Giornalismo
Gaza, CNOG: “Governo intervenga sulla libertà di informazione”
Gaza, l’appello del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti al Governo italiano e alle istituzioni europee : “Intervenite in difesa della libertà di informazione e del diritto internazionale”
Dopo i terribili fatti di Gaza del 10 e 11 agosto, quando l’esercito israeliano ha messo in atto un raid a tappeto nei pressi dell’ospedale Al-Shifa, nel quale sono morti diversi giornalisti, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha diramato un appello che ha ribadito oggi attraverso i propri canali social.
Il governo israeliano non consente alle organizzazioni giornalistiche internazionali di entrare a Gaza, quindi molte testate si affidano ai cronisti locali, che rimangono le ultime voci libere a veicolare le notizie.
Tra i reporter palestinesi di Al Jazeera uccisi ci sono Anas al-Sharif, corrispondente di 28 anni (che ha lasciato una lettere testamento qui tradotta e letta dall’attrice Neva Leoni), insieme a Mohammed Qreiqeh e ai cameramen Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa.
I giornalisti si trovavano in una tenda dedicata alla stampa vicino all’ingresso principale dell’ospedale quando è stata colpita dal raid. Il giorno successivo è morto poi il fotoreporter free-lance Mohammed Al-Khaldi, anche lui ventenne.
Le autorità israeliane hanno confermato di aver ucciso volutamente proprio Anas al-Sharif, accusandolo di essere il capo di una cellula di Hamas coinvolta in attacchi missilistici contro civili e forze israeliane. Questa accusa è sempre stata negata da Al Jazeera e da organizzazioni per i diritti umani, che denunciano come infondate le accuse contro i giornalisti, considerato un tentativo di giustificare l’aggressione verso gli operatori della stampa.
In ogni caso, nel tentativo riuscito di uccidere un presunto terrorista, l’Idf ha scelto di farlo con un raid a tappeto costato la vita a diverse altre persone nei pressi di un ospedale.
Il direttore dell’ospedale Al-Shifa ha confermato che nella stessa azione sono morti sette civili, tra cui i giornalisti, e diversi feriti.
I giornalisti palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023 sono almeno 242, e l’Onu stesso ha definito questa situazione una “grave violazione del diritto”.
Ecco l’appello del CNOG sulla libertà di informazione a Gaza
L’ennesima uccisione di giornalisti a Gaza è un atto vile e spietato perpetrato dall’esercito israeliano che mira a chiudere tutti i canali di informazione sui massacri che si stanno consumando nella Striscia.
Per questo altri cinque giornalisti sono stati uccisi deliberatamente a Gaza. Per giustificare questi omicidi si cerca adesso di infangare la memoria delle vittime.
L’uso della fame come strumento di guerra, gli spostamenti forzati di centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini, la totale distruzione di infrastrutture igienico sanitarie non possono passare sotto silenzio ma vanno rese visibili.
Così come va denunciata l’inerzia delle grandi democrazie occidentali.
Chiediamo al governo italiano e alle istituzioni europee un intervento deciso in difesa della libertà di informazione e del diritto internazionale e umanitario.
262 reporter assassinati non sono sufficienti?
Per approfondire trovate a questo link alcuni articoli che raccontano la situazione a Gaza e nei territori palestinesi.
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