Giornalismo

Dazi si, dazi no, dazi forse

Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati

30 Maggio 2025

Dopo un colloquio telefonico con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Il presidente statunitense, Donald Trump, ha deciso di prorogare  fino al 9 luglio il termine per l’Unione Europea prima che vengano applicati dazi del 50%.

(MilanoFinanza)

Nella notte tra sabato 24 maggio e domenica 25 la Russia ha compiuto il più grande  attacco aereo sull’Ucraina per numero di armi utilizzate in oltre tre anni di guerra. Almeno 12 persone sono state uccise, ha riferito il ministro dell’Interno ucraino Ihor Klymenko, e più di 60 sono state ferite, di cui 11 a Kiev. Questa sequenza di attacchi aerei è avvenuta contestualmente al più grande scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina dall’inizio della guerra.

(IlPost)

Il centrosinistra allargato vince al primo turno in due dei quattro capoluoghi al voto, Genova e Ravenna, e va al ballottaggio in vantaggio negli altri due, Matera e Taranto. La vittoria più pesante è quella del capoluogo ligure, dove Silvia Salis diventa sindaca con oltre il 52% dei voti, superando il vicesindaco uscente Pietro Piciocchi fermo al 43. 

(IlFattoQuotidiano)

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz intervenendo all’Europa Forum della rete Wdr. Merz ha affermato che «ora l’Ucraina può difendersi anche attaccando posizioni militari in Russia. Questo dopo la revoca delle restrizioni sulle armi fornite all’Ucraina da Germania, Regno Unito, Francia e Stati Uniti. Trump: «Putin è impazzito». Il Cremlino lo attacca: reazione emotiva, agiamo per la sicurezza della Russia.

(La Stampa)

Il presidente di di Confindustria Emanuele Orsini, nella relazione all’assemblea nazionale 2025, propone un Piano industriale straordinario per rilanciare l’economia europea e nazionale, servono investimenti per sostenere la capacità innovativa dell’industria. In Italia è necessario un cambio di marcia sulla competitività. In Europa invece serve un radicale mutamento di impostazione: le scelte degli ultimi anni stanno presentando un conto pesantissimo.

(Il Sole24Ore)

Nella striscia di Gaza a Rafah migliaia di palestinesi in cerca di cibo hanno assaltato il centro di distribuzione degli aiuti, tanto che per disperdere la folla disperata, l’esercito ha sparato in aria. L’Onu  è intervenuta definendo “strazianti” le immagini degli sfollati in cerca di cibo, ma Israele accusa le Nazioni Unite: non fanno il loro dovere, ci sono 400 camion con gli aiuti fermi al valico di Kerem che attendono di essere ritirati.

(Repubblica)

Acceso confronto tra il Consiglio d’Europa e le istituzioni italiane. Il presidente della commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) del Consiglio d’Europa dichiara: «La nostra raccomandazione verso il governo italiano – osserva – è che conduca al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale nelle sue forze di polizia, per poter valutare la situazione». Meloni: parole vergognose.

(Avvenire)

Elon Musk abbandona Trump e certifica la sua definitiva uscita dal cerchio magico trumpiano. Il miliardario ha puntato il dito contro «l’enorme disegno di legge», che a suo giudizio «aumenta il deficit di bilancio» e «mina il lavoro svolto dal team Doge». Trump esprime delusione per i risultati portati da Musk che aveva promesso risparmi per «almeno 2 trilioni di dollari». Le stime più generose indicano che il Doge si è fermato a 185 miliardi.

(IlGiornale)

La Corte per il commercio internazionale americana ha dichiarato illegittimi i dazi contro Canada, Messico, Cina ed Europa, ma l’appello della Casa Bianca ha congelato l’ordine di rimuoverli. Nessuno stop invece ai dazi di settore come quelli su acciaio e auto. Per ora i dazi restano, per quanto buona parte di quelli annunciati siano stati sospesi dallo stesso Trump per negoziare (è il caso dell’Europa).

(Repubblica)

Report di Antigone sulla situazione delle carceri italiane: il tasso di sovraffollamento ha raggiunto il 133%, oltre 62 mila i detenuti nei penitenziari. Il rapporto “Senza respiro” certifica anche che il 2024, con 91 casi, è stato l’anno nero dei suicidi in cella. Record anche per i minori dietro le sbarre, che toccano il picco di 611 giovani reclusi. In 30 istituti sui 95 visitati da Antigone ci sono celle con meno di tre metri quadrati, che è l’area minima individuata dalle corti europee per garantire condizioni minime di dignità a chi è dietro le sbarre.

(L’Espresso)

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