Gli italiani tornano a risparmiare, ma continuano ad avere paura di investire

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16 Luglio 2019

Gli italiani sono tornati a risparmiare, ma hanno paura di investire. O meglio, l’unico investimento di cui si fidano rimane il mattone. È questo il quadro che viene delineato dall’indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani commissionata da Intesa Sanpaolo ed effettuata dal Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi.

Nel 2018 il 52% degli italiani è riuscito a mettere qualche soldo da parte, nel 2003 – prima della crisi economica – era il 56%. «Il passaggio attraverso la crisi ha orientato le persone verso il risparmio e sono diventate più caute. A parte la casa, la liquidità rimane la scelta principale. Il risparmiatore italiano ha timori perché è difficile comprendere quali siano le prospettive e dunque tiene i soldi nel conto corrente» – a dirlo è Gian Maria Gros-Pietro, il presidente di Intesa San Paolo, che poi ha aggiunto: «Credo che la riduzione dell’incertezza possa sicuramente migliorare la gestione del risparmio degli italiani oltre che ridurre il costo del debito pubblico».

Chi investe lo fa su se stesso, ma non nella collettività. Questo perché avrebbe paura dell’instabilità del Paese: «Quest’anno sono aumentati i flussi di risparmio. Vuol dire che la percentuale di italiani che ha potuto mettere da parte qualcosa è salita oltre il 50% e la percentuale di reddito risparmiata è in costante crescita. Un segnale positivo per i bilanci della famiglia, ma non necessariamente per l’economia perché molto di questo risparmio corrisponde a incertezze e apprensione. Quindi si manifesta non tanto come investimenti, ma nel mantenimento di somme liquide nei conti correnti. Ciò non è dovuto tanto a una questione fiscale, ma a condizioni di incertezze e turbolenze a livello nazionale e internazionale. Il risparmiatore preferisce non perdere il denaro e attendere tempi migliori. I segnali positivi della crescita del risparmio si mischiano a quelli meno positivi della difficoltà a scegliere per via dell’incertezza» – ha commentato Giuseppe Russo, direttore del Centro Einaudi e curatore dell’Indagine sul Risparmio.

Il futuro secondo Intesa Sanpaolo dovrebbe essere l’investimento, soprattutto in servizi che possano portare la società versoo quei modelli sostenibili che siano in grado di ridurre l’impatto ambientale e far crescere il benessere: «È un’indagine che ci dice che abbiamo una percentuale importante della popolazione italiana che nonostante il quadro di stagnazione economica ha voglia di reagire, investe in formazione, investe nella ristrutturazione di una casa, apre esercizi commerciali o avvia una propria professione» – ha commentato Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa.

TAG: Centro Einaudi, gianmaria gros-pietro, intesa sanpoaolo
CAT: gestione del risparmio

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