Tra armi e calcio, il regista che viene da Abu Dhabi

3 Marzo 2023


“Mio nonno cavalcava un cammello, mio padre pure, io guido una Mercedes, mio figlio guida un Land Rover, suo figlio pure, ma suo figlio cavalcherà un cammello”: lo disse a suo tempo lo sceicco di Dubai, Rāshid bin Saʿīd Āl Maktūm[1].

La frase spiega benissimo le ragioni profonde che sono alla base della politica di questo piccolo Stato del Golfo Persico: dopo un secolo nel quale gli emiratini hanno copiato i modelli occidentali, tra poco arriveremo ad un grande traguardo: saremo noi a copiare i modelli tradizionali di questi lungimiranti paesi. Lo faremo perché il pianeta ha bisogno, al contempo, di petrolio e di risparmio energetico – e di modelli culturali rigidi e semplici.
Per questo motivo, tra Abu Dhabi e Dubai, il lobbysmo non è cosa da impiegati, ma è saldamente e personalmente nelle mani dell’élite della monarchia locale. Non sorprende, quindi, che quella di lobbying sia una delle principali attività di Khaldūn al-Mubārak, uno degli uomini più potenti del paese, colui che esporta, attraverso il gruppo Mubadala, l’immagine degli Emirati all’estero e ne rappresenta gli interessi commerciali, politici e militari[2].

A questo scopo esistono organismi come l’UAE-France Strategic Dialogue, il New York University Board of Trustees, l’Emirates Nuclear Energy Corporation, l’Abu Dhabi Commercial Bank e l’Emirates Global Aluminium, che intessono relazioni ad alto livello, che è colui che è riuscito a trasformare l’ex premier britannico Tony Blair in un dipendente degli Emirati – colui che, ad esempio, ha reso possibile la firma per conto di Abu Dhabi di accordi minerari con la Guinea[3].
Analogo discorso vale per, ad esempio, l’ex consigliere del Governo Britannico, Lord John Browne, che in qualità di amministratore delegato di BP è presidente del comitato consultivo internazionale di Mubadala Oil and Gas, una società di proprietà del governo di Abu Dhabi, che firma un accordo con il governo della Somalia per il petrolio[4]. Dal 2011 Mubadala collabora con Edelman, la più grande società di pubbliche relazioni del mondo[5], e dal 2016 Mubadala è sulla lista ufficiale dei lobbysti presso le istituzioni federali americane.

Alle radici del potere

Khaldūn Khalīfa Aḥmad al-Mubārak, CEO del Gruppo Mudabala[6]

Khaldūn Khalīfa Aḥmad al-Mubārak è un politico, imprenditore e dirigente sportivo, membro di spicco del governo di Abu Dhabi. È nato il 1° dicembre 1975 ad Abu Dhabi, e si è formato nell’American Community School della sua città[7], e successivamente della Tufts University di Boston, dove nel 1997 ha conseguito la laurea in Economia e Finanza[8]. Al Mubarak è sposato con Nadia Sehweil, palestinese di origine, che gestisce uno studio di yoga, pilates e danza con sua madre[9]. I due si conoscono fin dai tempi del liceo ed hanno tre figli[10].

Khaldūn proviene da una famiglia di diplomatici, studiosi, religiosi e magistrati tra cui Khalifa Ahmed Abdulaziz Al-Mubarak, padre di Khaldūn, ambasciatore in Sudan, Siria e Parigi, dove, l’8 febbraio 1984, a soli 36 anni, è stato assassinato dalle Brigate Rivoluzionare Arabe “a causa dei legami del suo Paese con l’imperialismo americano”[11]; il nonno è il defunto (Al Sheikh) Ahmed Abdulaziz Hamad Al-Mubarak[12], giudice e Presidente del Dipartimento Giudiziario della Shari’a di Abu Dhabi; il bisnonno, il professore (Al Sheikh) Abdulaziz Hamad Al-Mubarak, giurista e consigliere dello sceicco Zayed bin Khalifa Al Nahyan, è noto per aver fondato la prima scuola di Dubai[13].
Khaldūn ha tre fratelli, due dei quali sono alti funzionari del governo: Rasha Razan Khalifa Al Mubarak, CEO e membro del consiglio dell’Agenzia per l’Ambiente Abu Dhabi[14] e del Mohamed bin Zayed Species Conservation Fund[15]; Mohamed Khalifa Al Mubarak è presidente del Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi, membro del Consiglio Esecutivo di Abu Dhabi[16] e Presidente della società commerciale Aldar Properties[17].

