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Ok alla riforma della giustizia, presto la parola ai cittadini
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati
Javier Milei vince le elezioni legislative di metà mandato che in Argentina erano attese come un referendum sulla sua presidenza. Il Presidente ha ottenuto una vittoria ancor più netta considerato che arriva in un momento di calo di popolarità del leader sudamericano per via di alcuni scandali che hanno colpito il partito e per i suoi tagli lacrime e sangue. Milei ha subito incassato subito i complimenti sia del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che di quello di Israele, Benjamin Netanyahu.
(L’Unità)
Il Presidente Trump ha presieduto la firma di un accordo di cessate il fuoco tra Thailandia e Cambogia, ponendo formalmente fine a mesi di scontri armati e tensioni lungo la frontiera contesa tra i due Paesi. La cerimonia si è svolta a Kuala Lumpur, in Malesia, nel quadro del 47° vertice dell’ASEAN, alla presenza del premier malese Anwar Ibrahim, che ha ospitato l’incontro.
La visita di Victor Orban prima in Vaticano e poi a palazzo Chigi da Giorgia Meloni. Il leader è durissimo con l’Unione Europea: “L’Unione – dice – non conta nulla. E presto sarò da Trump per risolvere il problema delle sanzioni al petrolio”. ‘’Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L’Europa è totalmente fuori dai giochi’’.
Giorgia Meloni su banche e manovra: «Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa 5 per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che, in fin dei conti, possano esserlo anche loro. Se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi di euro messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare con la garanzia dello Stato prestiti che avevano già erogato, o dei crediti del Superbonus, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole».
Gaza, grave violazione dell’accordo di tregua per la mancata restituzione dei corpi degli ostaggi e gli scontri con alcuni soldati dell’Idf a Rafah. Immediata la reazione di Israele, almeno tre attacchi si sono verificati a Gaza City, Rafah e Khan Yunis. Violente esplosioni si sono verificate vicino all’ospedale al Shifa. Il cessate il fuoco tra Hamas e Israele non è mai stato così in bilico. L’ordine di riprendere i bombardamenti è stato impartito dal premier israeliano Benjamin Netanyahu ed è stato eseguito dall’aviazione israeliana dopo poche ore.
(Domani)
Il gigante americano del commercio online taglierà 14.000 posti di lavoro senza specificare in quale parte del mondo, ma parlando di una “riduzione globale”. I tagli che “annunciamo oggi fanno parte del nostro continuo impegno per diventare ancora più forti, riducendo ulteriormente la burocrazia, eliminando livelli gerarchici e riassegnando le risorse”, ha scritto Beth Galetti, vicepresidente responsabile delle risorse umane e della tecnologia, in una dichiarazione pubblicata sul sito web di Amazon. I tagli verranno fatti in diversi reparti chiave dell’azienda, tra cui logistica, pagamenti, videogiochi e cloud computing, secondo fonti vicine al dossier.
Trump conclude soddisfatto il suo tour asiatico, dopo l’incontro di due ore con il presidente cinese in Corea del Sud. Sul fronte commerciale il presidente americano ha annunciato la riduzione dei dazi sulle merci cinesi dal 57% al 47% e di quelli legati al fentanyl dal 20% al 10%, in cambio dell’impegno di Xi a collaborare per fermare il traffico di questo stupefacente che continua a mietere vittime negli Usa. Disco verde anche all’intesa sulle terre rare, “valido per tutto il mondo”, con Pechino che continuerà a mantenere il flusso di esportazioni: avrà una durata annuale e sarà rinegoziato ogni anno.
(Ansa)
Per il Ponte sullo Stretto di Messina, grande opera simbolo di Matteo Salvini, arriva un nuovo stop. La Corte dei conti al termine di una lunga Camera di Consiglio ha stabilito di non concedere il visto di legittimità e la registrazione della delibera Cipess di agosto che aveva approvato il progetto definitivo dell’opera Una decisione che scatena le ire del leader della Lega e della premier Giorgia Meloni nei confronti dei magistrati contabili e non solo. Per Meloni si tratta dell’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento.
Il Senato ha approvato definitivamente la riforma costituzionale della giustizia, che prevede la separazione dei pubblici ministeri dai giudici, la creazione di due Csm e di una Alta corte disciplinare e il sorteggio per tutti i membri. Il sì definitivo è arrivato con 112 sì e 59 no e ora si apre la stagione del referendum: il centrodestra ha annunciato che lo chiederà anche prima delle opposizioni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha già ipotizzato che potrà svolgersi a fine marzo. Dopo il voto positivo, Forza Italia ha fatto un flash mob in piazza Navona, portando un cartellone con la foto di Silvio Berlusconi: gli azzurri considerano questa la riforma più caratterizzante per loro, un successo raggiunto dopo le battaglie berlusconiane.
(Domani)
Il partito centrista D66 guidato dal liberale Rob Jetten ha vinto le elezioni in Olanda. Non sono ancora stati conteggiati tutti i voti e restano da scrutinare i voti per corrispondenza ma, come evidenziato dall’agenzia di stampa olandese Anp, Jetten ha ricevuto abbastanza voti e non può più essere superato dall’ultradestra del Pvv di Geert Wilders. “Grazie per la vostra fiducia. Siamo il partito più grande dei Paesi Bassi! Ora lavoreremo per tutti gli olandesi”, ha scritto su X Rob Jetten dopo l’annuncio della sua vittoria elettorale.
 
             
             
             
            
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