Il nuovo volo Seul-Malpensa: un ponte per il business, la musica e il bel vivere
Nel 2014 il traffico aereo negli aeroporti italiani è salito del 4,5%, nonostante l’andamento asfittico del nostro PIL e le traversie della compagnia di bandiera. Non sorprende che la componente internazionale sia cresciuta ad un ritmo ancora maggiore, trainata dalla domanda dell’estero, dove l’economia va meglio.
L’aviazione è certo un settore economico a sé, ma soprattutto è importante l’effetto che ha sul resto del sistema economico, di cui è al servizio. Abbiamo precedentemente raccontato il boom del traffico con la Cina, che comporta un numero più alto di turisti in visita in Italia e di merci comprate e vendute, importanti perché aiutano i nostri operatori economici a sganciarsi da un accoppiamento troppo stretto con la scarsa domanda nazionale. Se si vendono meno Ferrari in Italia poco male, cresce molto di più il numero di quelle vendute ai quattro angoli del mondo e spetta al settore aereo portarle ai clienti in modo tempestivo ed efficiente. Anche se non tutti riescono a vederne i lati positivi, questi sono i vantaggi della globalizzazione, un fenomeno che a spirale nutre ed è nutrito dalla crescita del traffico aereo.
Un buon esempio è il nuovo volo diretto di Korean Air fra Milano Malpensa e Seul Incheon, l’aeroporto della capitale coreana che anche quest’anno è stato indicato da Airports Council International come il migliore del mondo. Un collegamento nato anni fa con due soli voli settimanali condivisi con Roma, poi aumentati di numero e ora finalmente c’è lo “sbinamento”, le due maggiori città italiane saranno servite separatamente con risparmio di tempo, saranno quattro la settimana i voli per Milano e tre quelli per Roma Fiumicino, dove saranno affiancati da altri voli Alitalia.
Se qualche anno fa magari la Corea del Sud era quasi ignorata, oggi chiunque è testimone del successo planetario delle sue aziende, a cominciare da Samsung, che contende ad Apple il primato nel prodotto feticcio della nostra epoca, lo smartphone. Due anni fa c’è stato pure il fenomeno Gangnam Style, col super-cliccato video di PSY (visualizzato su YouTube 2.267.225.645 di volte, sì, duemiliardiduecentosessantasette milioni…) che prende il nome dal quartiere chic di Seul, appunto Gangnam. Chi ha successo inevitabilmente piace, la Corea del Sud non è ancora alla moda come il sushi del vicino Giappone, ma quello di PSY è stato il primo passo importante.
Il peso mondiale di Seul sale e di conseguenza cresce la necessità di un buon collegamento con il cuore economico dell’Italia. Il volo diretto per Milano va ad aggiungersi a quelli che già c’erano con le megalopoli vincenti dell’Asia, Hong Kong, Singapore, Shanghai, Beijing e infine Tokyo, per cui Alitalia offre ora da Malpensa un volo quotidiano, approfittando della crisi della giapponese JAL. Proprio il mancato ritorno a Malpensa di JAL e i comodi voli da Seul a più di una dozzina delle città minori giapponesi, paradossalmente meglio collegate alla Corea che all’aeroporto di Tokyo Narita, danno a Korean Air la chance di accaparrarsi una quota importante del consistente traffico fra Giappone e Milano, che ormai è “storico” e ci può indicare come si evolverà probabilmente, fra qualche anno, il traffico dalla Corea.
Se forse sono ancora pochi i turisti italiani che vanno in Corea, il flusso inverso per Milano, la capitale mondiale della moda è alto, da un Paese che, arricchendosi, è naturalmente portato sia a concedersi i beni di lusso che produciamo, sia a visitare l’Italia, che nel mondo è considerata culla dell’arte, del buon vivere e certamente anche del cibo, come verrà testimoniato da EXPO 2015. Non ci sono solo legami commerciali fra Milano e la Corea, ma anche culturali. Da decenni per i ragazzi coreani il Conservatorio di Milano è la mecca dello studio del canto. I più bravi si perfezionano all’ Accademia del Teatro alla Scala ed è stato normale che due di loro cantassero alla cerimonia inaugurale del volo. Non giovani di belle speranze, ma professionisti che hanno già calcato il palcoscenico del Piermarini. Il grande direttore sudcoreano Myung-Whun Chung è di casa a Milano e, se ragioni di salute non l’avessero costretto a rinunciare, sarebbe stato lui alla testa della Filarmonica della Scala nella tournée della scorsa settimana a Varsavia, Vilnius, Roma e nel “tempio” del Concertgebouw di Amsterdam.
Il nuovo volo diretto passeggeri con Airbus 330-200 Korean Air è il corollario di un traffico cargo veramente intenso fra Milano Malpensa e Seul Incheon, effettuato con i grandi Boeing 747F sia dalla stessa Korean che dalla concorrente Asiana. Mediamente più di un volo al giorno solca la rotta, la “pancia” dei Jumbo, sempre piena in entrambe le direzioni, è l’arteria degli scambi fra le due nazioni. È questo che si intende quando si dice che l’aeroporto di Malpensa è strategico. Dalla sua Cargo City passa più di metà del traffico merci aereo del Paese, che a sua volta è la parte più ricca del nostro commercio internazionale. Nessun altro aeroporto italiano può svolgere adeguatamente questo compito insieme a quello di far volare le persone. Per quanto la capacità cargo dell’Airbus 330-200 sia ridotta rispetto a quella dei Boeing 747F, Malpensa consente a Korean di gestire entrambe efficientemente in una sola piattaforma, con ovvi vantaggi.
Nelle foto di Marco Piantanida, l’arrivo a Malpensa del primo volo da Seul
(contenuto sponsorizzato)
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