Lui, Khaldūn, si è costruito una solida fama internazionale, grazie al fatto che le sue aziende investono miliardi in Occidente. Nel 2007 è stato nominato Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia[18] per aver sostenuto le “relazioni economiche” tra l’Italia e gli Emirati. Nel 2013 è stato nominato Commander of the Order of the British Empire (CBE)[19]e ha ricevuto la Grand Gwanghwa Medal, la più alta classe dell’Ordine del Servizio Diplomatico della Corea del Sud[20].
Sempre nel 2013 è stata la volta del conferimento del Premio Internazionale Leonardo[21]. Ha ricevuto il premio dell’Asian Business Leadership Forum nel 2016[22] ed è stato nominato uno dei 100 arabi più influenti e potenti del mondo nel 2017[23] e nel 2018[24] da Arabian Business in quanto responsabile di 127,8 miliardi di dollari di investimenti per il fondo sovrano di Abu Dhabi. È Presidente dell’Abu Dhabi’s Executive Affairs Authority, della Emirates Nuclear Energy Corporation, della Emirates Global Aluminium, delle squadre di calcio del Manchester City, di New York e di Melbourne[25], ed è membro dell’UAE Supreme Petroleum Council[26].

Nel 2022 gli è stata conferita la Legion d’Onore Francese[27] ed è uno dei principali consulenti personali dello sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Presidente degli Emirati Arabi Uniti[28]. Ricopre anche importanti ruoli di responsabilità nel governo degli Emirati Arabi Uniti e nel governo di Abu Dhabi, tra cui quello di inviato speciale in Cina[29]. Come tutti gli uomini di potere degli Emirati la sua principale attività quotidiana è quella di CEO, nello specifico di Mubadala Development Company, ovvero del cuore pulsante della monarchia emiratina, con 284 miliardi di dollari di fatturato annuo ed attività in oltre 50 Paesi[30].

Mubadala costruisce il futuro del paese in tutti i progetti industriali, turistici e immobiliari cui ha partecipato, partecipa o che gestisce in prima persona, tra i quali un impianto di alluminio da 5 miliardi di dollari in Arabia Saudita, il 7,5% del Carlyle Group, il 5% della Ferrari di Maranello[31]. Alcune delle sue controllate hanno iniziato un altro investimento multimiliardario per la produzione di infrastrutture per la raccolta di energie rinnovabili[32]. Tutte cose importantissime, ma che impallidiscono di fronte alla maggiore attività di Mubadala e della sua controllante, la Tawazun Holdings[33]: l’industria militare e dello spionaggio cibernetico[34]. Non solo. In controtendenza con il mondo occidentale, gli Emirati (e Al Mubarak) investono nei giornali: The National, l’International Herald Tribune e il Financial Times[35].

Il passo successivo è stata la partnership con Arvato Middle East Sales[36], una consociata del gruppo editoriale tedesco Bertelsmann[37], per lanciare il servizio di download chiamato Getmo — e nel settembre 2008, in combinazione con il lancio della Imagenation Abu Dhabi, sussidiaria del fondo cinematografico da un miliardo di dollari[38]. Tutte cose che contribuiscono ad influenzare la politica editoriale[39] ed a censurare temi ed argomenti contrari a quelli dell’agenda del governo degli Emirati[40].

