Ravenna Festival, l’omaggio a Pasolini tra la carne e il cielo

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1 Giugno 2022

Viaggiando tra la carne e il cielo. A cent’anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini Ravenna Festival dedica la sua edizione numero trentatré, al geniale poeta nato a Bologna. Poeta e cineasta illuminato, intellettuale indipendente e scomodo in una Italia del secondo Novecento assai bigotta e piena di pregiudizi, governata da una classe politica reazionaria contro la quale l’artista lanciò spesso i suoi dardi infuocati. Artista di ampia e contagiosa vitalità ha sempre espresso pubblicamente i suoi punta di vista “politici” come le sue passioni. Quella per la musica, soprattutto. Quella per Bach in particolare, nella cui opera Pasolini leggeva il grande e misterioso incontro fatto di carnalità e spirito. Corpo e pensiero. Su questo intreccio ha indagato il compositore Azio Corghi, uno dei più importanti del nostro tempo, che ricevette anni fa dal Teatro Verdi di Pordenone la commissione per un’opera che testimoniasse di questo amore del poeta per il grande musicista tedesco. Composizione che vide la luce il 2 novembre 2015 nella città friulana e, successivamente la registrazione in presa diretta di quel live venne pubblicata dalla Decca-Universal in un imperdibile album discografico. Ad eseguire allora fu l’Orchestra Filarmonica di Torino diretta da Tito Ceccherini, Silvia Chiesa, violoncello concertante, Maurizio Baglini, pianoforte, Valentina Coladonato, soprano e Omero Antonutti voce recitante. E mercoledì 1 giugno al Pala De Andrè ecco la replica nel concerto inaugurale di Ravenna Festival con un cast quasi tutto confermato. Il concerto infatti si apre con il brano di Corghi, “Tra la carne e il cielo” su drammaturgia poetica di Maddalena Mazzocut-Mis, affidato alla Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding con Silvia Chiesa, violoncello, Maurizio Baglini, pianoforte, il soprano Valentina Caldonato, voce recitante Sandro Lombardi. Il concerto trasmesso in diretta da Radio tre si completa con l’ouverture dell’Egmont di Beethoven e la Sinfonia n.7 di Dvorak. “L’opera pasoliniana – ha detto Azio Corghi_ è attraversata da un concetto del corpo che delimita la vita e la morte: poiché i sentieri del pensiero e dell’esistenza sono come tracciati a fuoco sulla carne e “la carne” sta alla base dell’esperienza. La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un’epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile”.

Il poeta, cineasta e scrittore Pier Paolo Pasolini all’opera. Ravenna Festival dedica questa edizione al grande intellettuale a distanza di cento anni dalla nascita dell’intellettuale nato a Bologna.

L’incontro tra umano e divino, tra sacro e profano governa grande parte della rassegna di questo anno. Dopo la composizione di Corghi è la volta delle Sonate e Partite di Bach predilette da Pasolini eseguite al violino da Giuseppe Gibboni con la voce recitante di Ermanna Montanari (il 2 giugno al teatro Rasi). Il giorno dopo, nello spazio di via Mariani spazio alla nuova produzione del festival “Uccelli” di Aristofane con la regia di Marco Martinelli, riscritta in collaborazione con il Parco archeologico di Pompei. Nello spettacolo l’energia di settanta adolescenti e le musiche di un cultore di tradizioni popolari come Ambrogio Sparagna. Nel filo rosso dell’omaggio bachiano a PPP l‘Ensemble Zero propone l’esecuzione dei concerti branderburghesi (11 giugno) nella Basilica di Santo Apollinare in Classe. Altri passaggi del sacro sono i “Canticles” di Benjamin Britten (il 9 giugno) sempre in Sant’Apollinare in Classe proposte dal tenore Ian Bostridge, il controtenore Alexandre Chance, il baritono Mauro Borgioni, Julius Drake al pianoforte, Antonella Di Franco all’arpa e Federico Fantozzi, corno. Il 10 giugno al Teatro Alighieri NoveTeatro In “Calere” l’omaggio a Pasolini. Nei sentieri di campagna c’è una metafora sullo smarrimento delle nuove generazioni alle prese con un mondo dove, per dirla con Pasolini “sviluppo non significa sempre progresso”.

Eremanna Montanari è la voce recitante della serata dedicata alle musiche di Bach amate da Pasolini ed eseguite al violino da Giuseppe Gibboni. L’immagine dell’attrice è dello scorso anno per “Verso il Paradiso”. (Foto Zani/Casadio)

Testo e regia di Eugenio Sideri. In scena: Enrico Caravita, Carlo Giannelli Garavini, Maurizio Lupinelli, Chiara Sarcona, Patrizia Bollini, Marco Montanari, Giada Marisi, Ensemble Voces Cordis diretto da Elisabetta Agostini.  Al teatro Verdi (15 giugno) il pianista David Fray eseguirà invece le Variazioni Goldberg BWV 988. A distanza di sei anni tornano nel centro ravennate al Chiostro del Museo Nazionale i 100 Cellos, per la direzione artistica di Giovanni Sollina ed Enrico Melozzi (il 16, alle 11 alle 19 e alle 21 al teatro Verdi). Il 17 replica negli stessi luoghi per le 11 e le 17 mentre alle 21,30 a Sant’Apollinare in Classe si esibirà il duo Sollima-Melozzi. Altre repliche anche il 18 e 19 (in questa data concerto “Let’s Prog” al Pala De Andrè con la partecipazione della Premiata Forneria Marconi).

Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi in azione durante una precedente edizione di Ravenna Festival (Foto Fabrizio Zani / Daniele Casadio)

“Transitus, il cielo di Francesco” è una sacra rappresentazione per baritono, voci maschili, archi e armonium. Musica di Cristian Carrara, Clemente Antonio Dallotti baritono ed ensemble vocale Ecce Novum diretto da Silvia Biasini (dal 20 al 26 giugno nella Basilica di San Vitale alle 19,30). L’Accademia Bizantina e il clavicembalista Ottavio Dantone il 22 giugno nella chiesa Sant’Apollinare (21,30) eseguiranno un ciclo di canoni, fughe e una sonata per flauto e violino dedicati da Bach a Federico Grande di Prussia. Il Gruppo vocale Heinrich Schutz nella Basilica di San Francesco (26 giugno alle 11,15) propone un concerto di musiche sacre. “Folias & Canarios del Antiguo y del Nuevo Mundo” è il titolo del concerto proposto da Hespérion XXI e Jordi Savall nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo il 26 giugno alle 21,30). Musiche di Haydn Bach e Cajkovskij sono eseguite al teatro Alighieri il 27 giugno alle 21 dalla Budapest Festival Orchestra, Orchestra Giovanile Cherubini. Maestro concertatore Janos Pilz. Sempre la Budapest Festival Orchestra diretta da Ivan Fischer il giorno dopo (28 giugno) propone musiche di Korsakov e Brahms al Pala De Andrè. Un concerto di musiche irlandesi si potrà seguire il 26 a Russi, palazzo San Giacomo. Di scena il trio del violinista Martin Hayes e Tola Custy,Tom Stearn e Birkin Free.

La Budapest Festival Orchestra si esibirà in due concerti al Teatro Alighieri diretta la prima sera da Janos Pilz e  la seconda dal maestro Ivan Fischer (foto Stiller Akos)

Trebbo in musica 2.2 a Cervia Milano Marittima: il via il 18 giugno con Corrado Augias in divagazioni musicali accompagnato al piano da Aurelio Canonici. Il celebre fumettista Zerocalcare ha la sua prima con il musicista Giancane autore della colonna per la serie “Strappare lungo i bordi” (il 23 giugno). Il giornalista Aldo Cazzullo torna nell’Arena dei Pini per “Il duce delinquente” assieme all’attore Moni Ovadia, musiche e canto di Giovanna Famulari (9 luglio). “Avvenne a Napoli” vede sulla scena il cantautore Eduardo De Crescenzo accompagnato al piano da Julian Oliver Mazzariello (7 luglio). Nella residenza estiva dei Conti Rasponi il 25 giugno concerto del rapper Claver Gold e l’Orchestra Arcangelo Corelli diretta da Carmelo Emanuele Patti. E’ invece un “Comizio musicale per Pasolini” quello proposto il 30 giugno all’Arena dei Pini dal cantautore Vasco Brondi e dal suo gruppo.

Balletto: serata d’etoiles per “Les Italiens de l’Operà de Paris” galà di danza con Valentine Colasantem Paul Marque, Ambre Chiarcosso, Antonio Conforti, Bleuenn Battistoni, Sofia Rosolini, Andrea Sarri, Bianca Scudamore e Francesco Mura. Direzione di Alessio Carbone (12 giugno al Pala De Andrè). Altro appuntamento di danza il 14 giugno al teatro Alighieri con la compagnia Artemis di Monica Casadei in “Inferno Terra del fuoco”. Il gruppo Nanou ripropone alle Artificerie Albagià “Paradiso” progettato dal gruppo assieme all’artista Alfredo Pirri e le musiche di Bruno Dorella (dal 17 giugno al 2 luglio tutti i giorni tranne il lunedì alle 18 e alle 21).

L’etoile Francesco Mura uno dei protagonisti della serata dedicata alle star italiane del balletto all’Opera di Parigi

Rimanendo in tema dantesco va assolutamente segnalato e messo in evidenza che si chiude dal 24 giugno all’8 luglio la terza cantica della Commedia riletta dal Teatro delle Albe, direzione artistica e regia di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari. Le musiche sono di Luigi Ceccarelli. Il modello è quello della rappresentazione sacra del medioevo e il teatro di massa disegnato da Majakovskij: “la città è un palcoscenico, i cittadini sono chiamati a “farsi luogo”. Dopo l’Inferno e il Purgatorio ecco l’ultimo canto. Il mese di luglio si apre con il teatro di una grande attrice come Elena Bucci alle prese con “Bimba 22, inseguendo Laura Betti e Pier Paolo Pasolini” (il 1 al teatro Rasi).

