Bonus 200 euro: chi ne ha diritto e quali sono le modalità di erogazione

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11 Maggio 2022
Il tanto atteso strumento a sostegno del reddito varato dal Governo lascia spazio a diversi interrogativi circa i requisiti ed i tempi per poterlo ricevere. Si parla di giugno e luglio 2022

 

 

 

Il Bonus 200 euro appena introdotto dall’Esecutivo Draghi, sta generando molteplici dubbi e domande tra i cittadini italiani, beneficiari di tale strumento a sostegno del reddito, in una situazione economica a livello globale molto delicata. A fomentare le perplessità riguardo il suddetto bonus, sicuramente, contribuiscono i continui e poco rassicuranti sviluppi della Guerra in Ucraina, che non lasciano ancora intravedere, purtroppo, spiragli di luce e di  stabilità geopolitica, umanitaria  e di arresto del dilagante caro-prezzi.

Aspettando che il testo del Decreto “Aiuti” sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si cerca di fare chiarezza, per quanto possibile, sui punti oscuri delle modalità e tempi di corresponsione.

 

 

Il bonus 200 euro verrà erogato ai lavoratori dipendenti

 

 

Sia i lavoratori delle pubbliche amministrazioni che quelli del  settore privato, saranno destinatari del bonus 200 euro, a condizione che il loro reddito (ossia quello percepito nel 2022), sia pari e inferiore ai 35 mila euro (retribuzione lorda). Il bonus sarà corrisposto in busta paga.

 

 

 

 

 I lavoratori stagionali

 

 

 

Il bonus 200 euro andrà a beneficio anche dei lavoratori stagionali che non superino il limite dei 35 mila euro lordi, calcolato sul reddito percepito nel 2021, a differenza dei lavoratori subordinati per i quali il reddito di riferimento è quello del 2022.

 

 

I  collaboratori domestici

 

 

I collaboratori domestici, colf e badanti, potranno avere diritto al bonus 200 euro, se provvisti di assunzione  regolare e se il loro reddito  non sia superiore ai 35 mila euro. Ancora incerte le modalità di erogazione, in via di definizione. Potrebbe avvenire in busta paga, ma permane l’ostacolo del recupero delle somme anticipate dalle famiglie, non rappresentando in qualità di datore di lavoro, un sostituto d’imposta; oppure avanzando direttamente apposita richiesta all’INPS.

 

 

I  lavoratori autonomi

 

 

Per  i lavoratori autonomi, l’accesso al bonus 200 euro sarà consentito, se il reddito percepito nel 2022 non sia superiore a 35 mila euro lordi, paventando l’ipotesi di creare un fondo ad hoc per poter procedere alle erogazioni.

 

 

I  pensionati

 

 

Per i percettori di pensione, sarà l’INPS a corrispondere direttamente nella busta paga mensile, il bonus 200 euro, sempre per coloro i quali non superino il tetto massimo di 35 mila euro lordi per l’anno 2022. Nel mese di luglio, alcuni pensionati, potrebbero ricevere oltre alla quattordicesima, lo stesso bonus 200 euro, in un unico assegno.

 

 

 

 

 

 

I percettori di assegno sociale, cassa integrazione, gli invalidi ed i disabili, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza

 

 

 

 

 

Rimangono esclusi dal riconoscimento del bonus 200 euro, coloro i quali pur percependo un assegno sociale, non sono provvisti di trattamento previdenziale. Per i soggetti disabili ed invalidi, il bonus è accessibile, a condizione che risultino come lavoratori subordinati o autonomi ( stagionali e collaboratori domestici inclusi), pensionati, a cui viene corrisposto un trattamento previdenziale. Non ne beneficeranno i percettori di pensione di invalidità civile, o altro sostegno assistenziale. Ne avranno diritto, invece, coloro ai quali viene corrisposto un assegno ordinario di invalidità, o una pensione di inabilità di tipo previdenziale. Il bonus 200 euro, verrà destinato anche ai lavoratori in cassa integrazione a zero ore, con uno status immutato che perduri nel mese di giugno prossimo, attraverso una erogazione direttamente dall’INPS in busta paga. La categoria dei disoccupati, viene scaglionata nelle modalità di accesso al bonus 200 euro. Spetta ai disoccupati che percepiscano una indennità di disoccupazione, come la Naspi o la Dis-coll, e che non superino i 35 mila euro annui. In questa fattispecie, è l’INPS stessa a corrispondere l’importo, includendolo nell’indennità mensile di disoccupazione. Rimangono tagliati fuori, invece, i disoccupati che non percepiscono alcuna indennità relativa al loro status. Dopo aver discusso animatamente ed a lungo, è stato deciso di includere tra i destinatari di questo sostegno al reddito, anche i percettori di reddito di cittadinanza, solo sei entrambe le misure non entrino in collisione.  Le classi di reddito che non possono essere annoverate per l’erogazione del bonus 200 euro sono: la rendita casa di abitazione e relative pertinenze; i trattamenti di fine rapporto; gli emolumenti arretrati sottoposti a tassazione separata; gli  assegni familiari e l’assegno unico universale; gli assegni di guerra, gli indennizzi da vaccinazione o trasfusione; l’ indennità di accompagnamento. Il rischio è che qualora si superi il limite prescritto dei 35 mila euro, si debba restituire la somma a fine 2022. Bonus che non sarà soggetto a tassazione, ma sarà corrisposto nell’importo netto di duecento euro. Anche  più di un componente per nucleo familiare potrà avere diritto all’indennità, se soddisfa categorie e requisiti richiesti.

 

 

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CAT: Bilancio pubblico, Parlamento

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