Mascagni, Churchill, Le Corbusier: gli autori di pubblico dominio da quest’anno

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7 Gennaio 2016

Tutti gli anni moltissime opere escono dalla protezione del diritto d’autore per diventare di pubblico dominio, cioè libere e appartenenti a tutti. E’ di questi giorni la polemica sulla pubblicazione online, in versione gratuita integrale, del famosissimo Diario di Anna Frank. Un docente dell’Università di Nantes, Olivier Ertzscheid, e la parlamentare francese Isabelle Attard hanno pubblicato in rete, in lingua originale, il testo, nonostante una lunga controversia sul copyright. Secondo la legge Ue, i diritti scadono a 70 anni dalla morte dell’autore, rendendo quindi l’opera di pubblico dominio. Anna, infatti, morì a Bergen Belsen nel 1945, ma la fondazione che gestisce i diritti del libro considera il padre Otto Frank, morto nel 1980, coautore del Diario, sostenendo quindi che il diritto d’autore dovrebbe durare fino al 2050.

Nel mondo le norme che regolano il diritto d’autore sono diverse. Dal 1993, in Europa, come anticipato, il diritto d’autore scade dopo i 70 anni dalla morte dell’autore. L’Italia l’ha introdotto il 22 aprile del 1941 con la legge 633, che disciplina il copyright ancora oggi, nonostante le modifiche. Negli Stati Uniti, la prima legge risale al 1790 e prevedeva una durata del copyright di soli 14 anni, rinnovabili per altri 14. Dopo una modifica nei primi del ‘900, che ne raddoppiava la persistenza (rinnovo compreso), il diritto d’autore fu portato ai 50 anni dopo la morte dell’autore nel 1975, per poi essere esteso nel 1998, per tutte le opere prodotte dopo 1923, a 70 anni nel caso di opere prodotte da singoli, a 120 anni dopo la data di creazione o 95 dopo l’anno di pubblicazione per le opere prodotte da un gruppo o impresa. La legge si chiama Copyright Term Extension Act, ma è nota anche come Mickey Mouse Protection Act, senza la quale Steamboat Willie, il primo cortometraggio con Topolino, sarebbe entrato nel pubblico dominio nel 2003. In Canada il diritto d’autore scade, invece, a 50 anni dopo la morte dell’autoreEsistono, inoltre, eccezioni riservate a particolari opere o autori.

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Le opere entrate nel pubblico dominio dal primo gennaio 2016.  The Public Domain Review è un progetto dalla Open Knowledge Foundation che cura una selezione di opere di qualità nel pubblico dominio. Degli undici autori selezionati, sei sono diventati di pubblico dominio nei paesi in cui il copyright scade dopo 50 dalla morte (ad esempio Canada, Nuova Zelanda e alcuni paesi in Africa e Asia), cinque sono divenuti liberi nei paesi in cui il diritto d’autore scade dopo 70 anni dalla morte (ad esempio Europa, Brasile, Russia, Turchia). 

Ecco gli autori selezionati quest’anno:

Autori entrati nel pubblico dominio in Canada (e nei paesi in cui il diritto d’autore scade dopo i 50 anni dalla morte dell’autore):

  • Ts Eliot (1888-1965). Nato in America, emigrò da giovane adulto in Inghilterra, divenendo una della figure letterarie più rilevanti del ventesimo secolo. Saggista, editore, drammaturgo e critico letterario, Eliot è noto come poeta, soprattutto per The Waste Land, pubblicato nel 1922. Premio Nobel per la letteratura nel 1948, ha pubblicato diversi poemi, alcuni dei quali destinati al teatro: Il canto d’amore di J. Alfred PrufrockLa terra desolataGli uomini vuotiAsh Wednesday, Quattro quartettiAssassinio nella cattedrale e The Cocktail Party. È stato autore inoltre del saggio Tradition and the Individual Talent.
  • Le Corbusier (1887-1965). Le Corbusier, pseudonimo di Charles Edouard Jeanneret Gris, è stato un architetto, urbanista, pittore, e designer svizzero naturalizzato francese. Tra le figure più influenti della storia dell’architettura, viene ricordato come maestro del Movimento Moderno. Pioniere nell’uso del calcestruzzo armato per l’architettura, è stato anche uno dei padri dell’urbanistica contemporanea. Membro fondatore dei Congrès Internationaux d’Architecture moderne, fuse l’architettura con i bisogni sociali dell’uomo medio, rivelandosi geniale pensatore della realtà del suo tempo.
  • Martin Buber (1878-1965). Filosofo austriaco e professore nell’università di Francoforte sul Meno, e dal 1938 nell’università ebraica di Gerusalemme, Buber ha dato un’impronta etico-culturale al sionismo. Nel 1902 è diventato il direttore del settimanale Die Welt, l’organo centrale del movimento sionista. Nel 1923, Buber scrisse il suo famoso saggio sull’esistenza, Ich und Du (poi tradotto in inglese), e nel 1925, ha iniziato a tradurre la Bibbia ebraica in lingua tedesca.
  • Malcom X (1925-1965). Malcolm X, nato Malcolm Little, anche noto come Detroit Red, El-Hajj Malik El-Shabazz, è stato attivista statunitense a favore dei diritti degli afroamericani e dei diritti umani. Fu assassinato a New York il primo giorno della Settimana Nazionale della Fratellanza per mano di membri dell’organizzazione di cui era stato precedentemente portavoce, la Nazione Islamica. E’ stato uno degli afroamericani più influenti della storia.
  • Wiston Chirchill (1874-1965). Sir Winston Leonard Spencer Churchill è stato un politico,storico e giornalista britannico. Conosciuto principalmente per aver guidato il Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale, è stato suo Primo ministro dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955. Noto statista, oratore e stratega, Churchill fu inoltre un ufficiale dell’esercito britannico. Autore prolifico, vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1953 per i suoi scritti storici.
  • Lorraine Hansberry (1930-1965). E’ stata una scrittrice e drammaturga statunitense. Il suo scritto più famoso, A Raisin in the Sun, fu ispirato dalla battaglia legale combattuta dalla sua famiglia e contro le leggi di segregazione razziale di Chicago durante la sua infanzia. La cantante e pianista Nina Simone, buona amica della Hansberry, ha usato il titolo della sua opera incompiuta per scrivere una canzone sul tema dei diritti civili, “To Be Young, Gifted and Black” insieme a Weldon Irvine.

