Sudditi o cittadini sovrani?

:
9 Ottobre 2016

sudditi o cittadini

All’ esercizio  della sovranità monetaria abbiamo rinunciato già nel 1981.

Da allora, per iniziativa, in particolare, di Andreatta, ministro del Tesoro, e di Ciampi, governatore della Banca D’Italia, lo Stato italiano è stato ridotto alla stregua di un qualsiasi privato, che per finanziarsi “compra” le risorse  di cui necessita sui mercati finanziari.
Questa decisione ha cambiato la storia economica e politica del nostro paese e si configura, come denuncia l’avvocato Marco Mori, quale attentato alla personalità giuridica dello Stato.
Gli elementi fondanti uno Stato sono essenzialmente tre: territorio, popolo e sovranità. Rinunciare alla sovranità monetaria comporta inevitabilmente un sempre più parziale esercizio della sovranità economica e politica. Lo Stato non può sopravvivere a una tale menomazione e infatti la nostra costituzione (art.11) prevede tutt’al più limitazioni di sovranità finalizzate ad obiettivi di pace e giustizia.

Ecco alcune delle sue conseguenze:

1. dall’81 al ’92 il rapporto debito/PIL ha subito un raddoppio (dal 60% al 120%). Oggi supera il 130%;
2. iniziano nel tentativo di controllarlo manovre finanziarie correttive, lacrime e sangue, di cui capostipite fu quella Amato, pari a 100mila miliardi di lire, accompagnata dal primo prelievo forzoso dai conti correnti degli italiani (bail in);
3. offensiva culturale e tagli paurosi a carico di tutti i servizi pubblici;
4. svendita a prezzi di magazzino delle nostre partecipazioni statali;
5. impossibilità per lo Stato di intervenire rispetto alle grandi emergenze del paese come il dissesto idrogeologico del territorio e il recupero, la tutela e la manutenzione del nostro grande patrimonio culturale artistico monumentale.

Amato e Prodi hanno posto le basi per il radicale spoglio della sovranità e dell’indipendenza della nostra Repubblica in favore di quelle autorità private le cui scelte e decisioni sono inappellabili ai sensi dell’ Articolo 130 del TDL (ex articolo 108 del TCE)
“Nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dai trattati e dallo statuto del SEBC e della BCE, né la Banca centrale europea né una banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni, dagli organi o dagli organismi dell’Unione, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni, gli organi e gli organismi dell’Unione nonché i governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali nell’assolvimento dei loro compiti.”

La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno della Comunità:

Articolo 128
(ex articolo 106 del TCE)
La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.

Nel 2006 durante la battaglia per il referendum costituzionale Teresa Mattei (la più giovane eletta all’Assemblea Costituente) pronuncia queste parole davanti agli studenti del suo antico Liceo Michelangelo a Firenze: “Nell’articolo 1 della Costituzione si dice: “la sovranità appartiene al popolo”, ed è questa la cosa più importante che noi dobbiamo difendere. La sovranità è nelle mani nostre, nelle mani del popolo e paritariamente in quelle di ogni cittadino; con questo la Repubblica ci ha fatto diventare cittadini e non sudditi. Il più grande monumento, il maggiore, il più straordinario che si è costruito in Italia, alla libertà, alla giustizia, alla Resistenza, all’antifascismo, al pacifismo è la nostra Costituzione.”

Di recente G. Zagrebelsky, ex presidente della Corte costituzionale (2004), afferma che se oggi uno Stato può fallire è perché abbiamo ceduto la sovranità monetaria.

