Altri sport

Milazzo capitale dello sport inclusivo: torna il festival Allinparty

Dal basket paralimpico al triathlon: lo sport senza barriere torna in riva al mare

30 Luglio 2025

MILAZZO. Dopo una stagione di pausa, Allinparty è pronto a tornare in grande stile. Dal 1° al 3 agosto 2025, il Mediterranea Club di Milazzo sarà nuovamente la casa della quinta edizione del festival dello sport inclusivo, la grande convention nazionale ideata da Mediterranea Eventi e promossa insieme ad AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla. E’ un evento che non si limita a promuovere la pratica sportiva tra persone con disabilità, ma prova a riscrivere le regole del gioco, mettendo al centro le persone e non i loro limiti.

Allinparty è nato da un’idea di Alfredo Finanze, presidente di Mediterranea Eventi, che ha immaginato uno spazio dove l’attività fisica diventasse uno strumento reale di partecipazione e rinascita: “Lo sport è aperto a tutti: questo non è solo il nostro slogan, è il nostro obiettivo concreto. Qui abbiamo visto storie vere, ragazzi che grazie allo sport hanno ricominciato a vivere”.

Il format è unico nel panorama italiano. Ventiquattro discipline sportive – dal wheelchair tennis al basket 3×3, dal badminton paralimpico al sitting volley – accessibili a tutti. Tornei, dimostrazioni, talk, spettacoli. Un’arena inclusiva dove gareggiano atleti paralimpici, giovani con disabilità, bambini, amatori e professionisti. Le regole si adattano alle persone, non il contrario.

Tra i protagonisti di questa edizione figurano nomi di primo piano del panorama paralimpico: Valeria Pappalardo, nuotatrice con sclerosi multipla, con 37 medaglie all’attivo, Francesco Bonanno, campione del mondo di calcio balilla paralimpico, Anna Barbaro, triatleta con una medaglia d’argento a Tokyo 2020, e ancora Nadia Bala, Matteo Cavagnini, Salvatore Vasta, Simona Cascio, Sara Maragno, Rosa Efomo De Marco, Andrea Augimeri e Pietro Cicero. Ma il valore del festival va oltre i palmarès.

Lo sottolinea Angelo La Via, consigliere nazionale di AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) co-promotrice dell’evento: “Con Allinparty ribadiamo un principio semplice ma fondamentale: lo sport è un diritto, non un privilegio. È parte del progetto di vita che AISM costruisce ogni giorno insieme alle persone con sclerosi multipla, patologie correlate e altre disabilità. Serve a far emergere talento, dignità, voglia di partecipare”.

Quanto è importante lo sport? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 1,3 miliardi di persone nel mondo vivono con una qualche forma di disabilità – circa il 16% della popolazione globale. Sono ancora troppo poche, però, quelle che riescono ad accedere a una pratica sportiva regolare. In Italia, i dati Istat (2022) indicano che oltre il 70% delle persone con disabilità non pratica alcuna attività fisica, spesso per mancanza di strutture, di supporti o semplicemente per esclusione sociale.

L’OMS riconosce il ruolo dello sport nella promozione della salute fisica e mentale, nella prevenzione delle malattie croniche, nella costruzione di reti sociali e nell’autodeterminazione delle persone con disabilità. È su queste basi che si fonda Allinparty.

A Milazzo, il festival è cresciuto anno dopo anno grazie anche al sostegno delle istituzioni locali e di una rete di oltre 100 partner tra federazioni, associazioni, aziende e volontari. Il sindaco Pippo Midili, da sempre vicino all’iniziativa, sottolinea: “Dirvi che sono felice di essere qui sembra una captatio benevolentiae, ma è la verità. Ho creduto in Allinparty sin dall’inizio. È un’esperienza che lascia il segno”.

Oltre ai momenti sportivi, il programma prevede talk pubblici, attività informative e momenti di confronto. Domenica 3 agosto, gli atleti si racconteranno non attraverso medaglie e record, ma attraverso storie di vita, resilienza e cambiamento. Non eroi, ma persone che hanno trovato nello sport uno strumento per riprendersi il proprio spazio nel mondo.

Allinparty non è una rassegna celebrativa. È un luogo dove accadono cose. Dove l’inclusione si pratica, non si proclama. Come metafora di una società che non lascia indietro nessuno.

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