Il canone RAI
Da quattro anni paghiamo il canone RAI con la bolletta dell’energia elettrica e diamo per scontato che le società che ci addebitano nove euro al mese, da gennaio a ottobre, poi li versino all’Agenzia delle Entrate.
Come lo facciano, se in base al numero di POD oppure al codice fiscale delle persona fisica residente, non è chiaro, ma è pacifico che se all’Agenzia delle Entrate il pagamento riferito alla persona fisica residente non risulta, i primi a risponderne sono i consumatori.
Quindi la prima cosa da fare è recuperare le bollette degli ultimi quattro anni e verificare che, dal 2016 e per ogni anno solare, abbiamo pagato i 90 euro del canone.
La brillante idea di scaricare il canone RAI nelle bolletta elettrica venne al governo Renzi, che ne ridusse il costo a 90 euro annui, pagabili in dieci rate.
A quattro anni dall’entrata in vigore del provvedimento, tempo necessario per capire come non girano le cose, ecco le prime cartelle esattoriali con la richiesta di pagamento del canone.
Superato lo shock che una cartella esattoriale provoca, il consumatore dovrà adesso dimostrare di averlo pagato ammesso, ovviamente, che il fornitore lo abbia addebitato.
Peccato che in questo paese nessuno verifichi le bollette e quindi, se dalle bollette non risulta alcun addebito, la richiesta dell’Agenzia è corretta.
Ma anche se ha pagato i 90 euro, il consumatore deve sperare che il fornitore li abbia poi versati all’Agenzia e, con centinaia di fornitori operanti nel mercato, ci saranno sicuramente i soliti furbi che non l’avranno fatto, nel qual caso il consumatore dovrà pagarlo nuovamente, per poi rivalersi verso il fornitore in tribunale.
Se poi, dal 2016, il consumatore ha cambiato fornitore o, peggio, più fornitori, il controllo sarà più complicato.
Se poi sul quel POD è subentrato un altro utente, la ricostruzione sarà ancora più complicata.
Le più recenti proposte di subentro pubblicizzano “il canone RAI ve lo paghiamo noi “ e magari, dopo tre anni, un’altra sorpresa.
www.edoardobeltrame.com
3 Commenti
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GIA’
Un bel casino,io comunque speriamo che me la cavi.buna notter.
Per non pagare il canone tv, basta non avere il televisore, che è anche una cosa salutare. L’unica incombenza è inviare ogni anno, in gennaio, all’Agenzia delle Entrate di Torino una lettera raccomandata AR (non in busta) o in via telematica.