Il peso di Mubadala

Una foto degli Internazionali di Tennis di Abu Dhabi – sponsorizzati Mubadala[41]

Il gruppo Mubadala è una società statale degli UAE (un fondo sovrano) nata nel 2017 a seguito della fusione della Mubadala Development Company[42] e dell’International Petroleum Investment Company[43] con sede ad Abu Dhabi ed uffici a New York, Londra, Rio de Janeiro, Mosca, San Francisco e Pechino[44]. Insieme all’EDGE Group ed il Royal Group costituisce una sorta di trinità del potere emiratino. È il risultato della collaborazione tra due figure chiave degli Emirati Arabi Uniti: i fratelli Mohammed Bin Zayed Al Nahyan e Tahnoun Bin Zayed Al Nahyan.

Il primo ha rilevato l’industria militare di famiglia, il Gruppo Mubadala, trasformandolo in una finanziaria di investimento nella quale hi-tech, immobiliare e comparto assicurativo hanno una parte preponderante nella costruzione del fatturato[45], ed ha poi costruito una nuova entità, l’EDGE Group, per mettere insieme tutte le aziende che riguardano la sicurezza: sistemi elettronici di difesa aerea e terrestre, missili ed armi guidate elettronicamente, cybersecurity e cyber-warfare, training di truppe speciali con armi speciali per missioni scopertamente militari, o di azioni segrete in territorio altrui[46].

Il secondo, meno conosciuto, ha fondato il Royal Group, un conglomerato industriale che, senza che l’opinione pubblica se ne sia mai accorta, ha comprato tantissime piccole aziende in 90 paesi di tutto il mondo (ha quasi 28mila dipendenti) e si occupa di turismo[47], di fast-food salutistico (la catena mondiale di ristoranti Popeye[48]), di energia rinnovabile[49] e di programmi salutistici (connessi anche allo spiritualismo ed al misticismo, a causa della grande passione di Tahnoun per il jujitsu e per le arti marziali basate sull’autocontrollo[50]) per il turismo di alta fascia[51].

Ma tutto questo ha sempre uno sviluppo militare. Non solo perché Tahnoun sponsorizza la fiera militare organizzata annualmente dal fratello Mohammed, IDEX, ma perché ci partecipa offrendo servizi di formazione psicologica e di allenamento di soldati speciali connessi a sistemi di robotica (come i prodotti hollywoodiani Star Trek, Terminator o Robocop, parzialmente uomini e parzialmente macchina)[52] per i mercenari ed i soldati emiratini che lavorano per EDIC, la società di Mohammed che si occupa delle azioni militari in Yemen ed in Libia e che ha organizzato e condotto il colpo di Stato in Egitto contro la Fratellanza Musulmana ed oggi controlla con il terrore la società egiziana[53].

La cosa che spaventa più di tutte è il fatto che con Abu Dhabi, sotto la protezione di Tahnoun Bin Zayed Al Nhyan, collaborano oggi i magnati dello spionaggio militare e del mercenariato globale, come l’americano Erik Prince ed il russo Kirill Dimitriev, che (per ora) si occupano di arrestare, torturare ed uccidere attivisti di tutte le nazionalità avversi agli interessi degli Emirati (come il giornalista saudita Jamal Khashoggi) e, per dirigere questo servizio veramente speciale, hanno assunto come direttore generale uno dei più temuti assassini e registi di pulizia etnica della storia, Mohammed Dahlan[54].

L’oro della Colombia

L’idilliaco paesaggio colombiano che verrà sventrato dalla miniera di Minesa[55]

Mohammed e Tahnoun Bin Zayed al Nahyan, come personaggi hollywoodiani, giocano a fratello buono e fratello cattivo, cercando di apparire indipendenti l’uno dall’altro – una cosa semplice di fronte ad un’opinione pubblica mondiale distratta e superficiale. Tra i fedeli collaboratori di costoro c’è, per l’appunto, Khaldūn Al-Mubārak che si occupa della parte del business che è meglio sia poco conosciuta. Come in Colombia, dove Mubadala possiede la Sociedad Minera de Santander–Minesa[56], che ha ottenuto dal Governo della Colombia la licenza di estrazione delle ingenti riserve auree, stimate pari a circa 9 milioni di once, nel Páramo de Santurbán[57].

