Il capitalismo di relazione continua
È finito il capitalismo di relazione in Italia? Il decreto “Salva Italia” del 2011 ci fornisce uno strumento per capire se un intervento legislativo riesce a ridurre le relazioni incestuose tra imprese nei consigli di amministrazione, ovvero se queste resistono modificandosi leggermente.
All’articolo 36 del decreto “Salva Italia” era previsto il divieto di interlocking tra imprese del settore finanziario: individui che avevano più di un posto in consigli di amministrazione di banche e assicurazioni dovevano lasciare quelli tutti gli incarichi tranne uno entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale, pena la decadenza da tutti i consigli. Ridurre l’interlocking dovrebbe portare ad una maggiore concorrenza nel settore finanziario e quindi un maggior benessere per gli utenti bancari ed assicurativi.
Nel lavoro “An Attempt to Disperse the Italian Interlocking Directorship Network: Analyzing the Effects of the 2011 Reform”, con Carlo Drago e Paolo Santella abbiamo costruito delle “comunità” di imprese legate dalla vicinanza dei loro consigli di amministrazione nel 2009 – cioè prima della riforma – individuandone 34. Dopo la riforma, nel 2012, le comunità diventano 32. Le imprese finanziarie erano principalmente nella comunità “3” nel 2009, e molti dei cambiamenti sono effettivamente avvenuti in questo gruppo. Per esempio, Assicurazioni Generali si è spostata nel gruppo “1” e la sua controllata Banca Generali nel gruppo “11”. Molte imprese finanziarie (come Gemina, Intesa San Paolo, Mediobanca, Unione di Banche Italiane) si sono spostate nel gruppo “1”, ha ricreato buona parte della comunità di banche e assicurazioni che prima coincideva con il gruppo “3”. La principale eccezione è Unicredit che si stacca dalle altre. Un’altra eccezione è costituita dalle imprese prima controllate dalla famiglia Ligresti (Fondiaria Sai, Milano Assicurazioni e Premafin) che si sono spostate dal gruppo “3” al gruppo “18” perché sono state salvate da Unipol, anch’essa spostatasi nella stessa comunità.
La riforma non sembra aver portato i risultati sperati, e le relazioni continuano come prima.
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