Ascoltiamolo:
“Si parla di fallimento dello Stato come di cosa ovvia.
Oggi, è “quasi” toccato ai Greci, domani chissà. È un concetto sconvolgente, che contraddice le categorie del diritto pubblico formatesi intorno all’idea dello Stato. Esso poteva contrarre debiti che doveva onorare. Ma poteva farlo secondo la sostenibilità dei suoi conti. Non era un contraente come tutti gli altri. Incorreva, sì, in crisi finanziarie che lo mettevano in difficoltà ma aveva, per definizione, il diritto all’ultima parola. Poteva, ad esempio, aumentare il prelievo fiscale, ridurre o “consolidare” il debito, oppure stampare carta moneta: la zecca era organo vitale dello Stato, tanto quanto l’esercito. Come tutte le costruzioni umane, anche questa poteva disintegrarsi e venire alla fine. Era il “dio in terra”, ma pur sempre un “dio mortale”, secondo l’espressione di Thomas Hobbes. Tuttavia, le ragioni della sua morte erano tutte di diritto pubblico: lotte intestine, o sconfitte in guerra. Non erano ragioni di diritto commerciale, cioè di diritto privato.
Se oggi diciamo che lo Stato può fallire, è perché il suo attributo fondamentale — la sovranità — è venuto a mancare. Di fronte a lui si erge un potere che non solo lo può condizionare, ma lo può spodestare. Lo Stato china la testa di fronte a una nuova sovranità, la sovranità dei creditori“.

Siamo stati messi nelle mani (in balìa) dei mercati finanziari.
Gli articoli “economici” della Costituzione, in particolare dal 41 al 47 dispongono che sia la Repubblica a controllare e coordinare il credito e il mercato e non viceversa. Per la nostra Costituzione l’economia è libera solo dove non sia in contrasto con l’interesse pubblico.

Oggi però, lo Stato è subordinato alle decisioni della BCE che, con l’art 104 del TrattatoUE, raccomanda e impone politiche fiscali di austerità; di conseguenza insieme alla cessione di Sovranità monetaria la UE ci ha imposto il pareggio di bilancio che zelantemente abbiamo già provveduto a inserire nella nostra costituzione (art 81).
Tale articolo fa a pugni con l’art 47 che tutela il risparmio. E’ evidente, infatti, che per permettere il risparmio lo Stato deve emettere moneta in deficit.
Se vuole consentire il risparmio deve quindi mettere in circolazione più moneta di quanta ne recupera con la tassazione, contrariamente a quanto preteso dal pareggio di bilancio.

Sentite questa dichiarazione del ministro della giustizia Orlando:

“Oggi noi stiamo vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia. Oggi, sostanzialmente, i poteri sovranazionali sono in grado di “bypassare” completamente le democrazie nazionali. Io faccio soltanto due esempi. I fatti che si determinano a livello sovranazionale, i soggetti che si sono costituiti a livello sovranazionale, spesso non legittimati democraticamente, sono in grado di mettere le democrazie di fronte al fatto compiuto.”

e ancora

“Faccio un esempio. La modifica – devo dire abbastanza passata sotto silenzio – della Costituzione per quanto riguarda il tema dell’obbligo di Pareggio di Bilancio non fu il frutto di una discussione nel Paese. Fu il frutto del fatto che a un certo punto la Banca Centrale Europea, più o meno – ora la brutalizzo – disse: “O mettete questa clausola nella vostra Costituzione, o altrimenti chiudiamo i rubinetti e non ci saranno gli stipendi alla fine del mese”. Io devo dire che è una delle scelte che ho fatto, di cui mi vergogno di più. Io penso che sia stato un errore approvare quella modifica. Non tanto per il merito, che pure è contestabile, ma per il modo in cui si arrivò a quella modifica di carattere costituzionale“.

Se ricordate, anche il senatore M. Garavaglia ha raccontato come il governo Monti sia stato imposto agli italiani, dietro la minaccia di sospensione dell’acquisto dei nostri titoli.
Naturalmente ci si chiede come mai la magistratura non indaghi affermazioni di tale gravità da parte di un ministro e di un senatore;
ma veniamo ad un aspetto della riforma costituzionale di cui non si sente parlare tanto facilmente e che riguarda due polpette avvelenate, inserite nei nuovi art. 55 e 117 che chiaramente subordinano il nostro ordinamento a quello dell’UE.

Con l’art. 117 “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea e dagli obblighi internazionali…” tutta la legislazione europea deve uniformarsi alle norme dell’UE.

Con il nuovo art. 55 si capisce perché il Senato (che si vuole composto da non eletti) non sia stato stato del tutto abolito. Il suo nuovo compito sarà infatti quello di diventare l’organo di controllo dell’attuazione della normativa della unione europea:

“…Concorre all’esercizio della funzione legislativa nei casi e secondo le modalità stabiliti dalla Costituzione, nonché all’esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l’Unione europea. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea. Valuta le politiche pubbliche e l’attività delle pubbliche amministrazioni e verifica l’impatto delle politiche dell’Unione europea sui territori….”

nel nuovo art. 117 si afferma che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e dagli obblighi internazionali.

