Superciuk, l’ultimo eroe vichingo

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11 Ottobre 2021

Perfino gli Avengers vengono a volte messi all’angolo. Lottano, cadono e si rialzano. Ma non smettono mai di lottare. La fantasia umana li ha creati per questo. Negli anni 80, in Italia giganteggiava una figura completamente opposta di eroe con poteri sovrannaturali: Superciuk, l’uomo che rubava ai poveri (che non sanno cosa farsene dei soldi) per donare ai ricchi, che invece sanno come godersi la vita[1]. Un contro-eroe semplice, una presa in giro, in un mondo di disegni in cui i plutocrati sono maiali, come in “Animal farm” di George Orwell, ma in realtà tutto è uno scherzo, perché anche i “buoni”, un gruppo di disgraziati morti di fame che lavora per un vecchietto cattivo dal passato ingombrante e dedito egli stesso al furto, è solo una caricatura a fumetti dei film di 007 che, in Italia, alla fine degli anni 60, sulla scia di Diabolik, ottenevano un grande successo[2].

Mentre Superciuk è rimasto confinato ai fumetti di Alan Ford, il supereroe di cui, parliamo, Björgolfur Thor Björgólfsson, esiste nella vita reale e, secondo la rivista “Forbes”, è da decenni l’uomo più ricco di Islanda ed uno dei più ricchi del mondo[3]. È nato a Reykjavik nel 1967 ed è l’ultimo esponente di una rilevante famiglia di imprenditori – tutti con un passato che potremmo definire, cortesemente, tra luci e ombre. Tutte persone che, a partire dalla fine dell’800, hanno fatto la storia del capitalismo in Scandinavia, creando fortune colossali, distruggendole in poche settimane di crisi, per poi ricostruirle di nuovo, traslocando di volta in volta dalla Danimarca all’Islanda.

Björgólfsson è un uomo la cui ricchezza personale, in un’isola sperduta vicino al Polo Nord, può impedire che la giustizia faccia il suo corso: l’Islanda, negli anni 80, quando Björgólfsson ha fatto il suo primo miliardo, aveva un prodotto interno lordo complessivo inferiore ai 3 miliardi di dollari[4]. Negli anni del boom finanziario questa cifra è salita al totale esorbitante di 21 miliardi di dollari, dopo il crack della famiglia Björgólfsson è scesa di oltre il 40% ed ora, un decennio dopo la sua bancarotta, è tornato sopra i 20 miliardi[5]. Lo stesso Superciuk islandese, che nel frattempo vive in Inghilterra, è tornato all’opulenza, come non fosse accaduto nulla[6]. Non solo: ha pagato tutti i suoi debiti – quelli che la giustizia gli ha chiesto di pagare, sia civilmente che penalmente, ed oggi è un uomo dalla reputazione inattaccabile.

La grande crisi del 2008

La popolazione islandese si riversa in strada a protestare contro le banche ed il governo[7]

Ciò è stato possibile perché quel disastro non è opera di un solo uomo, ma di un intero sistema che, nel 2003, ha deciso, sotto la guida del primo ministro Davíð Oddsson, in carica dal 1991, di privatizzare le banche islandesi[8] e puntare tutti i gettoni dello Stato sulla roulette della speculazione finanziaria internazionale: quando è arrivata la crisi bancaria globale del 2008 – l’isola ha perso tutto[9].

Già prima dell’implosione di Wall Street del 2007 le riviste economiche ammonivano Reykjavik per il fatto che la corona islandese, sotto la crescente spinta delle banche privatizzate, avesse raggiunto un valore altissimo e fittizio, semplicemente perché, a causa di una legge bancaria ottocentesca, le banche potevano contabilizzare i debiti acquisiti da aziende in crisi come parte del patrimonio attivo e, quindi, al momento di dover ripagare quei debiti, non avevano la necessaria liquidità di cassa, ed il valore della Corona  islandese è crollato di oltre la metà in meno di una settimana[10].

Oddsson, preso dalla paura, visto che i debiti inesigibili delle banche avevano raggiunto i 50 miliardi di dollari, a fronte di un patrimonio nazionale di soli 8,5 miliardi di dollari[11], ha messo in circolazione obbligazioni dello Stato senza garanzia – ovvero: ha iniziato a stampare denaro senza valore che, durante il corso del 2008, ha contribuito a creare una bolla speculativa sempre più trasparente ed a far aumentare l’inflazione fino a ritmi fino ad allora conosciuti in America Latina e, quindi, a far implodere l’intera economia nazionale[12].