Il progetto, del valore stimato in 5 miliardi di dollari, promette un rendimento fiscale di circa 100 milioni di dollari di royalties all’anno e che, grazie a tecnologie all’avanguardia per sicurezza, efficienza e redditività, permette di migliorare la vita delle comunità locali, contribuendo allo sviluppo economico di Santander e della Colombia[58]. Mubadala ha promesso di non usare mercurio e cianuro nelle operazioni minerarie per non danneggiare la quantità e la qualità dell’acqua fornita all’acquedotto di Bucaramanga[59]. In effetti, gli emiratini hanno rimosso circa 360 tonnellate di sabbia contaminata da mercurio dalle fonti d’acqua ed hanno iniziato un progetto di rimboschimento che prevede 88’000 alberi[60]. Nulla da fare: l’acqua è inquinata, anche se la nuova proprietà accusa danni prodotti da chi l’ha preceduta[61].

Il governo colombiano, finora, spaccato in diverse fazioni, non ha fatto nulla per cambiare le cose[62]. Un nuovo pronunciamento, a seguito del ricorso presentato da Mineta, è giunto il 21 gennaio 2021 e con esso è stata disposta l’archiviazione definitiva della licenza ambientale richiesta della Minesa, richiesta che difficilmente potrà trovare accoglimento in futuro vista l’opposizione a qualsiasi sfruttamento estrattivo di tipo industriale nella regione espressa dal Presidente colombiano Gustavo Petro il 3 Febbraio 2023[63].

Gli Emirati Arabi Uniti, una volta acquisiti che furono (2015) i diritti della grande miniera a cielo aperto, hanno versato quasi un miliardo di dollari da destinare alla realizzazione di progetti sociali nell’area di Santurban e 45 milioni di dollari per sostenere il processo di pace del governo del Presidente Juan Manuel Santos con le FARC[64]. A garantire l’onestà degli intenti di Abu Dhabi c’è l’ex premier britannico Tony Blair, nella sua duplice posizione di consulente contemporaneamente al soldo tanto degli Emirati Arabi Uniti quanto dell’allora Presidente colombiano Juan Manuel Santos[65].

L’accordo tra Bogotà e gli Emirati passa attraverso una serie di passaggi intermedi, il primo dei quali è una nuova legge fiscale colombiana, che prevede che le royalties della miniera vadano versate nella casse dello Stato e non in quelle delle amministrazioni locali, rafforzando in questo modo il peso del governo centrale[66]. In questo modo Bogotà ha in mano 3 miliardi di dollari, che si è impegnato a spendere in acquisti di prodotti militari ed industriali degli Emirati, che al contempo pagavano la costosa consulenza alla Colombia prestata da Blair[67]. Costui riferiva delle proprie azioni (e prendeva ordini) personalmente da Khaldūn al-Mubārak[68] del quale, un anno dopo dalle sue dimissioni, è diventato consulente industriale del ramo militare di Mubadala[69] – questo in un momento in cui Blair era pure il rappresentante ufficiale delle Nazioni Unite nelle trattative tra Israele e Palestina, sapendo che Abu Dhabi è schierata dalla parte di Gerusalemme, contro il popolo palestinese[70].

Lo sport, l’immagine, la sostanza

Il presidente del Manchester City, Khaldoon Al Mubarak, con l’allenatore Pep Guardiola[71]

Un decennio dopo che gli Emirati Arabi Uniti hanno acquisito il Manchester City, i documenti di Football Leaks hanno rivelato che il proprietario e il presidente di Abu Dhabi hanno aggirato i regolamenti del Financial Fair Play introdotti dalla UEFA, sicché Mansour bin Zayed e Khaldūn al-Mubārak sono stati accusati da Amnesty International di aver tentato di “lavare con lo sport l’immagine profondamente offuscata” del loro paese, incanalando denaro nel club[72].

Nel 2018, un rapporto della rivista tedesca Der Spiegel, basato su e-mail e documenti interni, afferma che l’Abu Dhabi United Group (ADUG) di Sheikh Mansour abbia finanziato lui stesso la sponsorizzazione: in altri termini, per aggirare le regole, il denaro diretto dai proprietari degli Emirati è stato trasferito a società sponsor, come Etihad Airways e Aabar Investment, da cui è stato trasferito nelle casse del club[73]. I conti dell’ADUG sono risultati gestiti dall’agenzia governativa di Abu Dhabi di Khaldūn al-Mubārak, in aperto conflitto di interessi[74].

