“Ho chiesto la residenza a Novembre ma per il comune di Milano non potrò votare”

8 Febbraio 2023

Da tempo volevo spostare la residenza a Milano: da alcuni anni lavoro e vivo qui, ma covid, urgenze familiari e le elezioni anticipate dello scorso anno hanno reso difficile trovare un momento giusto per avventurarmi in quella che immaginavo essere una (comunque) complicata procedura.

L’iter online per chiedere il cambio di residenza è promosso come innovativo, comodo e rapido. Sul sito del comune di Milano si legge: “Grazie alla nuova procedura tempi di lavorazione degli uffici più che dimezzati e richieste evase in pochi giorni” e ancora “con la procedura via mail o allo sportello il tempo di lavorazione ed evasione pratiche medio era di circa due settimane mentre, grazie alla compilazione online, una pratica di cambio residenza da un altro Comune italiano viene gestita e conclusa entro tre giorni lavorativi”.

Lo scorso 2 novembre (fiduciosa!) mi appresto quindi a compilare la domanda online per spostare la mia residenza da Trieste a Milano e penso soddisfatta: “basta con la rocambolesca vita da fuori sede che non può votare a distanza!”.
Una volta terminata la procedura (che, c’è da dire,  non sempre è così “chiara e semplice”) e inviata la domanda, sullo schermo appare il messaggio “Procedura conclusa. La tua richiesta è stata inoltrata correttamente. L’istanza è in corso di protocollazione. A breve riceverai un’email con il numero di protocollo.” Ma non ricevo nessuna mail.

Dopo una decina di giorni di silenzio provo a contattare il Comune per chiedere spiegazioni: “Gentile Utente, la richiesta non risulta ancora registrata nella banca dati anagrafica. Essa verrà presa in carico seguendo l’ordine cronologico di arrivo. Per monitorare lo stato della richiesta può accedere al fascicolo digitale del cittadino”. In questa email compare per la prima volta un numero di protocollo che (forse ingenuamente) credo esser riferito alla mia pratica. Nel fascicolo digitale del cittadino tutto tace.

A metà dicembre chiedo di nuovo spiegazioni, questa volta preferisco parlare con un operatore. Mi viene detto che non ci sono novità e che probabilmente i tempi sono lunghi perché provengo da fuori regione. Finalmente il 25 gennaio scorso, dopo un altro mese di silenzio, nella mia casella mail arriva direttamente la ricevuta dell’avvenuto cambio di residenza. Controllo anche online: finalmente nel fascicolo digitale del cittadino sono presenti i miei dati e il mio stato di famiglia.

Il giorno 6 febbraio il messo comunale si presenta finalmente a casa per espletare le verifiche che gli competono.
Ho così occasione di chiedere come fare per ritirare la mia tessera elettorale. Mi viene detto che, dato che la richiesta è del 2 novembre (data che retroattivamente diventa primo giorno di residenza nel nuovo comune), non ci sarebbero stati impedimenti per poter ritirare direttamente in anagrafe la tessera per votare la prossima domenica alle elezioni regionali.

Stamane mi sono recata quindi all’anagrafe in largo De Benedetti per richiedere la tessera elettorale ma la stessa mi è stata negata perché, a quanto pare, non risultavo inserita nelle liste elettorali nonostante la mia richiesta di cambio di residenza fosse stata fatta quasi tre mesi fa. Gli addetti mi consigliano di scrivere comunque una email all’anagrafe centrale che si è occupata della pratica e lo faccio immediatamente. Mi consigliano anche di provare a presentarmi all’ufficio elettorale di via Messina e, spronata anche da alcuni cari amici, nel primo pomeriggio mi presento agli sportelli portando con me la documentazione necessaria e la mia vecchia tessera elettorale.

Desolata, la signora all’accettazione prova a mobilitare colleghi e superiori, che però giungono alla conclusione che a loro la domanda dall’anagrafe è arrivata il 24 gennaio, e quindi le liste elettorali a quel punto erano già chiuse. Anzi, a loro la mia pratica risultava ancora aperta! “Mi dispiace signora, voterà la prossima volta”.

Sconsolata ringrazio, saluto, giusto in tempo per sentire la notifica della mail di risposta dell’anagrafe centrale sul mio telefono: “Purtroppo avendo avviato l’iter il 24/01/2023 come Lei stessa ha riscontrato nel fascicolo del cittadino, è rimasta fuori dalla revisione elettorale per questo turno. La cancellazione anagrafica ed elettorale sono separate, diventerà elettrice per il prossimo turno, Le confermo però che la decorrenza della residenza è il 02/11/2022.”

Che profonda amarezza, iperconnessa Milano: tre mesi e il mio impegno non sono bastati per permettermi di esercitare il mio diritto al voto.

Annapaola Martin

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TAG: Annapaola Martin, elezioni regionali, milano
CAT: Milano

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