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Finanza

Banca Generali oltre i 110 miliardi di masse: utile trimestrale +15,6% e raccolta record in ottobre

Nei primi nove mesi del 2025 la banca guidata da Gian Maria Mossa registra un utile netto ricorrente in crescita del 7% e masse gestite sopra i 110 miliardi. Nel terzo trimestre utile netto a 114,5 milioni (+15,6%) e in ottobre raccolta netta a 1,2 miliardi.

5 Novembre 2025

Banca Generali chiude i primi nove mesi del 2025 con risultati solidi e in crescita, confermandosi tra le realtà più redditizie e resilienti del settore bancario italiano. L’istituto guidato da Gian Maria Mossa segna un ulteriore passo avanti nel percorso di sviluppo, con un utile trimestrale in forte aumento e masse gestite che superano per la prima volta la soglia simbolica dei 110 miliardi di euro.

Nel terzo trimestre, l’utile netto è salito a 114,5 milioni di euro, in crescita del 15,6% su base annua, sostenuto dalla robusta dinamica delle commissioni nette ricorrenti (+12,6%) e da un margine finanziario stabile a 81 milioni (+1,5%). Nei primi nove mesi dell’anno l’utile netto ricorrente raggiunge 273,8 milioni (+7%), il livello più alto mai registrato nel periodo, mentre l’utile netto consolidato si attesta a 314,6 milioni (-7% a/a), penalizzato dal minor contributo delle componenti variabili legate ai mercati.

Le masse totali hanno toccato un nuovo record a 110,1 miliardi di euro (+9% a/a), di cui 11,5 miliardi riferiti alla consulenza evoluta (+11%). Solo nel mese di ottobre, la banca ha registrato una raccolta netta di 1,2 miliardi, portando il totale da inizio anno a 5,6 miliardi (+8%).

«Le nostre masse hanno superato il picco storico dei 110 miliardi, proseguendo nel percorso di sviluppo che nel triennio ha visto aumentare i volumi di quasi il 40%», ha commentato Mossa, amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, presentando i conti. «Chiudiamo un trimestre in crescita, sostenuto dalla forza della rete e dal ritorno d’interesse verso le soluzioni gestite di casa».

Il margine di intermediazione si mantiene stabile a 722,6 milioni, ma con una struttura qualitativamente più solida: commissioni nette ricorrenti in aumento del 10% a 388 milioni e margine d’interesse in lieve crescita a 242,8 milioni (+2,3%). I costi operativi core, pari a 203,9 milioni (+8%), risentono dei maggiori investimenti tecnologici legati ai progetti di intelligenza artificiale e insurbanking.

Sul fronte patrimoniale, la banca mantiene una posizione di forza con un CET1 ratio del 17,4% e un Total Capital Ratio del 19,4%, livelli ampiamente superiori ai requisiti minimi regolamentari.

Guardando al futuro, Mossa ha sottolineato l’impegno del gruppo nella crescita organica: «Siamo molto focalizzati sulla crescita interna. Grazie a Intermonte e ad Alleanza, e a tutta l’innovazione nel core business, sono sicuro che non abbiamo bisogno di attività di M&A per crescere».

Il top manager ha inoltre evidenziato i progressi delle nuove sinergie industriali: «Su Intermonte inizieremo a vedere alcune sinergie di ricavo, soprattutto nel mercato dei capitali, già nel quarto trimestre. È una fase di avvio e raggiungeremo probabilmente il run rate nel secondo trimestre del prossimo anno».

Per quanto riguarda la partnership nel campo dell’insurbanking con Alleanza Assicurazioni, Mossa ha aggiunto: «Abbiamo lanciato il progetto pilota un paio di settimane fa: è ancora presto per vedere i risultati, ma sono molto fiducioso».

La banca prevede di chiudere il 2025 con una raccolta netta complessiva superiore ai 6 miliardi di euro, confermando una strategia fondata su innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle competenze interne, pilastri che hanno permesso a Banca Generali di consolidare la propria posizione di leadership nel private banking italiano.

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