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Milano

Lo Yoga politico di Pisapia

di Stefano Golfari
23 Luglio 2017

Nell’ Odissea di sinistra il Monolite non ha trovato spazio, né nel 2001 né dopo, figuriamoci oggi: fantascienza. Di più, non c’è nessun bisogno che ci sia a prezzo di ipocrisie e ulcere perforanti. Piuttosto c’è bisogno di rivangare spunti e temi ancora vitalissimi e potenzialmente rigogliosi (pensate all’ambientalismo verde, o all’ambizione internazionalista del socialismo sindacale, a un terzomondismo rinnovato o al cristianesimo sociale) ma tutti pazzescamente travolti da un politicismo vintage che vede i simboli, i bandieroni, le mitiche Unioni (e i mitici cognomi) e non vede le cose. Dopo che l’ambizione maggioritaria del Pd è naufragata nel mare tempestoso della società che non è liquida per sentito dire, lo è davvero, ora servono le bussole. Quelle vere. Non basta il pugno chiuso, non basta una camicia bianca nuova o un nuovo libro di ricordi. Serve una fenomenologia del contemporaneo. Seria. La foresta di simboli, avventurosa e oscura, lasciamola ai racconti per i nipotini. Oscura è inutile. Fra i simboli, per dirla in breve, quello dell’Unità del fronte è il più vecchio e il più vuoto. Meglio distendersi sui chiodi. Nel suo Nirvana Giuliano Pisapia sta cercando di dare senso a una psicanalisi collettiva che molti travisano, traditi dalla fretta. Meditare l’ unità organica, l’unità di intenti, di scelte di fondo, di obiettivi di governo: Yoga politico, questo serve. E, dunque, ha fatto benissimo a scrollarsi di dosso, assumendo la posizione dell’Airone, il peso del ruolo da leader unitario in funzione anti-Renzi perché non è quello che può né quello che deve fare. Bene anche l’abbraccio alla Boschi (non si fa neanche fatica), bene le pacche sulle spalle a Bersani, il bagno di Gong con D’Alema e il saluto del sole a Prodi: l’Amore è la risposta. Vero, Renzi è più Yoghi che Yogi: l’irrefrenabile toscano dopo la pubblicazione di “AVANTI” più che una leadership meriterebbe una portineria, ma non è Renzi in quanto Renzi il Babau che spaventa i mancini: la psiche fugge una verità più profonda, per quanto banale, e cioè che è la Storia di questo Paese a nutrire un blocco politico di Centrosinistra (che non è Sinistra), corposo, dignitoso e – sì! – di ascendenza democristiana. Come il “blocco socialista” o il Radicale, il Centrosinistra (che non è Sinistra) non è eludibile, non è cancellabile, puoi scegliere di non volerlo accanto a te ma ti ci devi confrontare politicamente perché è una realtà politica, non è Matteo Renzi. Una lettura più furba dice che quest’esplosione di distinguo alla fine è tutta tattica pre-elettorale, marciare divisi per colpire uniti. Sarà, ma intanto l’archetipo della Sinistra D.O.C. torna a produrre sull’elettorato potenziale  effetti ipnotici che regrediscono fino all’odio che si provò per Andreotti un’ora dopo la fine del Compromesso storico. Odiare Renzi ha lo stesso effetto placebo. Ma è ipnosi. La filosofia che regge lo Yoga, invece, dice che la vera conoscenza è Reminiscenza: siamo quello che eravamo e saremo quello che siamo. Cioè? Cioè va tutto bene, keep calm, relax, take a deep breath and Namasté. Le radici più lunghe – dice il saggio – sono quelle che trovano più acqua. Sono anche quelle che hanno un forte vantaggio sui neo-nazionalismi infantili, ma bisogna capiscano dove vogliono arrivare. A un Progresso degno di essere vissuto, dico io. E non mi sembra poco, e mi sembra sia un compito di Governo che un compito di Rivoluzione. Antagonismo anche, il mondo è messo male, ma occorre voler lavorare con duttilità e rinnovata intelligenza, per fare pensiero, per essere forza di pensiero con la testa alta e guardando l’orizzonte. In ordine sparso non è un problema, l’Unità è uno spaventapasseri: in campo aperto il Progressismo campa, sotto la panca crepa. Il collante? Certo serve un collante che non sia colloso da una parte sola. E appunto. Mi sembra dunque che il ruolo politico di Giuliano Pisapia, e anche il suo personale carattere, l’uomo, sia colpevolmente equivocato da chi lo vorrebbe diverso, più deciso: e invece è proprio per come è che è prezioso. Un Maestro insospettabile, come Yoda per Luke Sky Walker in Guerre stellari 2 (“Il ritorno dello Jedi”): che la forza sia con lui. Sui titoli di coda una meditazione arancione: “Chi coltiva diversi orti, raccoglie frutti succosi”. La macedonia, poi, è un’arte gentile. Hare Krishna.

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