A questo punto la banca centrale d’Islanda (Seðlabanki Íslands) ha chiesto aiuto al Regno Unito, ma la Bank of England, informata sulla reale situazione, ha rifiutato di rifinanziare il debito islandese[13]. Una scelta apparente: allo stesso tempo, alcuni prestiti sono stati elargiti alle banche private in difficoltà – una misura che rinvia il collasso collettivo solo di pochi mesi. Una dopo l’altra le grandi banche islandesi crollano: la Kaupthing Bank (finanziata dall’industria del pesce)[14], la Glitnir Bank (nata nel 1990 dalla fusione delle vecchie banche a conduzione familiare)[15], e la Landsbanki, uno dei quali maggiori azionisti è il padre di Thor Björgólfsson[16].

Quest’ultima è la banca che produce i danni più grossi[17], perché ha creato un fondo d’investimento basato sulla cartolarizzazione del debito nazionale, chiamato Icesave[18], nel quale hanno investito (e perduto) le banche nazionali e migliaia di cittadini inglesi e olandesi circa 4 miliardi di euro di 300’000 clienti inglesi e 1,7 miliardi di euro di 125’000 clienti olandesi[19]. Una volta garantita dallo Stato la sopravvivenza della banca, dopo un lungo processo a Londra[20], Landsbanki ha ripagato tutti i clienti danneggiati nell’arco di meno di sette anni, versando 100 miliardi di corone all’anno[21].

Davíð Oddsson (a sinistra), Sigmundur Davíð Gunnlaugsson (al centro), Björgolfur Guðmundsson (a destra)

Davíð Oddsson lascia la politica e diventa capo della banca nazionale, ma lo scandalo relativo alla sua persona è talmente grande da costringerlo, dopo 20 di potere quasi assoluto sul proprio paese, a dimettersi[22] e diventare un giornalista economico per il più grande quotidiano dell’isola, il Morgunblaðið – perché in una nazione così piccola, i potenti non dimenticano mai i loro Superciuk[23]. La gente scende in strada, terrorizzata[24], nonostante il governo abbia nazionalizzato le grandi aziende fallite, statalizzando i debiti[25] e, quindi, permettendo che la vita quotidiana possa continuare. Alle elezioni vince un blocco di partiti di sinistra, ma il Primo Ministro, Sigmundur Davíð Gunnlaugsson, viene preso con le mani nella marmellata ed è anche lui costretto a dimettersi[26].

Con le tre grandi banche sono finiti con l’annegare: per primo l’unico grande gruppo editoriale e del commercio al dettaglio del paese, il Baugur Group (i cui proprietari sono poi stati condannati per truffa)[27]; per secondo la più grande industria della nazione, la Kaupthing, che vende in tutto il mondo il pesce surgelato (ed i cui due personaggi più influenti, Lýður Guðmundsson and Águst Guðmundsson, hanno avuto la carriera stroncata, mentre i manager responsabili del gruppo industriale e della banca ad essa collegata, Hreiðar Már Sigurðsson e Sigurður Einarsson, sono finiti in galera)[28]; per terzo la Landsbanki, i cui manager Elín Sigfúsdóttir, Hannes Þór Smárason, Sigurjón Þ. Árnason e Steinþór Gunnarsson vengono condannati a severe pene detentive[29]. Da quel momento in poi l’Islanda intraprende una dura strada verso il recupero, e la famiglia Björgólfsson, coinvolta nei fallimenti, scompare…

Una famiglia di grandi tradizioni

Thor Philip Axel Jensen[30]

Così hanno fatto gli antenati di Björgólfsson, a partire da Thor Philip Axel Jensen (1863-1947), il bisnonno materno del nostro eroe, famoso perché è stato colui che, dalla Danimarca, ha importato il capitalismo in Islanda[31]. Non sorprenda: fino al 17 giugno del 1944 le due aree geografiche erano una sola nazione, e solo alla fine della guerra l’Islanda si è staccata ed ha dichiarato l’indipendenza[32]. Nel 1878, dopo l’università, Thor Jensen è stato inviato a Borðeyri, un piccolo insediamento commerciale nel nord-ovest dell’Islanda, perché il suo preside conosceva lì un mercante locale: lui studiato l’islandese ed ha fondato la ditta commerciale Kveldúlfur hf, che tra il 1919 ed il 1939 è diventata la più importante del paese[33].

Gli inizi sono duri: un negozio aperto ad Akranes con la moglie Margrét dichiara fallimento nel 1900, ma i due ne aprono uno nuovo nella capitale, riuscendo stavolta ad arricchire[34]. Con Pétur J. Thorsteinsson, nel 1907 Thor fonda la prima grande società lavorazione del pesce con una clientela internazionale: la PJ Thorsteinsson & Co., oggi nota come Milljónarfélagið[35]. Per mezzo di essa, Thor Jensen ha preso parte alla progettazione del Jóni Forseti, il primo peschereccio industriale islandese, e per farlo lavorare ha fatto costruire un porto a Viðey e realizzato quella che allora era l’unica linea ferroviaria islandese per portare il pesce nelle città dell’isola[36].

