
Teatro
Festival, Teatro e natura in Brianza con Motus e Sotterraneo
CAMPSIRAGO – Un attimo e si è dentro la natura. Circondati da verde e alberi, prati e fiori. Dal tramonto all’alba e dall’alba al tramonto: come recita lo slogan del Giardino delle Esperidi Festival, giunto alla ventunesima edizione con la fortunata e originale formula di unire il teatro e la natura in luoghi belli e magici alle porte di Milano nei comuni di Colle Brianza, Olgiate Molgora, Olginate, Parco del Monte Barro (Galbiate) e Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.
Diretto da Michele Losi, il festival “Il Giardino delle Esperidi”, ha le caratteristiche di rassegna itinerante che ogni giorno si sposta da un territorio all’altro. Questa edizione, la ventunesima, è divisa in due parti. La prima apertasi giovedì si chiude domenica 6 luglio, la seconda si tiene dal 10 al 13 luglio. in due parti. Lo scenario è quello del Monte Brianza e dei Parchi Monte Barro e Montevecchia, e Valle del Curone, in provincia di Lecco, con i loro boschi, antichi sentieri fatti apposta per camminate e allestimenti site specific. Il centro pulsante, come consuetudine, resta il borgo medievale di Campsirago dove, all’interno di una costruzione del quattrocento, ha sede il quartier generale di una rassegna che resta sostanzialmente di carattere diffuso e che allestisce gli eventi nelle corti di Mondonico, Villa Sirtori, la casina di Figina, i Giardini di Villa Bertarelli e nelle chiese rurali.
Il tema di quest’anno è dedicato ai “miti e rituali”, con diversi spettacoli che indagano la mitologia e i rituali come “Attorno a Troia-Troiane” del Teatro del Lemming per sei spettatori alla volta. Sul tema del rito è andato in scena “La vita resistente” di e con Marcela Serli e Andrea Collavino (5 luglio), mentre sul dionisiaco e il sacrificio è lo spettacolo “Le Baccanti- fare schifo con gloria” di Giulio Santolini (di scena il 10 luglio), performance interattiva che sperimenta diversi stati di trance. In programma il 12 luglio anche “Like A Whisper Do Not Scream”, performance in due atti di Francis Sostadedicata all’acqua e alla sua venerazione, uno dei culti più antichi della storia.
“Dj show Twentysomething Edition Studio” di Sotterraneo è un esperimento tra un dj set e il teatro dove lo spettacolo è il pubblico che danza. Dura sei ore la performance della compagnia milanese Phoebe Zeitgeist, prodotta da Campsirago Residenza in collaborazione con Associazione Terzo Paesaggio: “Persephone La Notte. L’alba si presentò sbracciata e impudica” (tra il 5 e il 6 luglio) progetto site-specific e unico. Secondo evento di punta dell’edizione 2025 è la performance della durata di un’intera giornata “Errando per antiche vie, Cap. 1 Il Buddha silente del Monte di Brianza” che si terrà a chiusura del festival domenica 13 luglio. Un percorso performativo di sedici ore che attraverserà sette luoghi tra Mondonico e Monte Barro passando per la dorsale del Monte di Brianza.
Lungo tutto il cammino, guidato dal regista Michele Losi, il monaco giapponese Seigoku proporrà pratiche zen di riconnessione con la natura. Partecipano i performer di Campsirago Residenza: Anna Fascendini, Giulietta De Bernardi, Benedetta Brambilla, Noemi Bresciani, Sofia Bolognini, Sebastiano Sicurezza con la danzatrice Alessandra Cristiani che porta in scena gli spettacoli “Opheleia e Matrice – da Ana Mendieta”, al musicista e compositore Luca Maria Baldini, alla fisarmonicista Giulia Bertasi e alla coreografa Elisa Sbaragli con la performance Mirada.
Altri temi saranno: la guerra, toccato da Ksenja Martinovic in “Boiler Room” e “Troiane” del Lemming. e la violenza con “Daemon” dei Motus.
Dopo una pausa di tre giorni si riparte il 10 alle 17 con le pratiche zen del maestro giapponese Seigaku. Alle 18,30 presentazione del libro di Giulia Alonzo “Teatro comunità e innovazione”. Segue la performance sulla crisi climatica “Cabaret Artico” di Alessandra Rossi Ghiglione.
Alle 21,30 è la volta de “Le Baccanti- Fare schifo con gloria” di Giulio Santolini con Mariangela Diana, Ilaria Quaglia, Veronica Solari: “tre corpi invitano a sovvertire il pensiero e a smembrarlo”. Dopo le pratiche zen di Seigaku (ore 16,30) alle 18,30 di proietta il film “Camminare dentro la luce. Il cammino nel cinema. Un percorso possibile” di Mario Bianchi. Un viaggio attraverso i film che hanno reso omaggio al dono del camminare, non solo come possibilità di immersione nella meraviglia silenziosa della natura, ma anche, “per mezzo della sua metaforizzazione, come segno di speranza e di cambiamento, in un turbinio di immagini che la luce della settima arte ci ha donato per mezzo di maestri come Monicelli, Germi, Ford, Buñuel e Pasolini”. Alle 19,30 concerto di Carmela Barbarito e la sua band in “Cargo Sentimento popolare d’assalto”-
Alle ore 21.30 va in scena “Barbablù” con Sebastiano Sicurezza e Benedetta Brambilla e la regia di Michele Losi. Nella drammaturgia originale di Sofia Bolognini, protagonisti non sono le figure di vittima e carnefice, ma due testimoni, ispirati i gemelli della “Trilogia della Città di K” di Ágota Kristóf, che guida il pubblico in un viaggio attraverso una moltitudine di stanze di Barbablù. “Osservano, vivisezionano e testimoniamo le infinite possibilità di follia e perversione dell’essere umano. Tema dello spettacolo è così il male assoluto”.
