Illegali per decreto
“I dispositivi ed i sistemi di misura per i quali la normativa in vigore fino al 30 ottobre 2006 non prevede i controlli metrologici legali, qualora già messi in servizio alla data di entrata in vigore del presente decreto, potranno continuare ad essere utilizzati anche senza essere sottoposti a detti controlli, purché non rimossi dal luogo di utilizzazione”.
Stabilisce così un decreto del 2007, che recepiva una Direttiva Europea del 2004 e prorogava, sine die, lo stato d’illegalità dei contatori installati da Enel dal 2001. Significa che non solo non si potevano provare legalmente prima ma, in forza del decreto, neppure in futuro.
In questa inaccettabile situazione operano oggi più di trenta milioni di contatori.
Se un consumatore ha dei dubbi sul loro corretto funzionamento, e sulla precisione di misura, può chiedere solo a Enel, che sa come provarli e l’esito della prova è scontato: nessun problema, funzionano benissimo e l’utente paghi la prova!
Se un utente si rivolge all’ Ufficio Metrico, cui competono i controlli legali, il contatore viene sequestrato.
Se il visualizzatore del contatore è spento, e l’utente non riesce a leggere i dati, non importa, qualcuno li legge da remoto e le bollette arrivano lo stesso. Nessun sa come funzionino, né come il dato di consumo venga rilevato, concentrato e manipolato.
L’utente sa solo che il contatore illegale può restare dove si trova, senza che nessuno imponga di sostituirlo.
I pochi utenti che hanno ancora il contatore dinamico ( ndr. quello con la rotella che gira) sono certi di quanto consumano e che non ci sono perdite nel circuito di casa; fanno l’auto-lettura perché il numero indicato dal totalizzatore è chiarissimo e non avranno mai problemi con i conguagli.
www.edoardobeltrame.com
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