Negli anni successivi Thor si è concentrato sulla pastorizia ed ha fondato il caseificio Korpúlfsstaður – la più grande del paese: è morto come un eroe, a causa di un ictus, il 12 Dicembre 1947[37]. Suo figlio, Ólafur Tryggvason Thors (1892-1964), è stato uno dei politici più importanti d’Islanda ed è stato a capo di cinque governi come primo ministro[38]. Nelle aziende di Thor Jensen ha lavorato e si è arricchita tutta la famiglia – e poi sono iniziati i guai. Björgolfur Guðmundsson (1943), il padre di Thor, è stato condannato negli anni Ottanta per frode contabile quando lavorava per Hafskip, la seconda compagnia di navigazione del paese, fondata dalla famiglia della moglie[39], ed è stato tra gli artefici del suo fallimento: il tribunale lo ha condannato a 1 anno di libertà vigilata, dopodiché, per cambiare aria, è andato a lavorare in un piccolo birrificio di Copenaghen[40].

Si è salvato, grazie ai legami familiari, andando a ricoprire un posto da dirigente nel gruppo Shell[41], e nel 1991, sempre con l’aiuto della famiglia, ha comprato il birrificio del gruppo islandese Pharmaco[42], sicché Guðmundsson è oggi ricchissimo: ex calciatore professionista[43], tuttora un grande appassionato, nel 2006, ha acquistato il 90% delle azioni del club inglese West Ham United[44]. Sua moglie, Margrét Þóra Hallgrímsson (1930 –2020) è stata una figura di spicco nel contesto culturale e nella élite commerciale del Paese[45]. Ma il suo primo matrimonio era già finito: il 3 ottobre 1953 ha sposato in seconde nozze George Lincoln Rockwell (1918-1967), ufficiale della US Navy e fondatore del Partito nazista americano[46].

Dalla Russia alla Bulgaria

La pubblicità della birra Bravo campeggia anche sugli edifici storici di San Pietroburgo[47]

La generazione successiva della famiglia ha tentato, con successo, di espandersi al di fuori dell’Islanda. Thor Björgólfsson (insieme a Magnus Thorsteinsson, che oggi si è separato da Björgólfsson ed è un imprenditore nel settore dell’aviazione e dei servizi finanziari) ha iniziato la sua attività commerciale in Russia, fondando la Bravo International OOO, un’impresa di bibite di San Pietroburgo che ha firmato un accordo di franchising con la Pepsi-Cola ed ha trasformato una parte degli impianti in un birrificio[48].

Nel 1997, l’azienda ha venduto i suoi impianti di bibite alla Pepsi ed ha iniziato una campagna di espansione internazionale nel settore della birra: grazie ad un investimento di 25 milioni di dollari di diversi fondi americani, Björgólfsson e Thorsteinsson hanno lanciato la vendita internazionale di tre marchi tradizionali che hanno ottenuto un grande successo – Ohota, Botchkarov e Löwenbrau[49]. Grazie alle campagne pubblicitarie di Bravo (clamorosa l’iniziativa di invitare 10mila persone ad una festa della birra gratis nel centro di San Pietroburgo[50]), il mercato russo della birra è raddoppiato tra il 1999 e il 2001, con un volume totale salito a 60 milioni di ettolitri[51]. Una delle scelte più efficaci per rendere trend la birra è stata quella di mettere il jet privato della famiglia Björgólfsson a disposizione del padre della perestroika, Mikhail Gorbaciov[52] – e lo Stato ha ripagato l’imprenditore nominandolo console generale d’Islanda a San Pietroburgo[53].

Parallelamente al crescere del suo successo, hanno iniziato a girare accuse mai provate sui suoi legami con la mafia russa, ma alla fine l’imprenditore islandese si è stancato ed ha venduto tutto alla Heineken, nel 2002, per 100 milioni di dollari[54]. Questi soldi sono serviti per finanziare diverse start-up in Islanda e per rilevare, insieme al padre – che poi è stato nominato alla presidenza dell’Istituto bancario – il 45% della Landsbanki, la più antica banca commerciale di Reykjavik (fondata nel 1885), che è divenuto il primo istituto finanziario islandese e il non in Nord-Europa[55].

