografico che vedrà la propria conclusione in ottobre nel Teatro Comunale di Modena. L’idea è quella di far entrare nella danza le vibrazioni (emotive, figurative, ritmiche, musicali, sensoriali) che da millenni l’Etna dona alla città di Catania e farle entrare in un contemporaneo e fecondo dialogo con la potenza comunicativa e ritmica della compagnia giapponese Mundenaiko (a rappresentare l’antichissima arte del tamburo giapponese “Taiko”). Insomma un dialogo musicale e coreografico tra Etna e Fuji. Ne è scaturita una prima coreografia di grande fascino che si è vista il 29 aprile scorso sul Sagrato dell’imponente chiesa di San Nicolò l’Arena e che si avvalsa dei tre musicisti giapponesi Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro, Tokinari Yahiro, dei danzatori di “Zappalà danza” Samuele Arisci, Faile Sol Bakker, Giulia Berretta, Filippo Domini, Anna Forzutti, Silvia Rossi, Damiano Scavo, Alessandra Verona, Erik Zarcone, ma soprattutto della sapienza sonora e musicale di Giovanni Seminerio.
Si tratta inoltre del primo step d’apertura della VI edizione del Festival Fic (Focolaio infezioni creative): un’interessantissima kermesse che, fino all’11 maggio a Scenario Pubblico e in luoghi diversi e importanti di Catania (la sede della fondazione Brodbeck, il Teatro Massimo Bellini, il Centro teatrale universitario, il teatro Sangiorgi, Isola Catania, Palazzo Biscari) una serie di eventi d’arte e di danza di primissimo livello nazionale e internazionale. Per maggiori informazioni: https://scenariopubblico.com/fic-festival-25/programma-fic-2025/.
Aspettando il Fuji
Catania, 29 aprile 2025, Sagrato della chiesa di San Nicolò l’Arena. Regia e coreografia di Roberto Zappalà, musica live di Munedaiko, soundscape di Giovanni Seminerio. Danza e collaborazione dei danzatori della Compagnia Zappalà Danza: Samuele Arisci, Faile Sol Bakker, Giulia Berretta, Filippo Domini, Anna Forzutti, Silvia Rossi, Damiano Scavo, Alessandra Verona, Erik Zarcone. Musicisti live: Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro, Tokinari Yahiro (Munedaiko). Drammaturgia di Nello Calabrò. Assistente alle coreografie: Fernando Roldàn Ferrer. Luci e costumi di Roberto Zappalà. Realizzazione dei costumi: Majoca. Una coproduzione di Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza – Centro di Rilevante Interesse Nazionale e Fondazione Teatro Comunale di Modena, in collaborazione con Civitanova Danza e Fuori Programma Festival; con il patrocinio di INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; con il sostegno di MiC Ministero della Cultura e Regione Siciliana Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo. Crediti fotografici di Serena Nicoletti.
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