
Musica
Il duo di musicisti Minafra-Doronzo ambasciatore italiano del jazz in Portogallo
Il progetto FABULAE in tour nell’isola di Madeira
Come nasce il progetto FABULAE?
Livio Minafra – Nasce dal desiderio di superare i miei percorsi solistici e condividere una visione musicale con Dario,che stimo da tempo. Dopo anni di concerti da solo, sentivo il bisogno di un dialogo creativo nuovo, più aperto e imprevedibile. Il progetto ci ha dato subito una direzione comune.
Dario Savino Doronzo – FABULAE è nato come un incontro tra suono, ambiente e narrazione. Volevamo creare qualcosa che non fosse solo musica, ma anche racconto e paesaggio interiore. La natura è diventata il nostro spartito invisibile, e il progetto si è evoluto come un’esperienza di ascolto profondo e reciproco. Lavorare con Livio, artista eclettico e incredibilmente creativo, ha reso questo viaggio ancora più stimolante.
Quali sono gli elementi che lo contraddistinguono da un punto di vista musicale?
Livio Minafra – È una musica senza etichette, che si muove tra jazz, classica, world music e rock. Ogni brano è una composizione originale, ma lascia spazio all’improvvisazione. Il nostro suono nasce dall’istinto, dall’ascolto e dalla libertà di sorprendersi ogni volta sul palco.
Dario Savino Doronzo – Il nostro duo fonde la libertà dell’improvvisazione con una scrittura raffinata, ricca di sfumature timbriche e dinamiche. Il flicorno racconta e avvolge, mentre il pianoforte costruisce, trasforma e apre spazi sonori inaspettati. C’è un dialogo costante tra tensione e lirismo, tra forma e intuizione, che rende ogni brano un viaggio unico. FABULAE è un progetto che vive di equilibrio e slancio creativo, con una propria forza poetica e una rara libertà espressiva.
Cosa lo rende un progetto di respiro internazionale?
Livio Minafra – Abbiamo suonato in tutto il mondo con i nostri progetti individuali, ma qui c’è qualcosa di più: un’identità forte, profondamente italiana, ma anche libera e accessibile ovunque. Il linguaggio musicale è universale. Il nostro approccio nasce proprio da questo spirito aperto.
Dario Savino Doronzo- La nostra musica attraversa stili e culture diverse senza perdere coerenza. Il legame profondo con la natura, l’approccio narrativo al suono e la fusione di linguaggi musicali ci permettono di dialogare con pubblici eterogenei, superando confini geografici e culturali. L’esperienza maturata in contesti internazionali ci ha insegnato a rendere FABULAE un progetto flessibile e universale, capace di adattarsi e risuonare in ogni luogo, tra geografie vicine e lontane.
Raccontateci come ha avuto origine l’idea del tour in Portogallo.
Dario Savino Doronzo – È nato grazie alla preziosa collaborazione con la carissima amica Patrícia Lopes Bastos, direttrice dell’Associação Nacional de Instrumentos Musicais (ANIMUSIC), che ha subito colto l’essenza profonda del progetto e ha voluto fortemente portarlo a Madeira. Il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di MIDJ – Musicisti Italiani di Jazz attraverso il prgramma “Oltre Confine – il Jazz Italiano nel Mondo” è stato fondamentale per trasformare questa visione in realtà, permettendoci di realizzare un tour che ha unito concerti, incontri e attività formative. L’isola ci ha ispirati fin dal primo istante, con la sua bellezza selvaggia e il suo respiro culturale intenso, diventando parte integrante del nostro percorso artistico.
Livio Minafra – La proposta di ANIMUSIC è arrivata nel momento giusto. Madeira ci sembrava il luogo ideale per esplorare la relazione tra musica e paesaggio. L’idea di suonare in spazi simbolici dell’isola, unendo performance e didattica, ci ha convinti subito a partire.
Come è stata accolta la vostra musica a Madeira?
Livio Minafra – Con grande apertura e sorpresa. In molti ci dicevano che non riuscivano a definire il nostro stile, ma che proprio questo li emozionava. Non sapere “dove metterci” ha generato stupore, e quello stupore si è trasformato in ascolto vero, profondo, partecipe.
Dario Savino Doronzo – Abbiamo percepito fin da subito un ascolto sincero e curioso. Ogni concerto è stato diverso, con reazioni molto sentite. Dal silenzio attento alle domande dopo i live, si capiva che qualcosa aveva toccato le persone. Madeira ci ha accolto con un calore raro.
Cosa vi portate dietro ora in Italia da quest’isola?
Livio Minafra – Mi aspettavo un mix tra Africa ed Europa e ho trovato invece un’anima sudamericana, calda e viva. L’esperienza ad ANIMUSIC è stata incredibile: concerti, incontri, relazioni. Un microcosmo culturale ricco, come poche volte mi è capitato di vivere in tour.
Dario Savino Doronzo – Un senso di gratitudine. Abbiamo trovato un pubblico partecipe, un contesto che valorizza l’arte e una comunità musicale curiosa. FABULAE ha respirato nuove atmosfere, ed è cresciuto. Ci portiamo via immagini, suoni e connessioni che restano nella memoria.
7) In che modo il Portogallo può aver arricchito FABULAE?
Livio Minafra –Madeira ci ha ispirato a tal punto che durante il concerto nella Igreja Matriz di Machico è nato un nuovo brano, improvvisato sul momento. Si chiama proprio Machico. Ma non solo: nuovi contatti internazionali, nuove possibilità. Un tassello importante nel nostro percorso.
Dario Savino Doronzo – Suonare in luoghi così carichi di natura e storia ha cambiato il modo in cui ci siamo ascoltati. La musica si è fatta più atmosferica, quasi cinematografica. Il Portogallo ha lasciato un’impronta emotiva e sonora che farà parte del futuro di FABULAE.
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