Ma non gli è bastato. Nel 2003 Björgólfsson ha fondato a Londra (città in cui risiede con la moglie Kristin e i loro tre figli) e Lussemburgo la Novator Partner[56], – un fondo di investimento che, a sua volta, gestisce il fondo Novator One LP delle Isole Cayman, che investe in tutto il mondo nel settore delle telecomunicazioni: nella primavera del 2020 Björgólfsson ha acquistato il 3% di Telecom Italia e circa l’1% di Mediobanca, il tempio del capitalismo italiano[57]. Parallelamente, l’imprenditore islandese ha investito in un’azienda farmaceutica bulgara, la Balkanpharma e, grazie ad una serie frenetica di piccole acquisizioni (1,3 miliardi di dollari spesi negli Stati Uniti) l’azienda, che ha preso il nome di Actavis, è divenuta la quarta produttrice di farmaci generici del pianeta[58]. Björgólfur Thor aveva già iniziato a comprare immobili e partecipazioni in Bulgaria nel 1999: in un paese poverissimo, l’islandese si è fatto subito notare e, nel 2005, è stato nominato dalla Radio Nazionale Bulgara imprenditore dell’anno, visto che era il più grande investitore straniero in Bulgaria.[59]

La sede centrale del gruppo Actavis[60]

Nel 2008 Actavis ha dei problemi legali in ​​uno degli stabilimenti negli Stati Uniti, e l’azienda è costretta a ritirare tutti i farmaci in commercio[61]. Gli azionisti di Actavis, sono stati costretti ad indebitarsi: Björgolfur Thor ha preso in prestito 230 milioni di dollari dalla “sua” Landsbanki, versati poche ora prima del crollo dell’Islanda[62]. Ovviamente, si è trattato della goccia che ha fatto traboccare il vaso: nell’ambito della crisi generale islandese[63], quando lo Stato è stato costretto a nazionalizzare le banche per impedire che l’intera popolazione rimanesse senza soldi[64], Landsbanki è stata la prima a fallire[65]. Gli islandesi, che consideravano la famiglia come un patriarcato che protegge l’isola, imparano ad odiare Björgólfsson ed i suoi parenti[66].

Thor Björgólfsson non si arrende: per prima cosa vende la quota di maggioranza di Actavis al gruppo Watson per 2,25 miliardi di dollari[67], dopodiché, supportato da una squadra di avvocati, consulenti e banchieri d’investimento, ha promosso il ‘Progetto Darwin’ per ristrutturare i suoi debiti di circa 1 miliardo di dollari ed è riuscito a ripagare il debito – magari con l’aiuto dell’immensa pressione pubblica e della giustizia penale, che ha rintracciato i suoi beni, lo ha costretto a vendere il suo yacht, il suo jet privato, alcune delle sue dimore e la sua Ferrari… ma l’Operazione Darwin è stata un grande successo, perché l’imprenditore ha mantenuto una piccola parte delle sue partecipazioni e, con queste, lentamente e faticosamente ha ricostruito, quasi da zero, il suo impero[68].

Alla fine di questo percorso, nell’aprile del 2010, a seguito della pubblicazione del rapporto redatto dal Governo sulla crisi finanziaria, Björgólfur Thor Björgólfsson, con un’inserzione sul quotidiano “Fréttablaðið”, ha presentato delle pubbliche scuse per quanto concerne il ruolo che egli ha avuto nella bolla speculativa[69]. Attualmente Novator Partners controlla l’operatore mobile polacco Play, una quota di minoranza dell’azienda farmaceutica Actavis, la società di videogiochi CCP, la piattaforma ciclistica Zwift, le piattaforme di commercio elettronico Nova e l’operatore di telecomunicazioni Wom[70]. Quest’ultimo, da poco introdotto anche in Colombia[71], è stato lanciato in Cile nel 2015, dove in cinque anni ha conquistato il 23% del mercato, che equivale a sei milioni di utenti[72] sotto la direzione di un manager particolarmente efficace, Chris Bannister, che in Cile per questo motivo hanno soprannominato Tio Wom[73].

La resurrezione londinese

Insieme in vacanza: Björgólfur Thor Björgólfsson (a sinistra) e David Beckham (a destra)[74]

Come ha fatto Björgólfur Thor Björgólfsson ad ottenere un simile risultato? Con bravura, prima di tutto, investendo i soldi rimasti (che erano comunque milioni di euro) nei prodotti giusti, come ad esempio in V-Nova International Ltd. London, un gruppo di finanzieri italiani, provenienti dalle migliori banche del mondo, che dal 2011 investono nelle nuove tecnologie per la compressione di dati su internet e nelle aziende di e-commerce (Amazon) e nei media (Eutelsat, Sky, etc.)[75] e che, in dieci anni, hanno portato il capitale dell’azienda a sfiorare i 200 milioni di sterline ed una cifra di oltre 10 miliardi di valore degli investimenti[76].