Lo scopo è quello di subordinare il nostro ordinamento a quello dell’Unione Europea. Una cessione della sovranità giurisdizionale. Con quali conseguenze?
Eccone una esemplificazione:
la riforma costituzionale prevede, sempre all’art.117 comma 1 della Costituzione, che la parola “comunitario” sia sostituita dalle parole “ dell’Unione Europea”, in pratica un cavallo di Troia giuridico che sottometterebbe fin dall’interno della nostra Costituzione tutte le nostre leggi al trattato di Lisbona e a tutti quei trattati europei insostenibili che ne sono scaturiti: Fiscal Compact, M.E.S., ecc. e tutti gli altri che verranno T.T.I.P. – C.E.T.A – T.I.S.A.

In “Un paese non è un’azienda” Paul Krugman racconta:
“Nel 1930, quando il mondo stava entrando in depressione, John M. Keynes invocò una forte espansione monetaria per alleviare la crisi e suggerì l’adozione di una politica basata sull’analisi economica anziché sui consigli di banchieri legati al golden standard o di industriali che volevano alzare i prezzi riducendo la produzione. “ perché – anche se nessuno ci crederà – l’economia è una materia tecnica e difficile.” Se i suoi consigli fossero stati seguiti, si sarebbero potute evitare le peggiori devastazioni della grande depressione.”

TAG: bce, costituzione, riforma, Sovranità, sovranitàmonetaria
CAT: Euro e BCE, macroeconomia

13 Commenti

Devi fare per commentare, è semplice e veloce.

  1. vincesko 7 anni fa

    1. Le sigle attuali dei Trattati europei sono: TUE (Trattato dell’Unione europea) e TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea). (Versione consolidata del trattato sull’Unione europea e del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (pubblicati on line il 27 febbraio 2013) http://register.consilium.europa.eu/pdf/it/08/st06/st06655-re07.it08.pdf). 2. L’art. 130 del TFUE è stato travasato nell’art. 7-Indipendenza dello Statuto della BCE; l’articolo 128 del TFUE nell’articolo 16-Banconote dello Statuto BCE. 3. La BCE è indipendente dal potere politico, analogamente a quasi tutte le altre banche centrali, ma questo va sempre contemperato con – e subordinato a – l’interesse superiore di fare il bene del popolo, come recita il sito della BoE. Inoltre, l’indipendenza della BCE dal potere politico vale biunivocamente, quindi quando la BCE “condiziona” l’esercizio dell’attività politica compie un vulnus dei principi della democrazia e delle rispettive responsabilità in capo alla BCE, per la politica monetaria, e agli Organi politici, per tutto il resto. 4. Gli inadempimenti statutari maggiori della BCE hanno riguardato l’art. 2-Obiettivi (al plurale!), che coinvolge il fondamentale art. 3 del TUE, che, in aderenza ai “valori” contenuti nel preambolo della Carta dei Diritti Fondamentali, definisce ed esplicita la “missione” complessiva dell’Unione europea, finalizzandola a due obiettivi prioritari: la piena occupazione e il progresso sociale, essendo la BCE un semplice strumento di questa missione e la stabilità dei prezzi un mero sub-obiettivo. 5. In forza dell’art. 340 del TFUE, “la Banca centrale europea deve risarcire, conformemente ai principi generali comuni al diritto degli Stati membri, i danni cagionati da essa stessa o dai suoi agenti nell’esercizio delle loro funzioni”. 6. Non è vero che gli atti della BCE sono inappellabili. Il controllo giudiziario sulla BCE è esercitato dalla Corte di giustizia europea (CGUE) (art. 35 dello Statuto BCE, protocollo 4, allegato al Trattato di Lisbona https://www.ecb.europa.eu/ecb/legal/pdf/c_32620121026it._protocol_4pdf.pdf). 7. Ne discende che più che gli articoli o gli appelli occorrerebbe vagliare la strada maestra della legge e, se del caso, implementare un’azione collettiva di responsabilità contro la BCE per violazione dei Trattati e dello Statuto, da presentare al Parlamento europeo per la sanzione politica e alla Corte di giustizia europea per la sanzione giudiziaria. PS: Art. 104 del Trattato UE? Ci deve essere un errore.

