Ma davvero siamo “di sinistra” se buttiamo via l’esperienza Pisapia?

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1 Settembre 2015

Ancora oggi, anche sull’autorevole Corriere della Sera, un’importante firma milanese delinea uno scenario in cui Sel e la Sinistra cittadina possano immaginare di chiudere l’esperienza di governo di questi anni, rompendo il centrosinistra alle prossime elezioni, per “fare uno sgarbo a Renzi”: Seppur al primo di settembre, sarebbe bello poter archiviare questi articoli nello schedario delle “non-notizie di agosto”. Purtroppo però c’è davvero qualcuno (per ora e per fortuna pochi) che teorizza la possibilità di costruire attraverso l’opposizione acritica al Partito democratico, un nuovo soggetto di Sinistra con la S maiuscola. Pochi a Milano, qualcuno in più, non a caso, a Roma, come Civati, per fare un nome.

La teoria è semplice quanto politicista: rompendo ovunque mi raffiguro come puro e alternativo. Punto. Nessun ragionamento complesso, nessun ragionamento di merito. Il Pd è cattivo per il Jobs Act, per la riforma costituzionale, per le politiche sulla scuola e quindi è il mio nemico ovunque, anche laddove ha governato (bene) con noi e, per esempio, sostenendo il “nostro” Pisapia.
E’ vero, le politiche intraprese da Renzi in parlamento e al governo sono sbagliate, sono riforme che non riformano e laddove riformano, vanno nella direzione sbagliata. Ma il merito, nel ragionamento astratto, purtroppo conta poco.

Quello che conta è che alla base di tutto c’è un’idea completamente subalterna al PD. Subalterno è pensare di poter essere alleato sempre e comunque, anche al governo, come ugualmente subalterna è l’idea di costruire la propria identità, il proprio contenuto, la propria storia sulla “diversità e contrarietà” al Pd a prescindere. Siamo tutti convinti: Oggi è necessaria la nascita di un nuovo e credibile soggetto, di governo, di sinistra. Ma soprattutto, appunto, nuovo e credibile.

Perchè sia nuovo una condizione imprescindibile e fin banale è che non si utilizzi la antica logica dell’ “unità a sinistra”. A troppo pochi e per di più tutti militanti, interessa come fine l’unità di tante sigle litigiose, come se bastasse essere uniti per fare una cosa sensata. L’unità a Sinistra non vuol dire più niente da molto tempo. Un soggetto unico non passa dall’unità delle sigle, ma da un progetto convincente, inclusivo, largo, moderno, che convinca tanti che la politica la guardano da lontano, se non con diffidenza. In sintesi un progetto….
Credibile. E arriviamo a Milano.

Per costruire un soggetto (un movimento, o un partito) la prima e fondamentale cosa da fare è interloquire con le persone. Con i soggetti sociali, si sarebbe detto una volta.
Nessuno riesce a spiegare come si fa ad incontrare un cittadino milanese e dirgli: “Guarda, io voglio costruire un partito politico, per questo non mi alleo al Pd, per questo io oggi a Milano, nella città che abbiamo cambiato in meglio, archivio il lavoro fatto, metto in soffitta i cambiamenti avviati, tralascio di occuparmi della tua città e della tua vita per un po’, perchè la mia priorità è il partito e lo provo a fare solo rompendo con chi ho governato fino a ieri.”

O ad un operatore della cultura: “si, abbiamo iniziato a rendere Milano più attrattiva, più aperta, abbiamo iniziato a fare lo sportello unico, l’arte di strada, piano city, la cultura diffusa, ma ora basta, non ci provo più perché devo fare un partito, per favore votalo”.
O ad un professionista che si occupa di temi ecologici e ambientali “Si, abbiamo iniziato a ridurre il traffico con Area C e le pedonalizzazioni, lanciato la mobilità sharing, iniziato il lavoro per una metrò, fatto un piano di mobilità sostenibile, raddoppiato la differenziata, creato 3.500 posti di lavoro nel settore, ma vorrei lavorare con te ad un nuovo partito e iniziamo dal rinunciare ad andare avanti in questa direzione”.
O ancora qualche giovane coraggioso che ha intrapreso la strada dell’innovazione economica. “ora basta sostegno alla nuova impresa e smart city, ora facciamo il partito dell’unità della sinistra partendo dalle elezioni di Milano”
Solo per fare qualche esempio.

Se un soggetto nuovo e credibile può nascere è solo attraverso la relazione con le persone e i corpi sociali, con i loro bisogni, con i loro desideri. Con un senso della realtà e dell’utilità del tuo lavoro che fai politica e che amministri. Senza scomodare Marx o Freud, ti prenderebbero per matto. Rinunciando a proseguire la più importante esperienza positiva di governo di Sinistra, un nuovo soggetto non si costruirà mai e se lo si farà, sarà un nuovo insuccesso, una nuova velleitaria esperienza come troppo spesso hanno fatto altri prima di noi. Abbiamo usato uno slogan meraviglioso alle scorse europee, non dimentichiamocelo: PRIMA LE PERSONE.

TAG: luca gibillini, milano, partito democratico, Possibile, sel
CAT: Milano, Partiti e politici

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