La quota di Björgólfsson è superiore ai 10%, e per questo, fino al 2020, l’imprenditore islandese ha avuto un posto in consiglio di amministrazione, ma quando la crescita è divenuta veramente veloce, Björgólfsson ha fondato una nuova serie di società di capitali, ciascuna dotata di patrimoni di decine di milioni di sterline, che servono ad evitare l’intervento del fisco inglese ed a spalmare la ricchezza tra tutti i membri della famiglia[77]. Naturalmente, una parte dei proventi sono stati nascosti nei paradisi fiscali, tant’è vero che il clan è stato più volte menzionato nei Panama Papers, che hanno rivelato l’esistenza di una mezza dozzina di società di facciata disperse per il pianeta[78] e, più tardi, anche nei cosiddetti Paradise Papers[79], due liste di società offshore scoperte dal gruppo di giornalisti internazionali chiamato ICIJ[80]. Peccati veniali, tutto sommato, almeno nella percezione della pubblica opinione.

Perché nel frattempo Björgólfsson è diventato una leggenda, specie dopo che, nel 2011, la regista Ulla Boje Rasmussen ha realizzato sulla sua famiglia il documentario “Thor’s saga”, che racconta la storia del primo miliardario islandese e quella dei suoi ambiziosi antenati, fino alla resurrezione londinese ed all’acquisto di un nuovo jet privato su cui campeggia l’emblema del martello del dio Thor[81]. L’imprenditore ha scoperto che la cosa funziona: nella rete si trovano foto di Thor in spiaggia con il regista di Hollywood Guy Ritchie e con l’ex calciatore David Beckham[82]. I tre si sono conosciuti in palestra, visto che si tratta di cinquantenni che ci tengono moltissimo, all’aspetto fisico, ed hanno lunghe giornate senza lavoro da impegnare[83].

Nella sua autobiografia “Billions to Bust – and Back”, Thor spiega: “Non importa cadere, ma quanto velocemente puoi rialzarti. Non devi concentrarti sul passato, ma sul futuro, ricordando quello che hai fatto. Fai l’esperienza con ottimismo, affrontando i problemi senza arrenderti. Devi sapere che ti rialzerai, qualunque cosa sia necessario per farlo”[84]. Nel libro l’autore racconta di come sia possibile, rimanendo onesto, ammassare una fortuna proveniente soprattutto da clienti poveri o del ceto medio, distruggerla, e tornare ricchissimo, senza mai violare la legge. Una cosa che Superciuk, che alla fine delle storie di Alan Ford veniva sempre arrestato, non è mai riuscita.

 

 