I proprietari emiratini avrebbero creato un “circuito di pagamento chiuso”, centrato su una società di comodo, la Fordham Sports Management, al fine di pagare i giocatori per i loro diritti di immagine – diritti che solitamente sono corrisposti dal club di appartenenza. Nel caso del Manchester City Fordham riceve 11 milioni di sterline all’anno dai proprietari di Abu Dhabi, il che ha permesso al club di nascondere le spese e di risparmiare 30 milioni di euro di entrate di marketing[75]. Alla testa di questo circuito ci sarebbe un australiano, Simon Pearce, che risponderebbe direttamente a Khaldūn al-Mubārak[76].

Il Manchester City a fronte di tutto ciò si è limitato a segnalare l’irregolarità del metodo con cui i documenti sono stati ottenuti, ma non ne ha commentato o contestato i contenuti[77]. Nel marzo 2019, la UEFA ha aperto le indagini sulla presunta violazione delle regole da parte del club[78] e a febbraio del 2020 il club è stato bandito dalla Champions League per 2 anni, con una multa di 30 milioni di euro[79]. La sanzione è stata ridotta alla sola multa di 10 milioni di Euro nel luglio del 2020 dal Tribunale Arbitrale dello Sport, motivando la scelta con l’affermazione che le accuse erano “o non accertate o prescritte”[80]. Ma la situazione non migliora. Nel febbraio 2023 il Manchester City viene messo sotto inchiesta dalla Premier League, dopo un’indagine durata quattro anni, per aver fornito per 9 anni informazioni fuorvianti sulle finanze[81].

Questi esempi mostrano la pericolosità del lobbysmo quando non ci sono limiti di soldi da spendere, e quando il controllato ed il controllore sono la stessa persona, perché a “vendere l’immagine” degli Emirati sono i membri della famiglia reale, i capi dell’industria e della finanza – ruoli tutti concentrati sulle stesse persone. Ovvio: i tifosi del Manchester City sono contenti così. Ma qui c’è in gioco l’indipendenza dell’Unione Europea, e la questione dell’integrità di politici, come Blair, che accettano di lavorare come dipendenti di un paese straniero.

 

 

 

