Cgil Genova sciopero Gaza 19 sett

Italia

«Fermare il genocidio»: la CGIL in piazza per Gaza. Scioperi e cortei in tutta Italia

Oggi mobilitazione nazionale indetta dalla CGIL in solidarietà con la popolazione palestinese e contro le operazioni militari israeliane a Gaza. Landini: «L’Europa e il governo italiano non possono continuare a tacere». Scioperi parziali in diversi settori, porti e città.

19 Settembre 2025

È una giornata di mobilitazione diffusa quella promossa oggi dalla Cgil per esprimere solidarietà alla popolazione civile palestinese di Gaza. In decine di città italiane si sono svolti cortei, assemblee nei luoghi di lavoro e scioperi parziali. Sia pure con un forte ritardo rispetto all’aggravarsi dei massacri a Gaza, che di recente una commissione d’inchiesta ONU ha denunciato come genocidio, il sindacato guidato da Maurizio Landini ha ritenuto «indispensabile una reazione forte e radicata del mondo del lavoro, a sostegno della pace, dei diritti umani e della protezione dei civili».

Le categorie coinvolte hanno proclamato scioperi di quattro ore a fine turno nei settori non sottoposti alla legge 146, mentre altrove si sono svolte assemblee. Tra i settori che hanno aderito figurano metalmeccanici, edili, logistica e lavoratori del terziario. A Gioia Tauro i portuali hanno incrociato le braccia per 24 ore, mentre a Genova è stato proclamato uno sciopero generale cittadino, con corteo fino alla prefettura.

Il segretario della Cgil di Genova, Igor Magni, ha spiegato che la mobilitazione è nata da un’urgenza politica: «Abbiamo deciso di convocare lo sciopero generale cittadino perché quello che è successo nelle scorse ore è drammatico. In certe situazioni non si può attendere: bisogna far sentire la propria voce subito». Il corteo genovese, partito dai giardini Melis di Cornigliano, ha visto la partecipazione di alcune centinaia di persone e ha attraversato la città fino alla prefettura. Tra le rivendicazioni principali: il cessate il fuoco immediato, il riconoscimento dello Stato di Palestina e la sospensione dei rapporti commerciali con Israele.

A Catania, Landini ha sottolineato: «La mobilitazione e lo sciopero Cgil di oggi sono un appello diretto al governo e all’Europa: non si può più rimanere in silenzio. Occorre dire chiaramente cosa sta accadendo e prendere posizione. Quando si continua a fornire armi o a mantenere relazioni commerciali senza condizioni, si corre il rischio di diventare complici di quanto sta avvenendo».

Nel corso della giornata, il leader sindacale ha ricordato anche l’appello lanciato dal sindacato mondiale ai governi affinché riconoscano formalmente lo Stato di Palestina, sospendano gli accordi commerciali e fermino la corsa al riarmo. «Serve investire nei diritti e nella qualità della vita delle persone. Quando si scende in piazza per raccogliere fondi e medicinali, per chiedere la fine dei massacri, non si sta facendo nulla di violento. Anzi, sarebbe dovere del governo sostenere iniziative di questo tipo», ha aggiunto Landini.

In Sardegna, i sindacati dell’agroalimentare – Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – hanno lanciato l’iniziativa Pane per Gaza, invitando i lavoratori e le aziende del settore a donare l’equivalente di un’ora di lavoro per finanziare progetti di solidarietà nella Striscia, promossi dal Patriarcato latino di Gerusalemme, da Emergency e da Save The Children.

Anche dal mondo politico sono arrivati segnali di partecipazione. A Bologna il sindaco Matteo Lepore ha annunciato la sua presenza alla manifestazione organizzata dalla Cgil in piazza Roosevelt, esprimendo sostegno alla richiesta – avanzata da altri amministratori locali – di sospendere ogni relazione istituzionale con il governo israeliano. «Sono d’accordo con chi chiede di riconsiderare la partecipazione dello Stato di Israele a eventi istituzionali come la Fiera TTG di Rimini», ha dichiarato.

Sulla stessa linea la vicepresidente della Camera Chiara Appendino (M5S), che ha affermato: «Io e il Movimento 5 Stelle oggi scendiamo in piazza per Gaza, aderendo allo sciopero indetto dalla Cgil. Ribadiamo la nostra vicinanza al popolo palestinese e il dissenso verso un governo italiano che consideriamo corresponsabile».

Intanto, per lunedì 22 settembre è previsto lo sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati di base, che riguarderà anche il trasporto pubblico e il personale delle Ferrovie dello Stato. Diverse realtà hanno annunciato la prosecuzione delle mobilitazioni con nuove azioni di protesta e sensibilizzazione.

Il sindacato confederale torna così ad assumere un ruolo politico nella sfera internazionale, in una fase in cui la diplomazia appare assente e le immagini provenienti da Gaza raccontano una crisi umanitaria sempre più grave. «Non conta quello che si dice, ma quello che si fa», ha detto Landini. «E oggi, non fare nulla equivale a sostenere quello che sta accadendo».

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