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Regionali, gli exit poll: Puglia e Campania al centrosinistra, in Veneto il candidato di centrodestra in vantaggio

24 Novembre 2025

I primi exit poll delle elezioni regionali in Campania, Puglia e Veneto confermano le attese: le prime due regioni al centrosinistra, il Veneto al centrodestra.

CAMPANIA. Roberto Fico (centrosinistra) tra il 56,5 e il 60,5%, Edmondo Cirielli (centrodestra) tra il 35 e il 39%: questo il primo exit poll Opinio per la Rai sulle elezioni regionali in Campania.

PUGLIA. Secondo gli instant poll di Swg per le regionali in Puglia il candidato del centrosinistra Antonio Decaro si attesta su una forbice tra il 65-69%, quello centrodestra Luigi Lobuono tra il 29 e il 33%.

VENETO. I primi exit poll di Opinio per la Rai in VENETO pronosticano una netta affermazione del candidato del centrodestra, Alberto Stefani, accreditato di una forbice tra il 59 e il 63%. Indietro, invece, il rivale di centrosinistra, Giovanni Manildo: si prevede un consenso tra il 30 e il 34 per cento.

Affluenza

In Puglia l’affluenza crolla al 41%m, quasi 15 punti in meno rispetto alla scorsa tornata elettorale, quando la percentuale di votanti fu di oltre il 56 per cento. In Campania, l’affluenza si è assestata al 43,2%. In Veneto hanno votato invece il 44,21 per cento.

I primi commenti

Matteo Renzi: «Sono mesi che ci ripetono un ritornello stanco: Giorgia Meloni non ha rivali, è invincibile, non ha alternative. I risultati di Campania e Puglia, dopo la Toscana, dicono invece che l’alternativa c’è, da Casa Riformista fino alla sinistra. E questa alternativa, quando è unita, vince. Da domattina Giorgia Meloni proverà a cambiare la legge elettorale. Perché con questa legge elettorale lei a Palazzo Chigi non ci rimette più piede».

Tommaso Foti, ministro agli Affari europei: «Sono confermate nelle regioni la formazione politica uscente e quindi il governo che è uscente e anche entrante».

Andrea Ostellari, sottosegretario leghista alla Giustizia: «L’affluenza intorno al 44% alle elezioni regionali in Veneto è un dato che abbiamo registrato in altre competizioni, e su cui la politica deve ragionare e lo faremo anche noi. Questo dato sfavorisce un po’ tutti, è la politica che deve saperlo interpretare».

Andrea Crisanti, senatore PD: «L’obiettivo era portare a casa un risultato superiore al 34%, ma sopra il 30% siamo contenti”, considerando che è stata una campagna elettorale fatta in tre mesi, con l’estate di mezzo. Avremo una rappresentanza in Consiglio regionale che ci permetterà di fare opposizione e incalzare la maggioranza su tutta una serie di questioni».

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