Giornalismo
Ex Ilva, la storia infinita
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati
Fdl ritira la proposta di modifica della legge di bilancio che prevedeva l’obbligo di un preavviso di 7 giorni in caso di scioperi nel settore dei trasporti. Il senatore Matteo Gelmetti si ripromette di presentare un disegno di legge più articolato “per il quale – dice – sono sicuro che sarà possibile quel confronto che adesso mancherebbe.”
Liberato il cittadino francese detenuto in carcere in Venezuela, era stato arrestato al confine tra Venezuela e Colombia, il paese dove abita. È stato vittima della cosiddetta “diplomazia degli ostaggi” del regime venezuelano, che arresta cittadini stranieri per ottenere concessioni dai loro governi. È la stessa ragione per cui il cooperante italiano Alberto Trentini si trova in carcere in Venezuela da oltre un anno. La madre di Trentini ha accusato il governo di non aver fatto abbastanza per liberare suo figlio.
(Ilpost)
Le gemelle Kessler hanno scelto di morire, insieme, nella loro casa in Germania. Già nel 2024 le due donne avevano dichiarato che avrebbero voluto ricorrere al suicidio assistito e di farlo insieme sembra essere stata una scelta maturata da tempo in un luogo, la Germania, dove la morte assistita è permessa da una sentenza della Corte costituzionale, che ammette questo diritto ma a certe e precise condizioni. Una situazione abbastanza simile a quella italiana: manca una legge, ma c’è una sentenza giuridica che dice che si può fare e fissa dei paletti, non sempre chiarissimi.
(Fanpage)
La Francia promette sostegno militare al presidente ucraino Zelensky. Il piano dell’Eliseo è chiaro sin da subito: “Mettere a disposizione della difesa dell’Ucraina l’eccellenza francese nel campo dell’industria degli armamenti” e “consentire di acquisire i sistemi che le sono necessari per rispondere all’aggressione russa”. Macron si augura che il conflitto si concluda nel 2027 e chiede di mantenere la pressione su Mosca con le sanzioni.
Scoppia il caso tra Fratelli d’Italia e il Quirinale dopo un articolo della Verità secondo cui un consigliere del presidente Mattarella avrebbe tentato di ostacolare una futura ricandidatura di Giorgia Meloni nel 2027. Il capogruppo FdI alla Camera, Bignami chiede una smentita ufficiale del Colle, incassando però una risposta durissima del presidente, che parla di “ennesimo attacco costruito sconfinando nel ridicolo”.
Manovra, rush finale per depositare gli emendamenti. Spunta una proposta già al centro di polemiche lo scorso anno: gli incentivi per le iscrizioni nelle scuole prioritarie. Un voucher, che viene nuovamente proposto in due diversi emendamenti: da Forza Italia e Noi Moderati. La norma prevede un voucher di 1.500 euro a figlio da destinare alle famiglie con Isee sotto i 30mila euro, che optano per un’istituzione scolastica paritaria (la misura costerebbe 20 milioni di euro).
Scontro istituzionale; si incontrano la la premier Giorgia Meloni e il capo dello Stato, Sergio Mattarella. L’argomento è spinoso: il “caso Garofani”, che ha innescato nelle ore precedenti una tensione istituzionale ad altissimo livello. Al termine, i contenuti del colloquio restano riservati, il Quirinale non commenta, Fratelli d’Italia dichiara che “il caso è chiuso”. Molti osservatori politici, dubitano che sia davvero così.
(Rainews)
Gli Usa hanno segnalato al presidente Volodymyr Zelensky che l’Ucraina deve accettare un piano elaborato dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra con la Russia, che prevede la rinuncia di Kiev a territori e ad alcune armi, questo secondo fonti che hanno chiesto di non essere identificate. Gli Usa e altri Paesi riconoscerebbero Crimea e Donbass come territori legittimamente russi, ma l’Ucraina non sarebbe obbligata a farlo. Previste anche limitazioni sulla dimensione dell’esercito ucraino e le sue armi a lungo raggio, in cambio delle garanzie di sicurezza statunitensi.
Ex Ilva, la protesta dei lavoratori di Genova si ferma dopo due giorni, con lo scioglimento del blocco stradale a Cornigliano. Sindacati e istituzioni hanno ottenuto due risultati: la convocazione a Roma per un tavolo sugli impianti del Nord il 28 novembre e un decreto legge con cui il governo sblocca 108 milioni per garantire la produzione. Ma prende forma uno strappo tra lavoratori del Nord e quelli di Taranto.
Durante la Conferenza Onu sul clima a Belém in Brasile dopo che lunghi negoziati avevano scalfito il muro dei petro-Stati – Arabia Saudita in primis – contro l’inclusione di una roadmap per la transizione dei combustibili fossili nella decisione conclusiva, è scoppiato un incendio nel cuore della “Blue zone”, il centro delle trattative, tra il padiglione della Gioventù e quello dell’Italia, costringendo i delegati a una precipitosa fuga. Non se ne conoscono le cause ma non sembra di origine dolosa.
(Avvenire)
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