La Russia e quattro conti sugli stoccaggi mentre il freddo avanza
Solitamente in febbraio fa freddo e i prelievi di gas dagli stoccaggi s’impennano. In questi giorni vengono mediamente prelevati dagli stoccaggi 150 milioni di metri cubi al giorno, il doppio di quanto veniva prelevato a fine dicembre, quando il Ministero dichiarò lo stato di allerta.
Nel febbraio del 2012, una crisi che molti dimenticano, faceva molto freddo e Scaroni, a quel tempo a.d. di ENI, informò il Governo Monti, che il gas sarebbe finito in un paio di giorni perché se ne stavano consumando 440 milioni di metri cubi al giorno, dei quali 160 venivano prelevati dagli stoccaggi. Come in questi giorni.
Anche allora arrivava meno gas dalla Russia e le misure prese dal Governo furono devastanti per le bollette elettriche perché, in emergenza, vennero riaccese le centrali a olio combustibile e, con i soldi delle bollette, tenute pronte a funzionare per mesi. L’Enel non ringraziò mai pubblicamente!
Venne tolto gas alle utenze interrompibili, con conseguenti danni economici per le industrie. e tutto perché negli stoccaggi c’era molto meno gas di quanto ci sarebbe dovuto essere, in previsione dell’annunciato freddo di febbraio. Come in questi giorni.
Massimo Mucchetti scrisse un interessante articolo sul Corriere della Sera e il vice-ministro era lo stesso di oggi. In base ai dati odierni di Gas Storage Europe, la capacità degli stoccaggi è scesa a 10,48 miliardi di mc. Cala quindi la produzione nazionale ma calano anche le importazioni, a circa 160 milioni di metri cubi al giorno, come nel 2012.
Non ci resta quindi che sperare che gli stoccaggi siano questa volta reali, e non virtuali, e che i russi non diminuiscano le forniture. In questa situazione il gas russo pesa circa un quarto del totale e resteremmo irrimediabilmente al freddo.
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