Finanza
Intesa Sanpaolo, raggiunto accordo con le organizzazioni sindacali su pensionamenti e assunzioni
L’accordo prevede che tutto il personale che maturerà il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2026 potrà presentare domanda volontaria entro il 19 gennaio 2026
È stato firmato ieri in tarda serata l’accordo tra Intesa Sanpaolo e le organizzazione sindacali che definisce un nuovo perimetro di uscite volontarie per pensionamento con relativo piano di nuove assunzioni, nelle proporzioni previste dagli accordi del 2024, ovvero un ingresso a tempo indeterminato ogni due uscite, oltre a una quota part time (ad esempio, ogni 100 uscite 50 assunzioni a tempo indeterminato e 37,5 assunzioni part time).
Il gruppo si impegna inoltre a favorire l’inserimento lavorativo di donne vittime di violenza, oltre che a studiare importanti iniziative di sostegno attraverso i propri enti welfare, in coerenza con il Protocollo nazionale del 24 novembre 2025 firmato in Abi.
Nel dettaglio, l’accordo prevede che tutto il personale che maturerà il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2026 potrà presentare domanda volontaria entro il 19 gennaio 2026. La cessazione è prevista per il 28 febbraio 2026 o, nel caso, nel mese precedente alla decorrenza della pensione. A chi aderirà sarà riconosciuta un’indennità pari al mancato preavviso, corrisposta come trattamento aggiuntivo al Tfr, con un incremento ulteriore per chi presenterà domanda entro il 7 gennaio 2026. Per chi accederà al pensionamento tramite quota 100, quota 102 o quota 103 è previsto un importo aggiuntivo, calcolato sui mesi che separano l’uscita dalla maturazione del primo requisito utile per la pensione anticipata.
L’accordo interviene anche sulle uscite già programmate: circa 450 lavoratori che avevano aderito all’accordo del 23 ottobre 2024 potranno anticipare l’ingresso nel Fondo di solidarietà al 31 gennaio 2026, oppure al 28 febbraio 2026 per il personale part-time.
“Con questo accordo confermiamo un modello di gestione delle uscite per esodo o pensionamento che garantisce nuova stabile occupazione e ricambio generazionale. Da sottolineare il fatto che ogni uscita, con esodo o pensionamento, avviene sempre su base volontaria del singolo lavoratore. Importante anche l’impegno del gruppo a sostenere l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. Un segnale concreto di responsabilità sociale che sosteniamo con grande convinzione”, commenta il coordinatore Fabi in Intesa Sanpaolo, Paolo Citterio.
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