    Rispondi 1 0
    1. francesco-cappello 7 anni fa

      grazie per le puntuali precisazioni! Complimenti per la sua conoscenza della versione consolidata della normativa europea.
      In merito, è interessante osservare che il sub obiettivo è previsto dai trattati espressamente prima di benessere e pace… (art 127 TFUE – art. 3TUE)
      Sarebbe davvero importante che qualcuno provasse la strada che lei indica implementando una azione collettiva! Lei è a conoscenza di tale class action di responsabilità intentate anche in altri paesi dell’unione?
      Sarebbe bello ma mi conceda una nota di pessimismo (forse ingiustificata) nei confronti della giustizia europea

      Rispondi 0 0
      1. vincesko 7 anni fa

        Grazie, ma la mia conoscenza dei Trattati è, più o meno, circoscritta agli articoli travasati nello Statuto della BCE, statuto che pochissimi – pare – conoscono. No, non sono al corrente di ricorsi contro la BCE per violazioni statutarie. In rete ho trovato questo, ma il motivo del ricorso è diverso: “TRIBUNALE UE, Crisi greca: respinto il ricorso di risparmiatori privati italiani contro La BCE per i danni subiti” Moreno Morando (23 ottobre 2015)
        HTTP://WWW.ILQUOTIDIANODELLAPA.IT/_CONTENTS/NEWS/2015/OTTOBRE/1445610316381.HTML. Comunque, è possibile presentare ricorso alla CGUE, tramite un legale, solo se si è subito un danno diretto da atti od omissioni della BCE. Io perciò ho presentato nel 2014 una petizione contro la BCE al Parlamento europeo (qui il testo e le motivazioni http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821720.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/allegato-alla-petizione-al-parlamento.html), che è stata ritenuta ammissibile dalla Commissione PETI ed è ancora al vaglio. C’è stata anche una risposta della BCE (Risposta della BCE alla petizione sulla BCE http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2845626.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2016/04/risposta-della-bce-alla-petizione-sulla.html) e la mia replica (Replica alla risposta della BCE alla petizione sulla BCE http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2845674.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2016/04/replica-alla-risposta-della-bce-alla.html).

        Rispondi 1 0
        1. francesco-cappello 7 anni fa

          grazie. Ho trovato molto interessanti la sua petizione, la elusiva risposta ricevuta e la sua puntuale replica.
          Inflazione zero ma anche deflazione a cosa mirano o meglio a chi giovano? Non ai popoli europei.
          Forse a quella casta formata dalla aristocrazia finanziaria che rendendo sempre più fragili e eterodiretti gli stati, sempre più ex-stati, riescono a parassitarne meglio popolo e territorio?

          Rispondi 0 0
  2. vincesko 7 anni fa

    Aggiungo il link al sito della BOE: ”Promoting the good of the people of the United Kingdom by maintaining monetary and financial stability” http://www.bankofengland.co.uk/

    Rispondi 1 0
  3. vincesko 7 anni fa

    Ho capito l’errore relativo all’art. 104 leggendo l’allegato linkato al sito dell’Avv. Mori. Si tratta dell’ex art. 104 del Trattato di Maastricht, ora sostituito dall’articolo 126 del Trattato di Lisbona (TFUE, vedi testo linkato sopra). Ma, ovviamente, non c’entra nulla la BCE, che non ha nessun potere di imporre agli Stati membri il rispetto dei parametri di Maastricht e sue modificazioni (ad esempio, Six Pack e Fiscal Compact). Ha solo – diciamo così – la facoltà, di cui si avvale amplissimamente nei suoi rapporti periodici, di CRITICARE e la mancata osservanza dei detti parametri e le omesse applicazioni delle sanzioni agli Stati membri da parte della Commissione europea e del Consiglio europeo.

