La rivoluzione digitale di un’azienda salentina con le reti 5G TIM


Le filiere produttive, indispensabili per il sistema Italia e cuore del nostro sistema economico e produttivo, garantiscono lo sviluppo sostenibile, inclusivo e d’eccellenza favorendo occupazione e investimenti. Intesa Sanpaolo vuole ora contribuire con nuovi strumenti a supportare e rilanciare l’economia italiana nella delicata fase di “ripartenza” che il paese deve affrontare. La banca lo fa rinnovando il proprio Programma Filiere con un progetto dedicato a valorizzare le intere filiere produttive.
Accanto alle grandi aziende del made in Italy ci sono migliaia di fornitori italiani che contribuiscono alla realizzazione dei loro prodotti e ne costituiscono la filiera produttiva, orgoglio del nostro paese.
Il Programma Sviluppo Filiere si rivolgerà così a 2.500 filiere italiane ad altissimo potenziale, appartenenti a tutti i settori produttivi e distribuite sull’intero territorio nazionale, con un indotto generato per circa 300 miliardi di euro. Alle filiere sarà destinato il nuovo plafond di 10 miliardi di euro di credito.
In un mercato composto da tante aziende di piccole dimensioni e in un contesto di difficoltà come quello attuale, il rapporto di filiera strategico tra leader della filiera e propri fornitori può diventare infatti uno straordinario moltiplicatore e facilitatore per l’accesso al credito da parte delle imprese minori, facendo leva sulla forza e solidità dei “campioni del made in Italy” che possono far beneficiare i loro fornitori del proprio profilo di credito.
Da diversi anni infatti Intesa Sanpaolo supporta le imprese italiane con il Programma Sviluppo Filiere che, dal suo avvio a fine 2015, ha coinvolto circa 700 capi-filiera, con i loro 16.000 fornitori collegati e un giro di affari di circa 70 miliardi di euro.
La divisione corporate & investment banking, guidata da Mauro Micillo e la divisione Banca dei Territori, guidata da Stefano Barrese sono impegnate per il successo dell’iniziativa, che mira a facilitare la connessione tra le grandi imprese e le pmi loro fornitrici, facilitando una gestione integrata e a 360° di tutto il sistema produttivo italiano.
«Supportare l’economia reale facendo leva sulla solidità dei grandi ‘champion’ di sistema è la chiave per uscire più rapidamente dalla crisi e avviare la ripresa», spiega Mauro Micillo, responsabile della divisione corporate e investment banking di Intesa Sanpaolo e amministratore delegato di banca IMI. «Le PMI possono trarre numerosi benefici dall’unire le forze con i capifiliera, tra i quali il miglioramento del merito di credito, la maggiore rapidità nell’accesso ai finanziamenti, la condivisione di progetti industriali di ampia portata che comprendono l’intera supply chain. Le aziende leader hanno compreso da tempo il valore e la portata strategica delle filiere industriali e sono pronte a investimenti importanti per supportarle. Le recenti operazioni concluse da Intesa Sanpaolo con due eccellenze quali FCA Italy e Gucci vanno in questa direzione, a beneficio di migliaia di fornitori e sub-fornitori e di centinaia di migliaia di lavoratori italiani tra dipendenti diretti e dell’indotto».
Ecco le novitò previste dal Programma Filiere:
«Il nostro nuovo Programma Filiere è elemento di ulteriore vicinanza ai nostri clienti, che contano circa un milione di imprese e microimprese di cui 250mila PMI», dichiara Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. «La versatilità e l’esperienza di un grande operatore come Intesa Sanpaolo è in grado di potenziare, sviluppare e modulare la propria offerta a supporto dell’intera filiera fino a garantirne il più piccolo fornitore, come dimostrano i 700 contratti di filiera supportati nel corso del Programma. Oggi più che mai, sono necessari strumenti facilmente accessibili, efficaci e immediati da parte della banca e il plafond da 10 miliardi che destiniamo alle Filiere è il segno tangibile della nostra fiducia nella ripresa compatta del sistema».
*
Devi fare per commentare, è semplice e veloce.