
Calcio
Champions League: l’ira dei tifosi nerazzurri a caccia dei biglietti introvabili per la finale di Monaco
Cori e striscioni di protesta a poche ore dal big match dell’Allianz Arena, dove i nerazzurri sfideranno i francesi del Paris Saint Germain per salire sul tetto d’Europa. Sotto accusa i criteri di assegnazione dei ticket messi a disposizione dalla UEFA
A poche ore dalla finale di Champions League, in programma sabato 31 maggio, presso l’Allianz Arena di Monaco di Baviera, dove si sfideranno l‘FC Internazionale Milano, allenata da Simone Inzaghi ed il Paris Saint Germain di Luis Enrique, i tifosi nerazzurri sono in rivolta con cori e striscioni sotto la sede della Società, per una caccia ai biglietti per la partita, divenuti introvabili oramai da giorni, ovvero da quando l’UEFA ha messo a disposizione 18 mila ticket, dando poi mandato all’ Inter di procedere alla assegnazione dei pass ai propri tifosi. E, proprio riguardo alle procedura di vendita dei biglietti da parte del Club del Presidente Giuseppe Marotta, vi sarebbero state penalizzazioni importanti nei confronti di Ultras e tifosi nerazzurri.
Come ha raccontato il Corriere della Sera negli scorsi giorni, parrebbe che il Direttivo della Curva Nord Milano, abbia conferito incarico all’Avvocato Mirko Perlin di scrivere una lettera ufficiale al Presidente Marotta, al Questore di Milano Bruno Megale, al Procuratore Capo di Milano, Marcello Viola ed al Presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia. La ragione della missiva, sarebbe stata quella di fissare con urgenza un incontro per pianificare la trasferta a Monaco per la Finale di Champions League, valutando in mondo congiunto una soluzione in grado di contemperare le esigenze di ogni soggetto interessato ad assistere alla gara.
Quando si disputano competizioni calcistiche di altissimo livello come quella in questione, “viene solitamente riservato un numero di biglietti ai tifosi delle curve, quale riconoscimento al supporto costante e incondizionato offerto durante tutta la stagione, sia in casa, sia in trasferta, attraverso coreografie, cori e una presenza sempre calorosa“, scrive nella sua lettera l’Avvocato dei tifosi interisti, ma questa volta, l’Inter non avrebbe destinato una quota congrua di biglietti per gli Ultras della Curva Nord, molto probabilmente, tenendo conto dei problemi giudiziari emersi a seguito dell’inchiesta “Doppia Curva”, portata avanti dalla Procura di Milano.
Infatti, in occasione della Finale di Champions League, l’Inter ha adottato dei criteri di assegnazione per distribuire i biglietti, garantendo la precedenza ai tifosi abbonati da almeno otto anni. E gli Ultras della Nord, si lamentano proprio del fatto che tale requisito, “appare non solo non premiante per i tifosi più assidui e fedeli, ma addirittura penalizzante, rendendo difficile, se non impossibile, la loro partecipazione all’evento“. Inoltre, i fedelissimi della Nord che hanno effettivamente ricevuto i codici per accedere ai biglietti da parte della Società, risulterebbero di gran lunga inferiori rispetto a quanto sperato.
In questo clima di profonda delusione, nelle ultime ore, centinaia di tifosi si sono radunati sotto la sede dell’ Inter a Milano, per protestare con cori e striscioni che recitano, per esempio: “6 maggio: “il vostro sostegno è fondamentale”. Poi ci lasciate a casa in finale, questa ce la dovete spiegare“.
La replica del Club nerazzurro, ha sostanzialmente giustificato l’accaduto come una richiesta esorbitante di biglietti (oltre 80 mila) rispetto agli appena 18 mila ticket messi a disposizione dall’UEFA . “Numeri che, purtroppo, non permettono di accontentare tutti”, si apprende in una nota ufficiale del club. “L’Inter ha quindi proceduto con un attento controllo delle richieste. I criteri di assegnazione hanno premiato gli abbonati storici con almeno 8 stagioni consecutive a partire dal 2015 e dal 2016. Anche in questo caso sono state effettuate verifiche sul corretto utilizzo dell’abbonamento e sull’uso personale. Una parte di codici è stata riservata a taluni soci Inter Club con almeno 12 anni consecutivi di anzianità. Il 40% dei tifosi che hanno ricevuto il codice d’acquisto è rappresentato da soci Inter Club, e i codici inviati sono stati immediatamente utilizzati“, conclude il comunicato.
Gli ultras, riuniti per protestare sotto la sede della Società, in Viale della Liberazione a Milano, avevano affermato di essere disposti anche a pagare i pass in anticipo, pur con cambi di nominativo, in modo da evitare qualsiasi speculazione per i “bagarini”. Ma, a quanto pare, nessun incontro richiesto con i vertici di Società, Questura e Procura, è stato concesso.
I tifosi lamentano che per la vendita online di biglietti, i prezzi richiesti arrivino a cifre impossibili da 3.209 euro, fino a quasi 17.500 per posti in tribuna.
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