Filosofia
Il suono del silenzio, come un cancro che avvolge l’umanità
Paul Simon e Art Garfunkel sono due ragazzini ebrei cresciuti nel Queens, a New York, negli anni dell’immediato dopoguerra, e sono compagni di banco fin dalle elementari. Paul è un piccoletto, ed ha bisogno di un amico grande e coraggioso che lo difenda. Art è il figlio di un commerciante, mentre i genitori di Paul sono un’insegnante di letteratura ed un professore universitario. Art va male a scuola ed ha bisogno di un amico fraterno che lo aiuti a farcela coi compiti. E poi c’è la musica, imparata alla radio, e poi a scuola.
Contenuto pubblicitario
Quando iniziano a cantare nei bar, a metà degli anni 50, non hanno nemmeno 15 anni, e li chiamano Tom e Jerry, il topino e il gattaccio. Suonano anche canzoni altrui, ma soprattutto brani propri. Una chitarra e due voci straordinarie. Cantano di ragazze irraggiungibili, di viaggi immaginari, di terre avventurose da esplorare, e delle cose che interessano un ragazzino: il baseball, la fantascienza, l’inesplicabile mondo degli adulti.
Dopo il liceo vengono separati. Art si sposta, seguendo i genitori, in Inghilterra. Ma i due ragazzi passano le estati insieme, per strada o nei locali, cantando, e quindi torna a studiare in America. È compagno di stanza di quello che diventerà un grande scienziato, Sanford Greenberg, che è cieco. Art lo aiuta con i compiti, ed i tre diventano amici inseparabili. Cupi, solitari, con un’idea romantica della vita lontanissima da quella del benessere crescente dell’America del 1960.
Greenberg racconta: “Mi chiesero, come è essere ciechi? È come per voi diventare sordi, ed essere immersi nel silenzio. È orribile, e bisogna fare attenzione a non perdere la testa. Bisogna imparare che non tutto ciò che vedi è vero, e che la percezione vada affinata in modo diverso, senza delegarla, facendo in modo che ognuno dei nostri sensi comunichi alla nostra anima senza filtri – esattamente come fa la musica. Paul e Art ne sono rimasti colpiti, e Paul ha scritto un testo, su cui ha lavorato per quasi due anni, che rimane uno testi più importanti della filosofia moderna”.
Il testo e la melodia sono quelli di “The sound of silence”, Paul e Art suonano il brano già dal 1963. Hanno appena finito l’università e devono decidere cosa fare da grandi. La canzone è talmente bella che vale loro un contratto discografico. Ma il brano cade nel vuoto, nei locali del Greenwich Village i due ragazzi vengono presi in giro, perché non hanno testi politici come Bob Dylan e gli altri del folk newyorkese di quegli anni. I due si dividono, Art torna in Inghilterra: “Mamma mi disse, figlio, ci hai provato, ora è il momento di diventare grandi e fare scelte. A malincuore sono tornato per aiutare papà in negozio”.
Poi succede una cosa strana. Un produttore afroamericano, Tom Wilson, ci aggiunge degli archi e cambia i volumi tra chitarra e voci, e la offre alle radio, che in quegli anni fanno la fortuna o l’oblio di ogni canzone. Il brano va nelle radio del Mid-West e della California, e lentamente la casa discografica inizia a guadagnarci su. Quando Mick Nichols inizia a girare “Il laureato” con Dustin Hoffman ed Anne Bancroft, ascolta la canzone e se innamora a tal punto da usare solo brani di Simon & Garfunkel per quello che è ancora oggi uno dei dieci film di maggior successo della storia del cinema.
Contenuto pubblicitario
I due ragazzi ricevono la notizia quando tutto questo è oramai successo, perché la CBS manda loro un telegramma con su scritto: “Urgono nuovi brani, siete ancora sotto contratto, ci vediamo in sala di incisione”. Paul ed Art non si parlavano da oltre un anno, ma di canzoni ne hanno, eccome… Il resto è storia nota: i due ragazzi diventano famosi come Dylan ed i Beatles, nel 1970, prima di litigare e separarsi, pubblicheranno uno dei più importanti album della storia della musica moderna, “Bridge over troubled water”, e le loro carriere continuano ancora oggi, che hanno da poche settimane compiuto 80 anni.
Il loro testo sul suono del silenzio non è invecchiato nemmeno di un giorno. Anzi, è più attuale oggi di 60 anni fa, ed è per questo che mi sono permesso di tradurlo per chi zoppicasse in inglese: “Ciao tenebra, mia vecchia amica, sono di nuovo venuto a parlare con te perché una visione dolcemente strisciante ha lasciato i suoi semi nei miei sogni e la visione è rimasta piantata nel mio cervello e rimane lì, nel suono del silenzio”.
“In quel sogno inquieto camminavo da solo lungo strette strade di ciottoli, sotto l’alone di un lampione, ed ho alzato il bavero della giacca contro il freddo e l’umido, e improvvisamente i miei occhi sono stati trafitti dal lampo di una luce al neon che squartava la notte, colpendo il suono del silenzio”.
“In quella luce nuda, ho visto diecimila persone, forse di più: persone che parlavano senza parlare, persone che sentivano senza ascoltare, gente che scriveva canzoni che nessuna voce univa in coro, e nessuno osava disturbare il suono del silenzio…”
“Sciocchi, ho detto, voi non sapete che il silenzio cresce come un cancro: ascoltate le mie parole perché io possa insegnarvi, stringete le mie braccia perché io possa raggiungervi. Ma le mie parole cadevano come gocce di pioggia silenziose, risuonando nei pozzi neri del silenzio, mentre la gente si inchinava e pregava al Dio di neon che aveva creato. Allora l’insegna ha lampeggiato un monito, ha formato delle parole, e dal neon si leggeva: le parole dei profeti sono scritte sui muri della metropolitana e nei corridoi delle case popolari, e la luce sussurrava nel suono del silenzio”.
Contenuto pubblicitario
Devi fare login per commentare
Login