Dalla rivoluzione verde all’elemosina di stato, il tradimento m5S

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29 Settembre 2018

Il fascio-accattonismo: povertà per tutti e benessere per nessuno

Il controllo delle masse nacque con il fascismo alla ricerca di una massa critica di sostegno in un momento storico in cui la Grande Guerra aveva falcidiato lavoro e opportunità di crescita. Senza mezzi di produzione, senza risorse autoctone, l’Italia trovò nel fascismo la giustificazione per un processo di falsa crescita basata sul neo-imperialismo coloniale del “ posto al sole”. Nacque l’idea di assicurare con sussidi il sostegno delle masse, dando pane e sussidi con l’aspettativa di nuove conquiste. Dopo la Liberazione, l’Italia della ricostruzione vide nel clientelismo e nell’assistenzialismo a pioggia il mezzo di controllo dell’elettorato. E siamo andati avanti così  per anni. Oggi ritorna l’idea elettoralistica, senza prospettiva, di assicurarsi l’elettorato con il più becero assistenzialismo, una forma di istituzionalizzazione dell’accattonaggio, l’elemosina per legge. Il pane attraverso il lavoro e la ricerca della felicità mediante le rose, sono state sempre il credo di un vecchio socialismo senza frontiere ma anche senza prospettive. La necessità di un nuovo socialismo che renda paritetica la società, indipendentemente dal censo e dalle capacità di spesa, passa attraverso la costruzione del lavoro e la ricerca di risorse nuove non certo attraverso la soddisfazione dell’accattonaggio. Il neo-assistenzialismo accattone porterà voti ma nuove povertà, finché non arriveranno  le nuove tendenze del XXI secolo, capacità di produzione sostenibile e equamente distribuita. Il neo-populismo accattone impererà fino all’avvicendamento naturale verso lo sviluppo delle possibilità sostenibili di lavoro. Dare il pane elemosinato è il perfetto neo-fascismo, dare il lavoro e le opportunità il neo-socialismo. Ne deriva un concetto nuovo di produzione sostenibile che è quello della pariteticità tra le masse, e ne deriva anche che la vera opportunità è quello dello sviluppo meritocratico al contrario dell’assistenzialismo diffuso di cui è intriso il concetto di reddito di cittadinanza, che reca in sé il marchio della “povertà per tutti”.

Ecco il vero tradimento del 5S: nati per un sostegno concreto alla rivoluzione sostenibile, antifossili, hanno finito per ingenerare un controtendenza di restaurazione del vecchio sistema assistenziale, con il reddito di cittadinanza che è elemosina per legge e istituzionalizzazione del precariato. Al contrario avrebbero dovuto sostenere la rivoluzione sostenibile come era nella primigenea ispirazione di Grillo. Al contrario ha prevalso la linea aziendalistica di Casaleggio che aveva ed ha per mira il controllo dell’elettorato o di quota parte di esso. Lo stesso dicasi per la Lega, nata negli anni Ottanta per il sostegno alla PMI e finita oggi nel vortice del controllo elettoralistico del Centro-Sud dove spopola con l’assistenzialismo d’antan. Ha tradito le aspettative padane, malgrado avesse intercettato le istanze della produzione, come era nella Lega di Bossi che conquistò la Stalingrado d’Italia, Sesto S. Giovanni dove la massa operaia e dei salariati  vide nella Lega il nuovo PCI. Conquista dell’elettorato e del potere attraverso l’assistenzialismo sono dunque il neo-fascismo?

Il PD con il reddito di inclusione ha seguito la stessa strada, mimetizzandosi nel copia-incolla. Deduzione: il cripto-fascismo sta dilagando come tsunami politico, contaminando anche partiti storici e un pezzo consistente d’Europa.

TAG: assistenzialismo, clientelismo, Cripto-fascismo, il posto al sole, neo-fascio-populismo
CAT: Occupazione, Partiti e politici

6 Commenti

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  1. dionysos41 6 anni fa

    Come uscirne? e perché i più degli italiani non lo capiscono?

