Le primarie di Roma e il mistero delle schede bianche

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8 Marzo 2016

A più di ventiquattro ore dalla conclusione delle primarie del Pd romano per la scelta del candidato sindaco a Roma, le polemiche sulla bassa affluenza, dovuta alla “mancanza delle truppe cammellate di Mafia Capitale “come ha detto il commissario Pd Matteo Orfini, continuano a tenere banco. Anche se i numeri ufficiali del comitato organizzatore non concidono esattamente con quelli provenienti dai territori, a differenza di Napoli, dove 500 voti dividono i primi due contendenti, il grande risultato ottenuto da Roberto Giachetti, che con il 64,1 % delle preferenze (27968 voti) ha nettamente distanziato Roberto Morassut fermo al 28,2 % (12281), lo mette al riparo da ogni polemica.

Quello che invece si sta configurando come un vero e proprio mistero, osservando i dati ancora incompleti, è l’alto numero numero di schede bianche e nulle. A fronte di 47.317 votanti complessivi a Roma, infatti, i voti validi sarebbero solo 43607, mentre ci sarebbero state ben 2866 schede bianche, 843 nulle e 1 contestata. La percentuale, che si aggira intorno al 7,8%, da ieri sta facendo storcere il naso a molti nel partito e a conti fatti può essere letta come una vera e propria anomalia. Senza fare paragoni con le primarie 2013 che videro la vittoria di Ignazio Marino, quando il dato dei voti non validi si attestò intorno all’1% su oltre 100 mila votanti, a Milano, solo un mese fa, su 60.628 voti complessivi le schede in bianco erano solo 86 e quelle nulle 83, ossia lo 0,2% del totale.

E’ possibile, dopo l’Expo, che i milanesi abbiano le idee più chiare dei romani. Così come sarebbe utile indagare sui motivi che spingano quasi 3000 persone ad uscire di casa, affrontare la pioggia e spendere due euro per poi non esprimere alcuna preferenza. Intanto, però, l’alto numero di votanti che non votano ha permesso al comitato organizzatore di far crescere il dato dell’affluenza, avvicinando la soglia dei 50 mila partecipanti e limitando i danni. Di sicuro nel Pd romano è in atto un cambiamento radicale. I fantasmi del passato sono ormai alle spalle, una volta venivano solo “rom e mafiosi”, come ha detto Orfini. Ora non più. Adesso finalmente è arrivato il turno dei masochisti. Che pagano 2 euro per esprimere il nulla.

 

TAG: matteo orfini, Matteo Renzi, primarie roma, roberto giachetti
CAT: Partiti e politici, Roma

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