Mafia Capitale 2: tutti gli arrestati di destra e di sinistra

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4 Giugno 2015

Politici, funzionari amministrativi, costruttori e una parte importante del mondo terzo settore. Anche quello cattolico. Nella nuova ondata di arresti nell’ambito dell’inchiesta “Mondo di Mezzo”, che questa mattina ha colpito Roma, e non solo, c’è gran parte di quel sottobosco (neanche troppo sommerso) che ha dato vita a “Mafia Capitale”, ossia quell’intricato sistema economico – criminale che fino allo scorso 2 dicembre ha gestito le emergenze nella capitale di Italia:  dai profughi al verde, fino ad arrivare all’emergenza abitativa.

Dalle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Ros stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 44 indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni e trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante delle modalità mafiose (art. 7 L. 203/1991). Ulteriori 21 persone, indagate per i medesimi reati, sono sottoposte a perquisizione. Gli interventi sono tuttora in corso nelle province di Roma, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Catania e Enna.

 Oltre a Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, considerati a capo del sodalizio criminale e agli arresti già dallo scorso dicembre, ad essere colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono stati  l’ex assessore capitolino alla casa Daniele Ozzimo (Pd), l’ex presidente dell’assemblea capitolina Mirco Coratti (Pd), il consigliere regionale Luca Gramazio (Pdl), i consiglieri comunali Pierpaolo Pedetti (Pd) e Massimo Caprari (Centro Democratico), mentre ai domiciliari da questa mattina sono Giordano Tredicine (Forza Italia), e l’ex presidente del X Municipio Andrea Tassone (Pd), che lo scorso marzo si era dimesso denunciando infiltrazioni mafiose all’interno della sua amministrazione.

Secondo gli investigatori, la seconda fase dell’ inchiesta, condotta dai carabinieri del Ros, ha consentito di acquisire ulteriori elementi, riguardo all’ esercizio del metodo mafioso da parte dell’ associazione, capeggiata da Salvatore Buzzi e  Massimo Carminati, così come è stato confermato anche dalle testimonianze rese da diversi imprenditori vittime. Ruolo centrale all’interno dell’organizzazione, sarebbe stato quello di Luca Odevaine, il quale, grazie alla sua appartenenza  al Tavolo di Coordinamento Nazionale sull’accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale”, avrebbe garantito consistenti benefici economici ad un “cartello d’imprese interessate alla gestione dei centri di accoglienza, determinando l’ esclusione di imprese concorrenti dall’aggiudicazione dei relativi appalti”.

Nell’elenco degli arrestati dell’indagine, che ruota anche attorno al Cara di Mineo, figurano molti dirigenti di primo piano dell’amministrazione capitolina e regionale oltre a costruttori e figure di spicco nel mondo del terzo settore. Come Gaetano Altamura (ai domiciliari), ex direttore del dipartimento ambiente capitolino e attuale direttore di un municipio, Guido Magrini, dirigente della Regione Lazio,  Mario Monge (domiciliari), presidente del consorzio di cooperative Sol.co, nonché Francesco Ferrara (per lui custodia cautelare in carcere) e Tiziano Zuccolo(domiciliari), considerati i punti di riferimento delle coop bianche impegnate nel campo dell’accoglienza.

La lista completa dei destinatari di custodia cautelare in carcere comprende Salvatore Buzzi, Massimo Carminati, Carlo Maria Guarany, Claudio Caldarelli, Nadia Cerrito, Paolo Di Ninno, i quali già erano stati arrestati nella prima fase dell’inchiesta. Sono stati arrestati oggi, invece, Claudio Bolla, Massimo Caprari, Mirko Coratti, Antonio Esposito, Francesco Ferrara, Emilio Gammuto, Luca Gramazio, Michele Nacamulli, Daniele Ozzimo, Angelo Scozzafava, Franco Figurelli, Pierpaolo Pedetti, Fabrizio Franco Testa.

Nella lista dei destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, firmata dal gip di Roma Flavia Costantini, figurano inoltre: Emanela Bugitti, Piera Chiaravalle, Sandro Coltellacci, Alessandra Garrone, tutti già agli arresti domiciliari.  Gerardo Addeo, Tommaso Addeo, Gaetano Altamura, Stefano Bravo, Marco Bruera, Mario Cola, Domenico Cammissa, Santino Dei Giudici, Guido Magrini, Angelo Marinelli, Salvatore Menolascina, Mario Monge, Brigidina Paone, Stefano Venditti, Paolo Solvi, Fabio Stefoni, Andrea Tassone, Giordano Tredicine, Carmelo Parabita e Tiziano Zuccolo.

 

TAG: Ignazio Marino, mafia capitale, pignatone
CAT: Roma

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