L’importanza fondamentale degli acquisti inutili

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20 Marzo 2020

In un video recente della trasmissione  Le Iene, si racconta la storia di un corriere che lamenta l’inopportunità di fare acquisti non necessari in circostanze di emergenza. Dal momento che fare le consegne lo espone a un rischio di contagio, suggerisce di limitarsi all’acquisto dei soli beni di prima necessità onde ridurre quelli che a suo avviso sono rischi di contagio non giustificati.

La situazione è poi aggravata dal fatto che nello svolgere il suo lavoro non gli vengono forniti adeguati presidi di sicurezza.

 

L’appello può apparire ragionevole e rientra nell’idea abbastanza diffusa che lo stop a qualunque attività produttiva non essenziale vada perseguito ad ogni costo e che l’impatto dell’emergenza sull’economia sia del tutto secondario.

Proviamo a guardare meglio l’esperienza del corriere per riflettere sul punto. Se uno deve rischiare la vita per consegnare un “cazzata” che il cliente poteva ben risparmiarsi di comprare siamo tutti d’accordo che non ne valga la pena. Come pure è ovvio che per svolgere un lavoro “a rischio” sono necessari presidi adeguati altrimenti i rischi sono eccessivi e non giustificati.

Chiariti questi 2 punti, se il corriere disponesse degli strumenti adeguati quanto è rilevante il rischio aggiuntivo dovuto alla consegna di beni non necessari? Tra rimanere a casa e andare in giro per lavoro c’è una evidente differenza di esposizione al rischio. Tra consegnare 5 beni di prima necessità e consegnare 5 beni di prima necessità + 4 beni voluttuari quanto vale il rischio aggiuntivo?

Ancora una volta, se ignoriamo del tutto le conseguenze economiche la conclusione è chiara: a parità di condizioni meglio ridurre del tutto i rischi e limitarsi agli acquisti di prima necessità. Il punto è che le conseguenze economiche sono molto rilevanti e, potenzialmente, possono causare più morti dell’epidemia stessa.

Come recentemente ribadito dal prof Francois Balloux: il legame tra economia e salute, misurabile ad esempio correlando l’aspettativa di vita e il Pil pro capite è molto forte. Se non controlliamo adeguatamente la diffusione del virus ci saranno molti decessi nel breve termine come tragicamente testimoniato dal bollettino quotidiano della protezione civile. Cionondimeno, il costo sociale del rallentamento dell’economia potrebbe essere anche più elevato in termini di vite umane, aspetto non trascurato dal recente studio dell’ Imperial College , che ha indotto il governo UK a modificare la propria strategia di contenimento del virus.

Boris Johnson cambia idea sulla strategia sulla strategia di contenimento #Covid19 dopo lo studio del Imperial College…

Pubblicato da Massimo Famularo su Giovedì 19 marzo 2020

Per quanto possa sembrare controintuitivo, gli acquisti supeflui che facciamo durante il blocco alla circolazione hanno un ruolo molto importante nel mitigare gli effetti negativi per l’economia della crisi sanitaria in atto. Ferma restante la necessità che gli operatori delle consegne ricevano tutti i presidi necessari a tutelare la propria incolumità in questo momento è molto importante continuare a fare acquisti anche diversi dai beni di prima necessità.

E’ altamente probabile che alcune imprese non riescano a superare questa crisi e siano costrette a chiudere. Sono le piccole e fragili che non possono permettersi prolungati periodi di inattività, ma anche alcune grandi operanti in settori che verranno interessati per lungo tempo dalla crisi (trasporti, turismo, intrattenimento). Questo implica che molte persone potrebbero perdere il lavoro e di sicuro comporta una pressione rilevante sui meccanismi di sostegno alle famiglie da parte dello stato.

Comprare una cazzata oggi può fare la differenza tra il fallimento di un’azienda e il licenziamento di persone domani.

 

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TAG: coronarvirus, COVID-19, Covid19
CAT: costumi sociali, Sanità

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