Grecia au revoir ma forse è già tutto scritto

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22 Giugno 2015

Grecia addio? Non è dato sapere quanto sia fantapolitica e quanto invece ci sia del vero. Grexit è una parola che fa tremare i mercati prima che la politica dei paesi europei. L’uscita della Grecia dall’euro decreterebbe un arretramento delle previsioni di mercato europeo, una perdita secca non in termini di Pil europeo cui il paese mediterraneo contribuisce con una percentuale assai bassa (2% circa) ma di credibilità politica.

Prima conseguenza: la Grecia cadrebbe nella sfera d’influenza russa con il controllo delle acque del mediterraneo già scosso dagli esiti infausti della cd primavera araba.

Secondo: attraverso la Grecia Putin utilizzerebbe i corridoi delle pipelines per trasferire il greggio che non passa dall’Ucraina.

Terza conseguenza: la destabilizzazione dello scacchiere sarebbe la rivincita di Putin contro le sanzioni europee. Di qui la cecità dei paesi membri : ma come mai non è venuto in mente a nessuno?

Poiché la politica attualizzata non finisce di superare quella ipotizzata, la c.d. fantapolitica, lo scenario tumultuoso che si prospetta sul Grexit appare sempre più un copione già scritto. Sono verosimili accordi ben precisi, della serie Molotov-Ribbentrop dove non è difficile individuare un Molotov -KGB-Putin ed un Ribbentrob in gonnella-Angela. Qui l’Ucraina a te, ecco a te la Grecia, tanto vale solo il 2 per cento. Ma la Grecia confina con la Turchia e questa con il Califfato e non sono ignoti i rapporti di amicizia sodale e forse economica tra Erdogan e Putin.

Dunque Grecia e Turchia potrebbero essere le morse della tenaglia contro il Califfato, non certo per difendere l’Europa ma per proteggere gli interessi euro-asiatici di Mister Putin. Mister B. si morde le mani, avrebbe voluto esserci anche lui ma…

TAG:
CAT: Asia, Geopolitica

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