[1] https://www.youtube.com/watch?v=-iWbyQrj1Dg
[2] http://www.ubcfumetti.com/enciclopedia/alanford/ ; http://www.guidafumettoitaliano.com/guida/persone/persona/42
[3] https://www.forbes.com/profile/thor-bjorgolfsson/?sh=60b6e6e53527
[4] https://de.statista.com/statistik/daten/studie/14400/umfrage/bruttoinlandsprodukt-bip-von-island/
[5] https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2015/cr1573.pdf, pages 3-4; https://de.statista.com/statistik/daten/studie/14400/umfrage/bruttoinlandsprodukt-bip-von-island/
[6] http://www.tuttotrading.it/granditemi/internazionali/081109islobalizzazionedolorosa.php
[7] https://www.bbc.com/news/business-35485876
[8] https://www.taylorfrancis.com/books/oa-mono/10.4324/9780429436345/electoral-politics-crisis-great-recession-eva-%C3%B6nnud%C3%B3ttir-agnar-freyr-helgason-%C3%B3lafur-th-hardarson-hulda-th%C3%B3risd%C3%B3ttir, pages 2-32
[9] https://www.taylorfrancis.com/books/oa-mono/10.4324/9780429436345/electoral-politics-crisis-great-recession-eva-%C3%B6nnud%C3%B3ttir-agnar-freyr-helgason-%C3%B3lafur-th-hardarson-hulda-th%C3%B3risd%C3%B3ttir, passim
[10] https://web.archive.org/web/20081011122649/http://news.yahoo.com/s/ap/20081007/ap_on_re_eu/eu_iceland_meltdown
[11] https://web.archive.org/web/20081021220411/http://www.sedlabanki.is/?pageid=552&itemid=a55be3a0-9943-484e-a8de-46d23f17ba25&nextday=4&nextmonth=12 ; https://www.statice.is/publications/publication/national-accounts/quarterly-national-accounts-4th-quarter-2008/
[12] https://web.archive.org/web/20081012020021/http://www.economist.com/finance/displaystory.cfm?story_id=12382011
[13] https://web.archive.org/web/20081029195833/https://www.gfsc.gg/UserFiles/File/Banking/Consultation_on_Parental_Upstreaming_and_the_Introduction_of_Depositor_Protection_and_Ombudsman_Schemes.pdf
[14] https://web.archive.org/web/20120903213734/http://mirror.wikileaks.info/wiki/Financial_collapse__Confidential_exposure_analysis_of_205_companies_each_owing_above_EUR45M_to_Icelandic_bank_Kaupthing,_26_Sep_2008/ ; https://web.archive.org/web/20160304002153/http://www.visir.is/apps/pbcs.dll/article?AID=%2F20061229%2FFRETTIR01%2F61229029&err=10002 ; https://www.reuters.com/article/innovationNews/idUSTRE4981SV20081009?sp=true
[15] https://web.archive.org/web/20081002023742/http://www.glitnir.is/english/about-glitnir/news/detail/item14983/The_government_of_Iceland_acquires_75_percent_share_in_Glitnir_Bank/ ; https://web.archive.org/web/20081016015442/http://www.fme.is/?PageID=581&NewsID=337
[16] https://web.archive.org/web/20081010062539/http://www.fme.is/?PageID=581&NewsID=331 ; https://www.theguardian.com/business/2008/oct/07/iceland.banking
[17] https://web.archive.org/web/20081010062539/http://www.fme.is/?PageID=581&NewsID=331 ; https://www.theguardian.com/business/2008/oct/07/iceland.banking
[18] https://web.archive.org/web/20081012235908/http://ukpress.google.com/article/ALeqM5gIrwQn2oxfrbF2Jz4ehKIqmRQJrw
[19] https://web.archive.org/web/20080202162406/http://www.icesave.co.uk/savings-range.html ; https://web.archive.org/web/20081010184234/http://www.news.com.au/business/story/0%2C27753%2C24467268-31037%2C00.html ; http://news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/moneybox/6051276.stm ; https://web.archive.org/web/20081010184234/http://www.news.com.au/business/story/0%2C27753%2C24467268-31037%2C00.html ; https://www.bloomberg.com/politics?pid=20601085&sid=aijgJy15_hJI
[20] http://www.lbi.is/news/news/verdicts-of-the-supreme-court-of-iceland-in-disputes-concerning-uk-and-dutch-wholesale-deposits
[21] https://web.archive.org/web/20131004220940/http://www.lbi.is/library/Opin-gogn/skyrslan/Q2%202013%20-%20LBI%20open%20site.pdf ; http://www.lbi.is/news/news/partial-payments-to-creditors
[22] https://web.archive.org/web/20090414215739/http://www.telegraph.co.uk/finance/financetopics/financialcrisis/5145969/Iceland-banking-inquiry-finds-murky-geysers-runs-deep.html
[23] https://www.mbl.is/frettir/innlent/2009/09/24/david_og_haraldur_ritstjorar/
[24] https://web.archive.org/web/20090131185044/https://www.google.com/hostednews/ap/article/ALeqM5h-RUl6zdfvvmIjYqtmrqj2ROGbXgD95QU1DG0 ; https://www.reuters.com/article/rbssBanks/idUSLK69268520090120 ; https://web.archive.org/web/20090131184619/https://www.google.com/hostednews/ap/article/ALeqM5gHkIlEVsda4i3WimogStwsmm2wrgD95S6Q3O0
[25] http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/7641753.stm