[1] https://www.gluckman.com/DubaiBiz.html
[2] https://ibiworld.eu/wp-content/uploads/2020/09/Le-Lobby-Anti-Qatar-1.pdf
[3] https://www.telegraph.co.uk/news/politics/tony-blair/10518355/Tony-Blair-and-the-Africa-mine-deal.html
[4] http://graphics.wsj.com/house-of-lords/
[5] https://powerbase.info/index.php/Edelman#Lobbying_clients_in_2013_include
[6] https://twitter.com/Mubadala/status/1390217750749011968
[7] https://www.thenationalnews.com/uae/education/american-community-school-reflects-on-40-years-passed-1.650465
[8] https://www.theguardian.com/football/2009/sep/18/manchester-city-abu-dhabi-mubarak
[9] https://www.thenationalnews.com/business/how-a-cancer-diagnosis-inspired-abu-dhabi-family-to-set-up-a-fitness-studio-1.277268
[10] https://www.thenationalnews.com/business/how-a-cancer-diagnosis-inspired-abu-dhabi-family-to-set-up-a-fitness-studio-1.277268
[11] https://www.thenationalnews.com/uae/government/street-named-after-assassinated-emirati-diplomat-khalifa-al-mubarak-1.326929 ;  https://gulfnews.com/uae/government/khalifa-al-mubarak-street-a-tribute-to-ultimate-sacrifice-1.1297106
[12] https://www.alkhaleej.ae/supplements/page/8f446743-37e6-4b00-b600-ad66510dc127
[13] https://www.alittihad.ae/article/16751/2005/وقت-إضافي-بسبب-صعوبة-الرياضيات··-والفيزياء-تواصل-تحطيم-الدرجات
[14] https://www.ead.gov.ae/en
[15] https://www.speciesconservation.org/about-us/the-board
[16] https://wttc.org/membership/ourmembers/tabid/84/?/isajax/true/default.aspx
[17] https://www.aldar.com/about-us/landing
[18] https://web.archive.org/web/20080921214407/http:/eaa.abudhabi.ae/Sites/EAA/Navigation/EN/chairman-executive-affairs-authority.html ; https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/218321
[19] https://www.arabianrecords.org/tag/khaldoon-al-mubarak-appointed-commander-of-the-order-of-the-british-empire-cbe-2013/
[20] https://www.arabianrecords.org/tag/khaldoon-al-mubarak-appointed-commander-of-the-order-of-the-british-empire-cbe-2013/
[21] https://www.eaa.gov.ae/en/pages/chairman-executive-affairs-authority.html
[22] https://www.arabianrecords.org/tag/khaldoon-al-mubarak-appointed-commander-of-the-order-of-the-british-empire-cbe-2013/
[23] https://www.arabianrecords.org/tag/khaldoon-al-mubarak-appointed-commander-of-the-order-of-the-british-empire-cbe-2013/
[24] https://www.arabianrecords.org/tag/khaldoon-al-mubarak-appointed-commander-of-the-order-of-the-british-empire-cbe-2013/
[25] https://www.eaa.gov.ae/en/pages/chairman-executive-affairs-authority.html
[26] https://www.arabianbusiness.com/lists/399492-100mostpowerfularabs201845khaldoon-al-mubarak
[27] https://www.eaa.gov.ae/en/pages/chairman-executive-affairs-authority.html
[28] https://www.eaa.gov.ae/en/pages/chairman-executive-affairs-authority.html
[29] https://www.eaa.gov.ae/en/pages/chairman-executive-affairs-authority.html
[30] https://www.eaa.gov.ae/en/pages/chairman-executive-affairs-authority.html
[31]https://web.archive.org/web/20080926203105/http://www.arabianbusiness.com/power100/profile/476?clr=2  ;  https://www.arabianbusiness.com/industries/sport/mubadala-boss-poised-take-helm-at-man-city-43042
[32] https://www.eaa.gov.ae/en/pages/chairman-executive-affairs-authority.html  ; https://www.ega.ae/en/about-us/our-history
[33] https://ibiworld.eu/wp-content/uploads/2020/09/Le-Lobby-Anti-Qatar-1.pdf
[34] https://www.tawazun.ae/who-we-are/
[35] https://www.thenationalnews.com/business/media-brands-focus-on-abu-dhabi-1.492903/
[36] https://www.bertelsmann.com/divisions/arvato/#st-1
[37] https://www.bertelsmann.com/#st-1
[38] https://www.thenationalnews.com/business/media-brands-focus-on-abu-dhabi-1.492903/
[39] https://ajrarchive.org/article.asp?id=5460
[40] https://ajrarchive.org/article.asp?id=5460
[41] https://www.timeoutabudhabi.com/sports-wellbeings/mubadala-abu-dhabi-open-2023
[42] https://www.mubadala.com/en/who-we-are/our-history
[43] https://www.mubadala.com/en/who-we-are/our-history
[44] https://www.mubadala.com/en/who-we-are/about-the-company
[45] https://www.mubadala.com/en/who-we-are/corporate-structure
[46] https://edgegroup.ae/
[47] http://www.royalgroupuae.com/about-people.html
[48] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22–what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html
