Stato – Regioni e Fondo Sanitario Nazionale, le ragioni di una polemica

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18 Maggio 2018

“Non c’è stato alcun taglio, anzi, dal 2007 ad oggi i contributi da Roma sono sempre stati incrementati, con la sola eccezione, peraltro minima, del 2015, passando da 107 a 113,4 miliardi. Il governo Gentiloni ha anche provveduto a una revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza che erano bloccati da un decennio”. Il capogruppo del Pd in Regione Lombardia, Fabio Pizzul, punge la nuova amministrazione regionale ed in particolare l’assessore al Bilancio, Davide Caparini, sulla questione dei fondi alla Sanità. L’accusa mossa dall’amministrazione locale a quella del Governo centrale sarebbero i tagli sui livelli di spesa essenziali. Tagli quantificati in misura superiore ai due miliardi di Euro e che finirebbero con l’incidere anche sul bilancio della Regione Lombardia.
“Espriamiamo forte preoccupazione riguardo alle iniziative che Regione Lombardia dovrà mettere in campo per evitare alterazioni dell’equilibrio del bilancio dopo l’incontro tenutosi in Conferenza stato- Regioni dove è emersa la proposta di tagliare di circa due miliardi di Euro le risorse del Fondo Sanitario Nazionale”. A dirlo Ciro Capuano Segretario Generale Aggiunto della Uil Lombardia ai nostri microfoni. “L’impatto di un simile taglio sulla nostra Regione sarebbe quantificabile in 500 milioni di Euro. La Lombardia rappresenta il meglio della sanità italiana e si colloca in posizione prevalente anche in Europa
Una riduzione dei LEA cioè dei livelli Essenziali di assistenza andrebbe ad incidere sui bisogni sanitari dei cittadini lombardi oltre le misure consentite da una normale e garantita attività sanitaria che se ridimensionata potrebbe generare danni alla sicurezza sanitaria e strutturale del sistema.”

Ecco l’intervista con entrambi: Fabio Pizzul e Ciro Capuano.

 

TAG: lombardia, sanità
CAT: Milano

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