[26] https://www.tagesschau.de/ausland/panamapapers-117.html ; https://www.belfasttelegraph.co.uk/news/panama-papers/icelands-pm-says-he-will-not-resign-in-panama-papers-scandal-34597940.html ; https://www.theguardian.com/world/2016/apr/05/iceland-prime-minister-resigns-over-panama-papers-revelations
[27] https://www.telegraph.co.uk/finance/newsbysector/retailandconsumer/4974937/Baugur-files-for-bankruptcy.html ; https://www.independent.co.uk/news/business/news/baugur-admits-defeat-as-uk-arm-falls-into-administration-1570787.html ; http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/7489736.stm
[28] https://www.visir.is/g/2015150219597/iceland-jails-former-kaupthing-bank-bosses ; https://www.visir.is/g/2013131219659/al-thani-malid-thungir-fangelsisdomar-yfir-kaupthingsmonnum ; https://www.mbl.is/frettir/innlent/2013/12/12/daemdur_i_fimm_og_halfs_ars_fangelsi/ ; https://web.archive.org/web/20131216071759/http://www.dv.is/frettir/2013/12/12/kaupthingsmennirnir-fengu-thunga-doma/ ; https://www.visir.is/g/2013130539930/lydur-gudmundsson-greidir-tvaer-milljonir-i-sekt—bjarnfredur-syknadur ; https://www.mbl.is/frettir/innlent/2013/05/30/daemdur_til_ad_greida_2_milljonir/ ; https://web.archive.org/web/20160304090933/http://www.dv.is/frettir/2013/5/30/lydur-tharf-ad-greida-2-milljonir-i-sekt/ ; https://www.visir.is/g/2014140319423/lydur-og-bjarnfredur-daemdir-i-fangelsi ; https://www.mbl.is/frettir/innlent/2014/03/13/daemdir_i_fangelsi/ ; http://www.dv.is/frettir/2014/3/13/lydur-i-atta-manada-fangelsi/
[29] https://www.mbl.is/frettir/innlent/2015/10/08/sigurjon_i_3_ars_fangelsi/ ; https://www.ruv.is/frett/sigurjon-og-elin-daemd-i-fangelsi ; https://www.visir.is/g/2014140609431/afryjar-i-imon-malinu  ; https://www.visir.is/g/2014140609469/imon-malid–sigurjon-og-elin-syknud ; https://web.archive.org/web/20151010012237/http://www.dv.is/frettir/2015/10/8/sigurjon-daemdur-i-thriggja-og-halfs-ars-fangelsi/ ; https://www.visir.is/g/2014140328809/kaera-fravisun-i-mali-hannesar-smarasonar ; https://www.visir.is/g/2015151008789/haestirettur-daemir-sigurjon-og-elinu-til-fangelsisvistar
[30] https://alchetron.com/Thor-Philip-Axel-Jensen
[31] https://www.repubblica.it/economia/finanza/2020/10/23/news/ecco_chi_e_l_uomo_piu_ricco_di_islanda_importante_azionsita_di_tim_e_mediobanca-271563065/
[32] Autori Vari, “Calendario Atlante De Agostini 2021”, Istituto Geografico DE Agostini, Novara, pagina 709
[33] https://alchetron.com/Thor-Philip-Axel-Jensen
[34] Valdimar Tr. Hafstein, ‘The Elves’ Point of View: Cultural Identity in Contemporary Icelandic Elf-Tradition’, Fabula: Zeitschrift für Erzählsforschung/Journal of Folklore Studies/Revue d’Etudes sur le Conte Populaire, 41 (2000), pages 87-104
[35] [t]veir af öflugustu útvegsbændum á Seltjarnarnesi, Guðmundur Einarsson í Nesi og Þórður Jónasson í Ráðagerði sögðust skildu kaupa af honum útgerðarvörur ef hann byði þær á samkeppnishæfu verði’, Guðmundur Magnússon. Thorsararnir, p. 37.
[36] https://en.wikipedia.org/wiki/Thor_Philip_Axel_Jensen#cite_note-1
[37] https://timarit.is/page/1264841#page/n6/mode/2up
[38] https://www.britannica.com/biography/Olafur-Thors
[39] Roger Boyes, Meltdown Iceland: Lessons on the World Financial Crisis from a Small Bankrupt Island (New York: Bloomsbury, 2009), pp. 64-65.
[40] https://aldeilis.net/english/meet-the-tycoon-whos-buying-bulgarias-btc-in-2005/
[41] http://www.americannaziparty.com/thistimetheworld.pdf, pages 135 and 139
[42] Roger Boyes, Meltdown Iceland: Lessons on the World Financial Crisis from a Small Bankrupt Island (New York: Bloomsbury, 2009), pp. 67-68
[43] https://www.theguardian.com/football/2007/sep/02/newsstory.sport10
[44] https://elpais.com/diario/2011/10/08/revistasabado/1318024802_850215.html?outputType=amp
[45] https://en-m-wikipedia-org.translate.goog/wiki/Margr%C3%A9t_%C3%9E%C3%B3ra_Hallgr%C3%ADmsson?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=nui,sc
[46] Frederick James Simonelli, “American Führer: George Lincoln Rockwell and the American Nazi Party”, University of Illinois Press, Chicago 1999; http://www.americannaziparty.com/thistimetheworld.pdf, pages 135 and 139; https://www.pressherald.com/2017/09/03/for-years-the-so-called-grandfather-of-neo-nazis-called-maine-his-home/ ; https://en.wikipedia.org/wiki/George_Lincoln_Rockwell
[47] http://www.beermonopoly.net/blotter_sept_15l.htm
[48] https://aldeilis.net/english/who-is-thor-bjorgolfsson-icelands-lone-billionaire-thor-bjorgolfsson/
