Musica
La nostalgia canaglia dei Franz Ferdinand all’Auditorium
Sabato 30 agosto 2025, la band scozzese Franz Ferdinand si è esibita nella sala Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Sabato 30 agosto 2025, la band scozzese Franz Ferdinand si è esibita nella sala Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ho così avuto l’occasione di vedere dal vivo una band che mi aveva catturato da adolescente, per poi finire lentamente fuori dai miei radar musicali.
Il post-punk revival
Con gli amici del liceo ascoltavamo tanti gruppi anni ’80 e ’70, pensando che la musica avesse già espresso tutto il suo potenziale. Le nuove uscite non ci interessavano, preferendo il punk e il rock d’annata. All’improvviso, i tecnici definirono “post-punk revival” un nuovo stile nostalgico. Sbucavano come funghi gruppi che riprendevano le atmosfere, il look e le sonorità del post-punk e della new-wave. Generi che adoro profondamente, che mi hanno regalato alcuni trai i miei artisti preferiti, dai Talking Heads ai The Cure, dai Joy Division ai Blondie, passando per gli Ultravox.
All’alba degli anni duemila, da New York arrivarono gli Strokes e gli Interpol; dall’Inghilterra gli Arctic Monkeys, i Maximo Park e i Bloc Party; dalla Scozia i Franz Ferdinand. Dopo vent’anni, alcune band si sono perse per strada, mentre gli Strokes sono un gruppo di culto, gli Arctic Monkeys si sono specializzati in musica di nicchia e i Franz Ferdinand sembrano essere rimasti dove li avevo lasciati.
I Franz Ferdinand
Fedele a se stessa, la band di Glasgow colloca testi cupi in atmosfere retrò, giocose e sfrontate, con lunghe schitarrate e con l’obiettivo di far ballare le ragazze. Il frontman Alex Kapranos ci riesce benissimo. Si presenta con una camicia color porpora (simile a quella che indossai in ufficio e i colleghi mi dissero che sembravo un jazzista); pantaloni neri a zampa d’elefante e scarpe bianche e nere simili a quelle per ballare il tip-tap.
Appare magrissimo e si muove come un ragazzino, saltando e ballando, correndo su tutti i lati del palco. Spesso sale su una piccola piramide a gradoni che compone la scenografia, insieme all’arco rettangolare che sovrasta il gruppo.
Come da tradizione, iniziano il concerto con il classico “The Dark of the Matinée”, canzone bellissima che allungano con pause che rimarcano quelle sensazioni nostalgiche. Subito dopo, parte il rock’n roll di “Night or Day”, dall’ultimo disco uscito a febbraio “The Human Fear”, per poi ritornare alla tradizionale “Walk Away”.
Il concerto
“Audacious” è la prima canzone dell’ultimo album, manifesto su atmosfere beatlesiane. Kapranos spinge il pubblico a oscillare le braccia con lui, cantando:
“But don’t stop feeling audacious, there’s no one to save us
So just carry on
And don’t go blaming the neighbors, you know they’re the same as us
We should just get on, get on”
(Non smettere di sentirti audace, non c’è nessuno pronto a salvarci,
quindi, vai avanti,
e non incolpare i vicini, lo sai che sono come noi
dobbiamo andare, andare).
La scaletta oscilla tra presente e passato, mentre il frontman saltella e intrattiene. Fa cantare il pubblico sul ritornello di “Do you want to” che ribadisce quanto siamo fortunati (Lucky, lucky, you are so lucky) e sull’ossessivo “la-la-la…” di “40’”.
Il finale risalta i pezzi dell’omonimo disco d’esordio, “Michael” e “Take Me Out”. Il primo è il migliore, un crescendo rock continuo che avvolge l’ascoltatore nella danza tanto sexy quanto omosessuale narrata nel testo. Il secondo è il più famoso, così Kapranos gioca con il pubblico chiedendo di usare il telefono per fare foto e ponendosi in una delle pose statuarie e folli che sono diventate iconiche. E poi chiede di rimettere i cellulari in tasca. E’ ora di ballare e non fotografare.
Il finale
Dopo la pausa, si riparte con “Hooked”, il pezzo che contiene le parole “human fear” che danno il titolo all’ultimo album. E’ infatti la canzone più rappresentativa di quel che i Franz Ferdinand erano e di quel che sono rimasti. Dopo “Evil and a Heaten”, l’atmosfera si rilassa e si incupisce. Sottovoce, Kapranos canta “Jacqueline was seventeen, working on a desk”. Ma, si velocizza di nuovo quando entra nel vivo questa canzone capolavoro, prima traccia del primo disco. Si torna a ballare.
Kapranos introduce infine il resto della band sulle note di “This Fire”. Una versione che sembra infinita, tra schitarrate, giochi, scorribande, chitarre che vanno verso l’alto e altre suonate dietro la testa. Finale degno dello show, perché nel post-punk nostalgico dei Franz Ferdinand, come nel punk dei Clash e degli X, la città non può che finir bruciata dalla voglia di smantellare il passato.
Dopo l’inchino, si accendono le luci. Abbiamo assistito a un grande spettacolo. Non sono una band sulla cresta dell’onda, esaltata dalla critica, come i Fontaines D.C. e i King Hannah che ho visto l’anno scorso. Ma i Franz Ferdinand preservano il loro ruolo, cantando pezzi che hanno ancora un animo rock e punk, con sonorità che già erano nostalgiche venti anni fa. Oggi, quelle atmosfere sono un tuffo retrò sia nel mondo della musica che in quello della mia adolescenza, quando il disco d’esordio passava su MTV, come nelle discoteche rock, tra cui il mitico Cencio’s di Prato.
In definitiva, apprezzo questa band scozzese più dei quotati Strokes, per me troppo celebrati e troppo americani. Alla band di culto, preferisco questo tuffo nei ricordi ben suonato e interpretato con grande forza vitale. Per favore Franz Ferdinand, non cambiate mai.
Foto di Hua WANG
Scaletta completa:
The Dark of the Matinée (Franz Ferdinand, 2004)
Night or Day (The Human Fear, 2025)
Walk Away (You Could Have It So Much Better, 2005)
No You Girls (Tonight: Franz Ferdinand, 2009)
Audacious (The Human Fear, 2025)
Do You Want To (You Could Have It So Much Better, 2005)
Evil Eye (Right Thoughts, Right Words, Right Action, 2013)
Build It Up (The Human Fear, 2025)
40′ (Franz Ferdinand, 2004)
Black Eyelashes (The Human Fear, 2025)
Michael (Franz Ferdinand, 2004)
The Fallen (You Could Have It So Much Better, 2005)
Love Illumination (Right Thoughts, Right Words, Right Action, 2013)
Take Me Out (Franz Ferdinand, 2004)
Ulysses (Tonight: Franz Ferdinand, 2009)
Outsiders (You Could Have It So Much Better, 2005)
Bis:
Hooked (The Human Fear, 2025)
Evil and a Heathen (You Could Have It So Much Better, 2005)
Jacqueline (Franz Ferdinand, 2004)
This Fire (Franz Ferdinand, 2004)
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