    Rispondi 1 0
  4. vincesko 7 anni fa

    Segnalo solo alcune delle incongruenze contenute nell’Esposto dell’Avv. Mori. 1. “Come noto la leva monetaria determina direttamente il tasso di occupazione in una nazione. Con maggior precisione la leva monetaria consente di gestire l’inflazione”. Falso, che lo possa fare da sola. 2. “Nello stesso periodo luglio-agosto 2011 la DeutsheBank cedeva circa l’88% dei titoli di stato italiani nel suo portafoglio”. Falso, come peraltro è scritto (ho letto adesso) in altro post nel sito di Mori, tali vendite avvengono nel 1° semestre 2011, quindi non c’è un nesso causale diretto con la crescita dello spread, anche se probabilmente fanno da innesco alla valanga speculativa successiva sui titoli di Stato italiani. 3. “Detta lettera [del 5/8/2011 della BCE] sarebbe stata sottoscritta sia dal Governatore in carica Jean Claude Trichet che da quello che lo sarebbe divenuto a breve ovvero Mario Draghi (In allora Governatore di Banca Italia). L’austerità, dopo aver completamente distrutto l’economia greca, arrivava dunque anche in Italia”. Falso, l’austerità in Italia arriva nel 2010, dopo la crisi del debito greco, con la prima manovra correttiva del governo Berlusconi, la più scandalosamente iniqua, il DL 78 del 31.5.2010, di 24,9 mld (62,2 mld cumulati, secondo il “Sole 24 ore”), cui fanno seguito la legge di Stabilità 2011 e il DL 98 del 6.07.2011 (80 mld), seguito dopo circa 40 giorni dal DL 138 del 13/8/2011 (60 mld), che appunto consegue ai diktat della lettera della BCE. Ma a causa della credibilità prossima allo zero del premier Berlusconi, in rotta con la diarchia Merkel-Sarkozy, e alla quasi latitanza della BCE (che comunque comincia a comprare titoli pubblici italiani il 22/8/2011 e li protrae fino al febbraio 2012, per un ammontare di 102,8 mld), tutto è inutile e Berlusconi rassegna le dimissioni. 4. Il Gruppo Bildemberg e la Commissione Trilaterale, secondo il Gran Maestro massone Gioele Magaldi (cfr. il libro “Massoni”) sono emanazioni di secondo livello della Massoneria, verso cui hanno un rapporto ancillare. 5. “Specificamente alla CNN Monti ha addirittura dichiarato testualmente il seguente concetto: “Bene stiamo guadagnando posizioni migliori in termini di competitività grazie alle riforme strutturali. Stiamo effettivamente distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento fiscale”.”. Falso, basta leggere e ascoltare l’intervista di Monti alla CNN per constatarlo (cfr. “Monti ha detto che anche se il suo paese stava stimolando la competitività attraverso riforme strutturali, “stiamo distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento fiscale.” “Quindi, ci deve essere una operazione di domanda in tutta Europa, una espansione della domanda”, ha detto. Gli Stati Uniti e l’Italia erano tra i paesi che maggiormente facevano pressioni sulla Germania per un atteggiamento più accomodante sulla crescita al vertice del Gruppo del G8 qui questo fine settimana. Tuttavia, il G8 non è riuscito a raggiungere il consenso sulla questione”. «Monti confessa alla CNN: “Stiamo distruggendo la domanda interna”»
    https://www.youtube.com/watch?v=LyAcSGuC5zc). 6. Fu il debole Berlusconi, nel Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2011, a negoziare e ad accettare il fiscal compact (equilibrio del bilancio, che peraltro fu resa condizione necessaria per poter beneficiare, ove occorresse e lo si richiedesse, dell’aiuto del MES), poi votato e introdotto in Costituzione nel 2012 durante il governo Monti, col voto favorevole di PDL, PD e Scelta Civica. CONSIGLIO EUROPEO 24 E 25 MARZO 2011 CONCLUSIONI http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/it%/ec/120304.pdf. Questa informazione non è inclusa nella relativa voce di Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Patto_di_bilancio_europeo. 7. in conclusione, riporto gli ammontari delle manovre correttive varate nella scorsa legislatura (i numeri sono più eloquenti di tante parole): Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura): – governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%); – governo Monti 63,2 mld (19,2%); Totale 329,5 mld (100,0%). LE CIFRE. Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL 78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011), due del governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60 mld), (con la scopertura di 15 mld, che Tremonti si riprometteva di coprire, la cosiddetta clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, – cosa che ha poi dovuto fare Monti – aumentando l’IVA), e una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld. Quindi in totale esse assommano, rispettivamente: – Governo Berlusconi: 25+80+60 = tot. 165 mld; – Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld. Se si considerano gli effetti cumulati da inizio legislatura (fonte: “Il Sole 24 ore”), sono: – Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; – Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5 mld. Cioè (ed è un calcolo che sa fare anche un bambino), per i sacrifici imposti agli Italiani e gli effetti recessivi Berlusconi batte Monti 4 a 1. Per l’equità e le variabili extra-tecnico-contabili (immagine e scandali), è anche peggio.

