Festival Ouverture 2015 – Officina Teatro – San Leucio – 1° giornata

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23 Settembre 2015

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Il borgo di San Leucio si trasforma in un palcoscenico nutrito di performance, installazioni, mostre, incontri e spettacolo dal vivo anche a cielo aperto in occasione del Festival delle ARTI(N)CONTEMPORANEE  Ouverture, diretto da Michele Pagano, organizzato dall’Associazione Culturale Officinateatro nella sua 4° edizione (dal 21 al 27 settembre 2015).
L’obiettivo, necessario ma coraggioso, è quello di voler creare sinergie, dibattiti e confronti attraverso differenti azioni espressive che coinvolgano territorio, operatori, critici e spettatori offrendo opportunità nuove e variegate di interazione con molteplici stili e codici linguistici.
Nella prima giornata si comincia fin da subito a respirare arte: per le strade e in piazza gli artisti colorano marciapiedi e vicoli emozionando i passanti con le loro storie ed energie; ne è un esempio “HABITAT(I) – Spazi artistici per un non uso domestico” che aprirà al pubblico vite, visioni e fragilità umane fino a sabato 26. Lo spettatore diventa il protagonista assoluto di una ragnatela di sentimenti e sensazioni in cui è possible immedesimarsi senza percepire minimamente la distanza con ciò a cui si assiste. Si è tutti presenti nel medesimo atto creativo, partecipando e condividendo intimamente percorsi e momenti vissuti.
D’impatto visivo e sonoro è la mostra di Caterina Stillitano e Antonia d’Amore “MATERIA MARIONETTA E CORPO”, dove i fili e i tessuti apparentemente inanimati di maschere e marionette prendono materia e respiro, catturando chi li osserva e vive. Un altro concetto di corpo e marionette, creature misteriose e affascinanti, luoghi contaminati dai profondi ingranaggi del cuore. Sembra quasi riescano a parlare senza l’uso della parola, a rievocare antichi versi di palcoscenici lontani, riavvicinando lo spettatore all’amore per il dettaglio, per la magia di un movimento. Qui ogni sospiro smuove preconcetti e velleità. Questa mostra accompagnerà chi vorrà farla propria per tutta la durata del Festival.
Il Progetto fotografico di Luca Sorbo “CONFESSIONI VISIVE – sequenze per uno spettacolo inesistente” invade e pone interrogativi senza risposta, lasciando aperta qualsiasi interpretazione. Un modo inedito di raccontare l’enigma dell’esistere mediante la metafora incontenibile della finestra che spalanca visi e tensioni emotive. Un esperimento che ha voluto intrecciare il vocabolario della fotografia con quello teatrale per tentare di far emergere le mille sfaccettature della coscienza o incoscienza umana. Questa mostra, anch’essa permanente per tutto il Festival, è inoltre arricchita dalla sensibile e sottile interpretazione dell’attrice Valentina Vacca: le origini dell’elemento dell’acqua fanno riemergere sapori omerici e viaggi introspettivi.
Interessantissimo è stato l’incontro “D/PAROLA – i nuovi linguaggi della scena contemporanea” con i giovani drammaturghi italiani Michele Santeramo, Emanuele Aldrovandi e Giuseppe Massa, moderato dal critico Alessandro Toppi. Il pubblico ha riempito immediatamente il foyer di Officinateatro, partecipando con vivo entusiasmo al confronto tra metodi e approcci differenti alla scrittura teatrale. Queste testimonianze hanno permesso di scoprire cosa si cela dietro la redazione di un testo scenico e di mettere a nudo i segreti più reconditi di chi dà voce e forma a nuovi mondi e personaggi. E’ possibile rivivere quanto vissuto leggendo la diretta twitter di #PugliaOff: twitter.com/pugliaoff 

La giornata si chiude, infine, con il vibrante e coinvolgente lavoro coreografico “RE-GARDE” di Compagnie MF di Lione, dove i danzatori Francesco Colaleo e Maxime Freixas si librano al di là della tecnica, tracciando nell’aria linee e pulsazioni in un gioco carnale di luci e ombre. Una lotta tra sensibilità oscure e intrappolate nella dinamica del contatto, dell’ascolto e dell’incontro con l’altro che consente di sbirciare in punta di piedi nei retroscena di chi è osservatore e di chi viene osservato. La ricerca di qualità di un rapporto dialogico tra vittima e carnefice, tra chi provoca e chi subisce, tra chi fa capolino e chi si ritira per riceverne uno sguardo propone di travolgere il pubblico in un vortice sorprendente di respiri.

 

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di Aldo Calò Gabrieli

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CAT: Arte, enti culturali

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