[49] https://aldeilis.net/english/who-is-thor-bjorgolfsson-icelands-lone-billionaire-thor-bjorgolfsson/
[50] https://aldeilis.net/english/who-is-thor-bjorgolfsson-icelands-lone-billionaire-thor-bjorgolfsson/
[51] https://aldeilis.net/english/who-is-thor-bjorgolfsson-icelands-lone-billionaire-thor-bjorgolfsson/
[52] https://books.google.it/books?id=bS4lAwAAQBAJ&pg=PT90&lpg=PT90&dq=thor+bjorgolfsson+private+jet+Gorbachev&source=bl&ots=ZEdxJRyHln&sig=ACfU3U0StgBkx6Us37QMeZ-2Hbx-SAQGYg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjksu72gbbzAhWFzaQKHRklDycQ6AF6BAgrEAM#v=onepage&q=thor%20bjorgolfsson%20private%20jet%20Gorbachev&f=false
[53] https://aldeilis.net/english/who-is-thor-bjorgolfsson-icelands-lone-billionaire-thor-bjorgolfsson/
[54] https://forbes.co/2021/02/12/editors-picks/la-estrategia-del-multimillonario-thor-bjorgolfsson-dueno-de-wom/
[55] https://aldeilis.net/english/who-is-thor-bjorgolfsson-icelands-lone-billionaire-thor-bjorgolfsson/
[56] https://www.repubblica.it/economia/finanza/2020/10/23/news/ecco_chi_e_l_uomo_piu_ricco_di_islanda_importante_azionsita_di_tim_e_mediobanca-271563065/
[57] https://www.repubblica.it/economia/finanza/2020/10/23/news/ecco_chi_e_l_uomo_piu_ricco_di_islanda_importante_azionsita_di_tim_e_mediobanca-271563065/
[58] https://www.lexpress.fr/actualite/societe/au-nom-du-p-egrave-re_481266.html
[59] https://icelandtalks.wordpress.com/2009/07/27/bjorgolfur-in-bulgaria/
[60] https://www.reuters.com/article/us-watson-actavis-idUSBRE83O1B520120425
[61] https://forbes.co/2021/02/12/editors-picks/la-estrategia-del-multimillonario-thor-bjorgolfsson-dueno-de-wom/
[62] https://forbes.co/2021/02/12/editors-picks/la-estrategia-del-multimillonario-thor-bjorgolfsson-dueno-de-wom/
[63] https://www.startingfinance.com/approfondimenti/la-crisi-finanziaria-islandese/
[64] http://www.tuttotrading.it/granditemi/internazionali/081109islobalizzazionedolorosa.php
[65] http://www.tuttotrading.it/granditemi/internazionali/081109islobalizzazionedolorosa.php
[66] https://elpais.com/diario/2011/10/08/revistasabado/1318024802_850215.html?outputType=amp
[67] https://www.reuters.com/article/us-watson-actavis-idUSBRE83O1B520120425
[68] https://forbes.co/2021/02/12/editors-picks/la-estrategia-del-multimillonario-thor-bjorgolfsson-dueno-de-wom
[69] https://it.wikiqube.net/wiki/Bj%C3%B6rg%C3%B3lfur_Thor_Bj%C3%B6rg%C3%B3lfsson
[70] https://forbes.co/2021/02/12/editors-picks/la-estrategia-del-multimillonario-thor-bjorgolfsson-dueno-de-wom/
[71] https://forbes.co/2021/02/12/editors-picks/la-estrategia-del-multimillonario-thor-bjorgolfsson-dueno-de-wom
[72] https://forbes.co/2021/02/12/editors-picks/la-estrategia-del-multimillonario-thor-bjorgolfsson-dueno-de-wom/
[73] https://forbes.co/2021/02/12/editors-picks/la-estrategia-del-multimillonario-thor-bjorgolfsson-dueno-de-wom/
[74] https://zip.news/us/entity/David%20Beckham?order=PUBLISH_DATE&country=IS&categoryType=BUSINESS
[75] V-Nova – 100 Stories ; In Conversation with V Nova – IABM (theiabm.org) ; V-Nova, AWS collaborate on more efficient on-demand online services | Infrastructure | News | Rapid TV News ; V-Nova introduces LCEVC SDK licensing terms – Digital TV Europe ; V-Nova teams with D-Orbit and Unibap to demonstrate VC-6 for on-orbit satellite imagery acceleration – Geospatial World
[76] 2020.03.31 V-Nova International Ltd. London
[77] 2020.09.08 Novator Capital Advisors Llp London; 2020.11.30 Thunder Productions Ltd. London; 2019.12.31 The Lost Explorer Ltd. London; 2020.12.31 Novator Partners Llp London
[78] https://offshoreleaks.icij.org/nodes/56070193 ; https://offshoreleaks.icij.org/nodes/80062022 ; https://offshoreleaks.icij.org/nodes/12121387 ; https://offshoreleaks.icij.org/nodes/12117225 ; https://offshoreleaks.icij.org/nodes/12027053
[79] https://icelandmonitor.mbl.is/news/politics_and_society/2017/11/08/icelandic_names_in_the_paradise_papers/
[80] https://www.icij.org/
[81] https://elpais.com/diario/2011/10/08/revistasabado/1318024802_850215.html?outputType=amp
[82] https://www.thisismoney.co.uk/money/markets/article-9300989/Day-reckoning-Thor-Bjorgolfsson-following-Icesave-collapse.html
[83] https://forbes.co/2021/02/12/editors-picks/la-estrategia-del-multimillonario-thor-bjorgolfsson-dueno-de-wom/ ; https://it.wikipedia.org/wiki/Indian
[84] Thor Björgólfsson, “Billions to bust – and back”, Profile Book, London 2017

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CAT: Capitali, Imprenditori

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