A chiudere la serata saranno i Motus con “Daemon” (23,30). in scena Enrico Casagrande e Alexia Sarantopoulou, regia e drammaturgia Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, una produzione Motus in collaborazione con Rimimir-Scenkunst, Norway. La performance è il preludio al secondo movimento del progetto sulla mostruosità “Frankenstein (a History of Hate)”. “Daemon” è l’incubo che prende forma nella mente della giovane Shelley, un’allucinazione che si muove tra nebbie, boschi e riflessi d’acqua, dando corpo a quel momento in cui l’amore e la fantasia si spezzano e si trasformano in furia e ribellione.
Sabato 12 alle 19,30 va in scena “Like a Whisper do not scream”, lavoro di Francis Sosta dedicato all’acqua. Alle 21,30 Kronoteatro e Francesca Sarteanesi portano in scena “Un po’ meno fantasma” con Tommaso Bianco. Il monologo ruota intorno alla sensibilità, alla delicatezza emotiva e al pensiero raffinato del protagonista, “prigioniero del suo sguardo limpido ed elegante che si scontra inevitabilmente contro il torpore generale e la grossolanità degli esseri umani”. Si chiude con il “Dj show Twentysomething Edition Studio” dei Sotterraneo ideazione e regia Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa: una performance con l’obiettivo di far ballare un pubblico dentro una drammaturgia.
Gran finale il 13 luglio con il lungo percorso “Errando per le antiche vie. Cap. I Il Buddha silente del Monte di Brianza” che abbraccia l’intera giornata dalla mattina sino alla sera. Si parte alle 5,45 con la performance “Bastoni di terra” di Anna Fascendini e Arianna Losi ispirata al chakra della Radice o della Terra, alle posizioni yoga Vrksasana (albero) e Tadasana (montagna), ai temi dell’energia, della stabilità, all’elemento della terra, al colore rosso e al senso dell’olfatto.
Alle ore 7.30, lungo il “Sentiero delle acque” da Mondonico a Campsirago il pubblico incontrerà la performance Opheleia della danzatrice Alessandra Cristiani: ispirato al quadro preraffaellita “Ofelia” di J. E. Millais, il lavoro è la trama di una visione che fa riemergere un accordo antico. L’immagine di Ofelia è uno specchio in cui riflettersi.
Nella corte di Palazzo Gambassi il pubblico assiste all’installazione sonora “Suoni d’acqua”con Luca Maria Baldini, Seigaku e Michele Losi.
Alle ore 9.30 parte la performance itinerante “Kundalini” ispirata al chakra sacrale Svadhisthana: le performer Benedetta Brambilla, Giulietta De Bernardi, Noemi Bresciani e Sofia Bolognini danno vita a una performance site specific sul mondo delle emozioni, sul ciclo riproduttivo associato all’elemento dell’acqua, al senso del gusto, alla sensualità e sessualità femminile. Nel santuario della Madonna dell’Alpe dove si esibisce in un assolo l’attore Sebastiano Sicurezza: la performance vocale “Meriggio” è ispirata al chakra del plesso solare (Manipura). Il percorso prosegue poi fino all’antica cascina di Figina: qui, dopo l’introduzione al chakra del cuore, è in programma lo spettacolo itinerante “Matrice – da Ana Mendieta” di Alessandra Cristiani: il corpo della danzatrice è come Mater, condizione generativa e trasformativa, luogo attraversato e attraversabile dalle infinite nature. Nella Chiesetta di San Rocco e Biagio a Mozzana segue “Il quinto chakra è un soffio”, concerto della fisarmonicista Giulia Bertasi.
Alle 18 nei Giardini di Villa Bertarelli va in scena “Mirada” di e con Elisa Sbaragli: una performance multimediale la cui vocazione è “suggerire al pubblico nuovi modi per contemplare la presenza di un corpo nello spazio, proponendo un punto di vista ultra-dinamico, estremamente distante dal performer, estremamente vicino a una tecnologia che ne amplifica la presenza”.
“Errando per antiche vie” si conclude a Pian dei Goti con l’ultima tappa che prende ispirazione dal Chakra della conoscenza: Michele Losi e Seigoku propongono un’azione sintesi di questo lungo percorso, prima del concerto finale di Luca Maria Baldini con un’azione performativa e corale di tutti e tutte le performer. Baldini costruisce un ambiente emotivo e immersivo attraverso sintetizzatori, campionamenti e ritmi rarefatti. Field recordings e texture elettroniche si intrecciano in una scrittura musicale che risuona tra contemplazione e pulsazione.
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