Ma Ravenna Festival è soprattutto musica. Sul confine tra sacro e profano caro a Pasolini ecco la riproposizione della Messa Arcaica di Battiato (2 luglio al Pala De Andrè) con la partecipazione di Simone Cristicchi, Juri Camisasca, Alice e Cristina Baggio nelle vesti di solisti ad affiancare l’Orchestra Maderna e il Coro della Cattedrale di Siena “Saracini” che si completerà con l’esecuzioni di una serie di canzoni mistiche del cantautore e compositore di Catania come “E ti vengo a cercare” e “La cura”. Alle tastiere e programmazione Angelo Privitera, storico collaboratore di Franco Battiato, che con il Nuovo Quartetto Italiano e il cantante Fabio Cinti terrà un omaggio al musicista siciliano il 14 luglio nell’Arena dello Stadio dei Pini.

Ermanna Montanari e Marco Martinelli del Teatro delle Albe con il Paradiso chiudono gli allestimenti dei tre canti della Commedia di Dante (foto Zani/Casadio)

Una cantante catanese grande amica di Battiato, Carmen Consoli, sarà di scena invece l’8 luglio al Pala De Andrè. Il 17 luglio fa tappa per il suo tour al Pavaglione di Lugo la Rappresentante di Lista, la queer band di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina sul palco con una orchestra sinfonica, la Corelli diretta da Carmelo Emanuele Patti. Altro concerto al Pavaglione (13 luglio) quello di una fantastica lady del jazz, la pianista Diana Krall che si esibirà con il suo quartetto. Terzo concerto a Pavaglione il trio del pianista Roberto Fonseca e l’ensemble del chitarrista Eliades Ochoa (16 luglio) impegnati in un omaggio al Buena Vista Social Club. Un Polittico video e concerto di musica elettronica, “The Garden”, viene proposto alle Artificerie Albagià (5 e 6 luglio) da Fanny&Alexander, Muziektheater Transparant e Claron Mc Fadden, ed Emanuele Wilstsch Barberio. Sempre i Fanny&Alexander il 12 al teatro Alighieri mettono in scena “Addio Fantasmi” di Chiara Lagani con Anna Bonaiuto e Valentina Cervi. Il “Sogno di una cosa” è il titolo di una insolita collaborazione a due che vece l’attore Elio Germano e il producer Teho Thardo (3 luglio all’Arena dello Stadio dei Pini) tratto dall’opera di Pasolini. Ancora una interessante serie di appuntamenti con la danza.

Il Balletto Bejart nella coreografia “Bejart fete Maurice” in scena al Ravenna Festival (foto Lauren Pasche)

Alla Biblioteca Classense l’8 e il 9 luglio alle 16,30, 18 e 19,30 “Virtual dance for real people”. Un esempio di esperienza teatrale di tipo immersivo, concept e coreografia di Fernando Melo e i danzatori Philippe Kratze e Grace Lyell. Torna il Béjart Ballet di Losanna guidato da Gil Roman in “t’M et variations” (15 luglio al Pala De Andrè) e “Béjart fete Maurice” coreografie di Béjart e con un omaggio a Micha van Hoecke. E “Canto per un poeta innamorato. Dedicato a Micha” è l’altro tributo al compianto coreografo e danzatore, ideazione e regia di Miki Matisse van Hoecke con la partecipazione di diversi danzatori (Teatro Alighieri 20 luglio). Presenza internazionale di rilievo quella della Hofesh Strechter II, compagnia di otto talenti creata da Strechter che a Ravenna presenterà le ultime coreografie del coreografo israeliano (19 luglio al Pala De Andrè). Hanno ricevuto apprezzamenti e riconoscimenti in campo internazionale il giovanissimo Arete String Quartet composto da giovanissimi musicisti coreani di scena con musiche di Haydn, Schumann e Berg al Chiostro del Museo nazionale il 17 luglio. Nel concerto finale dell’Orchestra Giovanile Cherubini diretta da Riccardo Muti (21 luglio al Pala De Andrè) saranno eseguite composizioni di Georges Bizet, Anatolij Konstantinovic Ljadov e Franz Liszt.  Dal 31 ottobre al 6 novembre tornerà infine Trilogia d’Autunno: il succedersi, sera dopo sera, di tre titoli sullo stesso palcoscenico – quello del Teatro Alighieri. Questa edizione in scena la trilogia: Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte di Mozart dirette da Giovanni Conti, Erina Yashima e Vladimir Ovodok sul podio dell’Orchestra Cherubini.

Il maestro Riccardo Muti dirigerà l’Orchestra Giovanile Cherubini nel concerto finale del festival (Foto Silvia Lelli)

 

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