Autori entrati nel pubblico dominio in Europa (e nei paesi in cui il diritto d’autore scade a 70 anni dalla morte dell’autore, compresa l’Italia)

  • Paul Valéry (1871-1945). Consacrato erede di S. Mallarmé e maestro del simbolismo con La jeune Parque (1917), Valery, pubblicò diversi titoli, tra cui, Charmes (1922), la sua raccolta più importante.
  • Béla Bartók (1881-1945). E’ stato un musicista ungherese. Il linguaggio di Béla Bartók si fondava su un originale rapporto fra la tradizione colta e i canti popolari che raccolse in Ungheria; successivamente egli spinse la sua arte verso conquiste più personali, diventando uno dei maggiori esponenti della musica contemporanea. Tra le composizioni, l’opera Il castello del principe Barbablu (1918) e la pantomima in un atto Il mandarino meraviglioso (1925).
  • Käthe Kollwitz (1867-1945). Kollowitz è stata una pittrice e scultrice tedesca, impegnata anche della xilografia, nella litografia e nella stampa. Käthe Kollwitz fu impegnata soprattutto nella rappresentazione delle condizioni umane degli “ultimi” del suo tempo, grazie all’empatia nutrita verso essi. Di idee socialiste e pacifiste, la Kollwitz seppe dare espressione alle vittime di povertà, fame e guerra. I suoi inizi furono naturalistici nonché venne influenzata dalla Bauhaus berlinese.
  • Otto Neurath (1822-1945). E’ stato un sociologo, economista e filosofo austriaco. Esponente non ortodosso del marxismo, fece parte dell’ala sinistra del Circolo di Vienna. Egli rifiutò sia la metafisica che l’epistemologia. Neurath vedeva nel marxismo un tipo di scienza e considerava la scienza uno strumento di cambiamento. Nel 1919 fu alla guida del programma di socializzazione della Baviera. Neurath ha creato il metodo Isotype, un sistema basato sui pittogrammi per comunicare le informazioni in modo semplice e visuale, senza l’utilizzo (o con un uso limitato) della lingua scritta e parlata.
  • Blind Willie Johnson (1897-1945). E’ stato un cantante e un chitarrista statunitense afroamericano. La sua musica era a cavallo tra il blues e lo spiritual. Benché la maggior parte dei suoi testi trattassero il tema della religione, Johnson attingeva oltre che da questa anche dalle tradizioni blues. È annoverato tra i maggiori interpreti del bottleneck e del gospel nel periodo della grande depressione. La sua canzone Dark Was the Night, Cold Was the Ground è stata incisa sul Voyager Golden Record per rappresentare il sentimento di malinconia e tristezza dell’umanità.

Tra gli autori italiani entrati nel pubblico dominio quest’anno segnaliamo Pietro Antonio Stefano Mascagni (1863-1945). Compositore e direttore d’orchestra, Mascagni occupò un posto di rilievo nel panorama musicale dell’epoca, soprattutto grazie al successo della sua prima opera Cavalleria rusticana. La sua Iris toccò ben 800 produzioni. Fu il primo compositore a scrivere per il cinema muto.  

 

In copertina, foto tratta da The Public Domain Review

TAG: beni culturali, copyright, diritto d'autore, pubblico dominio
CAT: Beni culturali, Letteratura

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