Cresce del 31,5% l’utile di Banca Ifis, semestre da record
Banca Ifis chiude il primo semestre 2021 con un utile netto a 48,3 milioni di euro, in crescita del 31,5 percento rispetto allo stesso periodo 2020. I risultati sono stati approvati oggi dal consiglio di amministrazione presieduto dal vice presidente Ernesto Fürstenberg Fassio.
Nei primi sei mesi dell’anno la Banca registra un incremento a doppia cifra per i ricavi che raggiungono i 292,6 milioni di euro, il massimo storico al netto della PPA (277 milioni di euro). Record anche per i recuperi di cassa dei portafogli Npl acquistati pari a 170 milioni di euro. In un contesto macro-economico in miglioramento, oltre il 70 percento dei clienti che aveva richiesto la moratoria ha ripreso regolarmente i pagamenti. Il programma di digitalizzazione di Ifis prosegue in linea con la pianificazione.
Guardando nel dettaglio la semestrale si evidenza che il margine di intermediazione è in crescita a 292,6 milioni di euro (+37,5 percento rispetto al 30.06.2020) e beneficia sia di migliori performance del Settore Npl sia della dinamicità del Settore Commercial & Corporate Banking.
I costi operativi ammontano a 178,2 milioni di euro (+14,6 percento rispetto al 30.06.2020) per maggiori costi variabili legati all’attività legale del settore Npl, l’inclusione a perimetro di Farbanca e le progettualità ICT. L’utile netto della capogruppo pari a 48,3 milioni di euro cresce a doppia cifra (+31,5 percento) rispetto ai 36,8 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato ancora più importante se si considera che il primo semestre 2020 beneficiava di una plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro e il relativo effetto fiscale per la cessione dell’immobile milanese di Corso Venezia.
Il costo del credito è pari a 42,6 milioni di euro, inclusi accantonamenti per 9 milioni di euro nel portafoglio Npl e 5 milioni di euro su crediti, per gli effetti di lungo termine legati al Covid-19.
La posizione di liquidità risulta solida con circa 1,9 miliardi di euro al 30 giugno 2021 di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.700 percento).
Infine, la raccolta retail è stabile a 4,5 miliardi di euro. In aumento rispetto al 31 dicembre 2020 la quota vincolata oltre 18 mesi, la cui incidenza sul totale è pari al 30,6 percento.
«I risultati del primo semestre confermano la solidità del nostro modello di business che ha saputo subito cogliere i miglioramenti del contesto macroeconomico – spiega Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis- Rispetto alle previsioni per l’anno in corso, sono convinto della capacità della Banca di creare utili sostenibili e ricorrenti: per il 2021 stimiamo un margine di intermediazione compreso tra 540 e 560 milioni di euro e un utile di esercizio compreso tra 80 e 90 milioni di euro,assumendo uno scenario in progressivo miglioramento del contesto macroeconomico, nessuno shock legato a nuovi lockdown negli Stati Uniti, in Europa o in Italia e il continuato supporto dei Governi e delle banche centrali alla ripresa economica».
Banca Ifis stima ricavi tra 540 e 560 milioni di euro e un utile netto tra 80 e 90 milioni di euro.
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Foto di copertina: Frederik Geertman, ad Banca Ifis
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