Olimpiadi
Verso Milano-Cortina: SEA e Fiera a confronto su investimenti, turismo e governance
Dal turismo agli aeroporti, dalle infrastrutture allo spirito olimpico: Brunini (SEA Aeroporti) e Bozzetti (Fondazione Fiera) spiegano perché i Giochi possono diventare il nuovo acceleratore della crescita internazionale della città.
Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 come volano di crescita internazionale, tra investimenti infrastrutturali, attrattività turistica e capacità del territorio di accogliere una domanda sempre più globale. È attorno a questi temi che si è sviluppato il dialogo tra Armando Brunini, amministratore delegato di SEA Aeroporti di Milano, e Giovanni Bozzetti, presidente di Fondazione Fiera Milano, ospiti ieri del talk “Turismo, reti globali, internazionalizzazione” condotto da Cheo Condina, giornalista di Radiocor Il Sole 24 Ore, nell’ambito del Brains Day 2025, organizzato da Gli Stati Generali con il supporto di ATM, Banca IFIS, Gruppo CAP, Fondazione Social Housing e SEA.
L’impatto economico dei Giochi: 5,3 miliardi per il territorio
Il dialogo ha preso le mosse da alcuni numeri che il giornalista ha estrapolato da una recente ricerca di Banca Ifis sull’impatto economico delle Olimpiadi invernali. Secondo tale studio, ha sottolineato Condina, l’evento genererà 5,3 miliardi di valore, suddivisi tra: oltre 1 miliardo di spese dirette di spettatori e staff durante i Giochi; 1,2 miliardi di ricadute turistiche differite (12-18 mesi successivi), 3 miliardi di investimenti infrastrutturali, con una prevalenza (tra il 50 3 il 60%) in Lombardia rispetto al Trentino-Alto Adige. «Le Olimpiadi sono una straordinaria occasione – ha sottolineato Condina – proprio come lo fu Expo: che cosa porteranno e che cosa lasceranno alla città?».
Bozzetti: «Milano deve respirare lo spirito olimpico»
Per Bozzetti, Milano si trova davanti a un’opportunità storica, ma ancora non del tutto colta: «Ogni grande evento può essere una grande opportunità o un’occasione persa. Dobbiamo rendere le Olimpiadi un’esperienza unica, affinché chi verrà poi decida di tornare». Il presidente di Fondazione Fiera ha ricordato come la città negli ultimi anni abbia vissuto una forte trasformazione, diventando una destinazione attrattiva anche nei mesi tradizionalmente deboli come agosto. Tuttavia, ha notato una carenza di coinvolgimento diffuso: «Oggi a Milano si vedono solo due punti con merchandising olimpico. Non basta: la città deve vivere lo spirito olimpico, come accade in tutte le metropoli che ospitano grandi eventi». Bozzetti ha inoltre richiamato l’attenzione sulla qualità dell’accoglienza: negozi, ristoranti e servizi devono essere pronti per una platea internazionale, «che si aspetta di poter mangiare e muoversi a tutte le ore, come a Londra, Parigi o Dubai». Sul fronte infrastrutturale, Fondazione Fiera ha già completato gli impianti per hockey su ghiaccio e pattinaggio di velocità, con un investimento di 25 milioni di euro. «Siamo i primi ad avere un impianto completamente pronto», ha rivendicato.
Brunini: «Aeroporti pronti a gestire il picco olimpico»
Sulla stessa linea il contributo di Brunini, che ha illustrato il piano di SEA in vista dell’arrivo simultaneo di migliaia di atleti e delegazioni: «Stiamo investendo quasi 30 milioni di euro per adeguare le infrastrutture aeroportuali e i processi operativi ai picchi di traffico e alle esigenze della famiglia olimpica». Il momento più delicato sarà l’arrivo degli oltre 6 mila atleti e accompagnatori, con dotazioni eccezionali di attrezzature e bagagli. «Molti porteranno 20-30 colli, tra cui 10-12 paia di sci. La gestione degli arrivi e degli accrediti in aeroporto sarà un passaggio critico». Brunini ha ricordato anche l’esperienza positiva del post-Expo, che consolidò la reputazione internazionale di Milano grazie a un incremento turistico prolungato nei successivi 5-7 anni. Un effetto che SEA si aspetta di rivedere: «Il vero impatto non sarà solo durante le settimane dei Giochi, ma nei 18 mesi successivi. Milano ha ormai un posizionamento turistico sia quantitativo che qualitativo, e le Olimpiadi possono rafforzarlo».
Una visione larga e di lungo periodo
Nel corso dell’incontro Bozzetti ha richiamato un tema di governance urbana: «Serve una visione di sistema, in cui istituzioni, imprese, fondazioni e tutti i soggetti pubblici e privati lavorino insieme per rafforzare la competitività della città e renderla più accessibile. In questa direzione va l’Alleanza per il Made in Italy, con cui Fondazione Fiera ha riunito filiere e operatori per valorizzare un settore che genera 4,5 milioni di visitatori, 40 mila espositori e un indotto di 8 miliardi.
Dal canto suo, l’a.d. di SEA Brunetti ha inquadrato l’attuale sforzo degli aeroporti milanesi nell’ambito di una strategia che parte da lontano, e che adesso sta producendo frutti in modo sempre più evidenti. «Nei primi sei mesi del 2025 Malpensa è l’aeroporto cresciuto di più in termini percentuali in Europa, in particolare proprio sulle destinazioni a lungo raggio. Oggi abbiamo un numero di collegamenti pari a Vienna, Zurigo, a Barcellona, Monaco, tutte città che si appoggiano su un vettore di bandiera, che manca invece a Milano. Tutto questo è stato ed è possibile grazie a un’attività di marketing più spinta sulle compagnie degli altri paesi», ha rivendicato Brunetti. «È una strategia che sta funzionando: ogni anno aggiungiamo nuovi collegamenti o aumentiamo le frequenze esistenti. Basti pensare che prima del Covid eravamo collegati con solo due città cinesi, quindi Pechino e Shanghai, oggi i collegamenti diretti sono saliti a dieci». È dunque questa visione di lungo periodo, unita alla concertazione istituzionale prospettata da Bozzetti, che possono permettere a Milano di saper gestire e governare il salto di scala verso una dimensione sempre più internazionale.
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Foto di copertina: (da sx) Armando Brunini, a.d. SEA Aeroporti di Milano, Cheo Condina, giornalista di Radiocor Il Sole 24 Ore, Giovanni Bozzetti, presidente di Fondazione Fiera Milano

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