[49] http://www.royalgroupuae.com/about-environment.html  ; http://www.royalgroupuae.com/about-green.html
[50] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22—-what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html
[51] http://www.royalgroupuae.com/about-living.html
[52] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22—-what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html
[53] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22—-what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html
[54] https://www.tellerreport.com/news/2019-10-14—%22tahnoon-bin-zayed%22—-what-do-you-know-about-the-shadow-prince-in-the-uae–.BJ_22kMFr.html ; MOHAMMED DAHLAN, SICARIO DEL RE | IBI World Italia
[55] https://aida-americas.org/en/protecting-santurban-p-ramo-minings-damages
[56] https://www.minesa.com/en/nosotros/somos-minesa/
[57] https://www.minesa.com/en/nuestro-proyecto-soto-norte-no-esta-en-el-paramo-de-santurban/
[58] https://www.minesa.com/en/nosotros/somos-minesa/
[59] https://www.minesa.com/en/nosotros/somos-minesa/
[60] https://www.minesa.com/en/nosotros/somos-minesa/
[61] https://www.elespectador.com/ambiente/santurban-en-pausa-anla-archiva-proyecto-de-mineria-en-soto-norte-article/
[62] https://www.elespectador.com/ambiente/santurban-en-pausa-anla-archiva-proyecto-de-mineria-en-soto-norte-article/
[63] https://www.swissinfo.ch/spa/colombia-medioambiente_petro-reitera-oposici%C3%B3n-a-explotaci%C3%B3n-minera-de-extracci%C3%B3n-de-oro-en-p%C3%A1ramo/48258376
[64] https://www.las2orillas.co/la-obsesion-por-el-oro-de-santurban-del-principe-heredero-de-abu-dabi/
[65] https://www.telesurenglish.net/news/Tony-Blair-Being-Paid-by-Emirates-to-Advise-Colombia-on-Mining-20150419-0012.html ; https://www.telegraph.co.uk/news/politics/tony-blair/11547808/Revealed-how-Tony-Blair-makes-his-millions.html
[66] https://www.telesurenglish.net/news/Tony-Blair-Being-Paid-by-Emirates-to-Advise-Colombia-on-Mining-20150419-0012.html ; https://www.telegraph.co.uk/news/politics/tony-blair/11547808/Revealed-how-Tony-Blair-makes-his-millions.html
[67] https://www.telesurenglish.net/news/Tony-Blair-Being-Paid-by-Emirates-to-Advise-Colombia-on-Mining-20150419-0012.html ; https://www.telegraph.co.uk/news/politics/tony-blair/11547808/Revealed-how-Tony-Blair-makes-his-millions.html
[68] https://www.science.co.il/Arab-Israeli-conflict/articles/Malnick-2017-08-13.php ;
[69] https://www.science.co.il/Arab-Israeli-conflict/articles/Malnick-2017-08-13.php ;
[70] https://www.science.co.il/Arab-Israeli-conflict/articles/Malnick-2017-08-13.php
[71] https://www.manchestereveningnews.co.uk/sport/football/football-news/manchester-city-chairman-guardiold-contract-19308455
[72] https://www.theguardian.com/law/2018/nov/11/manchester-city-owners-accused-sportswashing-gulf-image
[73] https://www.spiegel.de/international/manchester-city-exposed-bending-the-rules-to-the-tune-of-millions-a-1236346.html
[74] https://www.spiegel.de/international/europe/sponsorship-money-paid-for-by-the-state-a-2ad5b586-1d82-4a21-8065-f3c081cd91a4
[75] https://www.spiegel.de/international/manchester-city-and-the-fight-against-financial-fairplay-a-1236347.html ; https://www.theguardian.com/football/2018/nov/06/manchester-city-uefa-financial-fair-play
[76] https://www.spiegel.de/international/world/manchester-city-exposed-chapter-3-recruiting-pep-guardiola-a-1236621.html
[77] https://www.theguardian.com/football/2019/jan/15/manchester-city-refuse-comment-uefa-ffp-allegations
[78] https://www.reuters.com/article/uk-soccer-uefa-mci-idUKKCN1QO2BS
[79] https://www.nytimes.com/2020/02/14/sports/soccer/manchester-city-champions-league-ban.html
[80] https://www.theguardian.com/football/2020/jul/13/manchester-city-champions-league-ban-lifted-cas-court-of-arbitration-for-sport ; https://www.theguardian.com/football/2020/jul/28/uefa-claim-against-manchester-city-over-sponsor-money-time-barred-cas-rules
[81] https://apnews.com/article/sports-soccer-premier-league-abu-dhabi-58b7439d969e7e2e56a09f9c135f24a7 ; https://www.mancity.com/news/club/club-statement-premier-league-63811282

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