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  2. cantelmo19 6 anni fa

    ma qui, se c’è qualcuno che non capisce, siete proprio voi : aldo ferrara e dionysos41 . Ma come vi permettete di asserire che la gente non comprende quando voi siete parte di una classe borghese reazionaria e pertanto non avete problemi di reddito o di lavoro ? Voi che definite fascismo un aiuto che senza dubbio andrà a contrastare la povertà. Una cosa che più di sinistra non potrebbe essere: il reddito di cittadinanza, proposto dal movimento sin dagli inizi. Avete per caso idea di che significhi vivere in una casa popolare in periferia -per chi ha la “fortuna” di averla- e rientrar nelle spese con i 400 euro guadagnati per qualche giornata lavorativa da sfruttati ? Io credo proprio di no: il vostro egoismo non dimostra tale percezione ed infatti scrive qui sopra che si dovrebbe negare a questa gente anche il minimo sussidio, che per voi sarà anche elemosina ma per molti si chiamerà ossigeno, diritto alla vita. La posizione di chi è contrario a un sussidio che fra l’altro mancava solo in italia, è di quella tipica destra turbocapitalista che vorrebbe una classe di schiavi utilizzabile e ricattabile a piacimento. Parlate di lavoro ma quale……? E a che condizioni ? Se la vostra linea è questa , i veri fascisti siete voi che in realtà non volete lavoratori ma solo servi della gleba: manovalanza a basso costo che vi consenta di continuar a risparmiare, evitando la riduzione del vostro benessere.

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  3. gianmario-nava 6 anni fa

    paragonare il reddito di inclusione ai pastrocchi pentastellati non mi sembra equo
    il tentativo è quello di dare un sostegno nel mentre che si lavora per riguadagnare delle opportunità e poi un lavoro
    può essere che non funzioni bene o che so io
    ma non lo vedo in contraddizione con la tesi dell’articolo
    dove sbaglio?

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  4. gianmario-nava 6 anni fa

    Gentile Cantelmo, dare soldi estorti ai poveri, secondo il suo pensiero, ai poveri stessi e lasciarli nella povertà di dovere dipendere dalla elemosina dello stato è esattamente quello che lei imputa all’estensore dell’articolo cui attribuisce volontà nefaste senza nemmeno averlo mai visto di persona. Il reddito di cittadinanza proposto all’inizio dal movimento era cosa ben diversa, su basi teoriche diverse e con esiti pratici diversi. Ne avrei avuto diritto anche io, non era una misura contro la povertà in sè ma contro la presunta inoccupazione strutturale. Questa sua riedizione sotto forma di un contributo condizionato è esattamente sulla linea del reddito di inclusione e della flex security del jobs act, solo fatta male. Allora, perchè non riconoscere le cose già fatte e ben fatte? Non sarebbe un vero cambiamento nel modo di governare?

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  5. gianmario-nava 6 anni fa

    Caro Colonnello, il fascismo è quella cosa che se io sono in un gruppo più numeroso e con meno scrupoli del suo, lei si beve una quantità di olio di ricino che non immagina. Quindi stia attento a difenderlo, non si sa mai che io sia poi dalla parte dei vincitori e lei dei perdenti. Quanto alle opere pubbliche, sono state fatte dal lavoro degli italiani, progettate da italiani e finanziate da italiani. Il fascismo ha fatto un po’ meno di quello che poteva fare in italia, dilapidando patrimoni nelle colonie e nelle guerre, e comunque son cose fatte in tutto il mondo nello stesso periodo, fatte meglio e in maggiori quantità. Però una quota di italiani son stati perseguitati perchè nemici politici veri o immaginari, perdendo affetti, beni e spesso la vita. Se lei è d’accordo assumo il comando del nuovo fascismo e la epuro immantinente con i medesimi metodi.
    p.s. L’Ungheria, la spinta iniziale l’ha avuta dall’Italia e dagli altri paesi che si son tassati per aiutarla, tipo quelle cose che fa l’Unione Europea. Saluti!

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