    Rispondi 1 0
    1. francesco-cappello 7 anni fa

      su alcuni di questi interessantissimi, importanti e gravi argomenti mi riservo di intervenire in un prossimo articolo. Grazie per il suo lungo e circostanziato intervento intorno alla pur preziosa denuncia dell’avv. Mori

      Rispondi 0 0
  5. vincesko 7 anni fa

    Do il link per le prove documentali sulle manovre correttive: http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html. Segnalo altre 2 incongruenze nell’Esposto. 1. E’ lui la causa dell’errore, poiché scrive: “L’Art. 104 del TUE ha altresì attribuito tutti i poteri di raccomandazione e di imposizione di politiche fiscali d’austerità a BCE, di fatto sottraendo definitivamente la sovranità alle nazioni dell’Europa che da tale momento venivano ufficialmente consegnate ai mercati”. Tranne un solo riferimento nel comma 14 dell’ex art 104 del Trattato di Maastricht (ora sostituito dall’art. 126 del TFUE) ad un ruolo consultivo della BCE per la stesura del protocollo sui disavanzi eccessivi, che riporto per intero, “14. Ulteriori disposizioni concernenti l’attuazione della procedura descritta nel presente articolo sono precisate nel protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi allegato ai trattati. Il Consiglio, deliberando all’unanimità secondo una procedura legislativa speciale e previa consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, adotta le opportune disposizioni che sostituiscono detto protocollo”, non c’è scritto da nessuna parte, e non poteva essere altrimenti, che “L’Art. 104 del TUE ha altresì attribuito tutti i poteri di raccomandazione e di imposizione di politiche fiscali d’austerità a BCE”. 2. Anche per quanto riguarda le pensioni, la riforma delle pensioni SACCONI (DL 78/2010, art. 12, e i 2 DL del 2011) è molto più severa e incisiva della tanto vituperata riforma delle pensioni FORNERO (DL 201/2011, art. 24) (Cfr. http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2833739.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/lettera-ai-media-al-governo-al-pd-e-ai.html). CONCLUSIONE. Ho incrociato in passato un paio di volte scritti dell’Avv. Marco Mori. E ne ho tratto la constatazione che, assieme a varie cose buone, in particolare quando cita esperti come il Prof. Giuseppe Guarino, scrive tante fesserie gravi, segnatamente in temi economici. Dal mio archivio traggo, in conclusione, questa sua perla: “Imposte sulla casa si avvicina la scadenza. Io non pagherò e voi?” giugno 12, 2015 posted by Avv. Marco Mori http://scenarieconomici.it/imposte-sulla-casa-si-avvicina-la-scadenza-io-non-paghero-e-voi/. In calce all’articolo c’è un mio commento.

    Rispondi 0 0
    1. francesco-cappello 7 anni fa

      grazie per aver citato il grande Guarino!

      Rispondi 0 0
  6. giorgio-cannella 7 anni fa

    Ecco il mio contributo per quanto riguarda la tesi della delega di sovranità a favore dell’Unione Europea.
    Buona lettura. http://giorgiocannella.com/index.php/2016/05/26/unione-europea-e-delega-di-sovranita/

    Rispondi 1 0
  7. giorgio-cannella 7 anni fa

    Ecco il mio contributo sul referendum costituzionale italiano del prossimo 4 dicembre 2016. Buona lettura.
    http://giorgiocannella.com/index.php/2016/06/03/referendum-costituzionale-italiano-ottobre-2016/

    Rispondi 1 0
    1. francesco-cappello 7 anni fa

      Grazie!

      Rispondi 0 1
CARICAMENTO...