Terre pubbliche abbandonate diventano una piazza: 2 anni di Borghetto San Carlo

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26 Maggio 2017

Un anno fa al civico 1420 di via Cassia c’era un cancello chiuso. Oggi quel cancello è spalancato dall’alba al tramonto e accoglie chi deve innaffiare l’orto, fare due passi, lavorare la terra. Era il 2015 quando la Cooperativa agricola Coraggio vinceva il bando del Comune di Roma e diventava assegnataria di Borghetto San Carlo, una tenuta di 22 ettari nel Parco di Veio rimasta incolta a lungo, restituendola al quartiere e a tutta la città. E proprio in questi giorni del 2015, i ragazzi e le ragazze della Coraggio cominciavano a sistemare l’area. Domenica 28 maggio si festeggia il secondo compleanno con musica, cibo e laboratori.

Il via vai di macchine e gente a piedi mostra un luogo che è tornato a vivere. Ci sono gli orti condivisi (grazie anche al supporto di Terra onlus), le coltivazioni della cooperativa, la scuola della terra Emilio Sereni che forma nuovi agricoltori, i seminari, le tante iniziative che sempre più spesso attirano i cittadini e riempiono di uomini, donne e bambini i prati.

Sembra un miracolo perché due anni fa, nel lungo viale che porta ai casali, c’erano i rami di pino che cadevano, l’erba alta, la terra brulla. Oggi il verde è il colore dominante, il vociare delle persone si mescola ai rumori della natura (e al traffico sulla Cassia), negli orti crescono le prime piante e si raccolgono zucchine e insalate. Un passo alla volta Borghetto San Carlo si è trasformata. Con i giochi in legno per i più piccoli, il percorso panoramico, le arnie delle api e molto altro.

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La domenica il banchetto con le verdure biologiche appena colte, il pane preparato con la farina di sorgo rosso (un cereale antico che la Coraggio ha deciso di tornare a coltivare), i formaggi della vicina azienda agricola la Mucca Ballerina, attirano sempre più visitatori. Signore ben vestite che si inerpicano con i tacchi sulle zolle di terra, giovani, bambini, cani, il pubblico è dei più vari.

Un luogo strappato alla speculazione edilizia, grazie a un appello su change.org insieme all’associazione daSud e alla raccolta di oltre 10.000 firme, ora è una piazza dove persone, che difficilmente si sarebbero incontrate pur abitando nello stesso quartiere, lavorano fianco a fianco per realizzare spazi comuni. Si scambiano ricette, condividono saperi, trascorrono del tempo insieme all’aria aperta.

L’unico neo restano i casali che il costruttore Mezzaroma già a marzo 2013 avrebbe dovuto consegnare completamente ristrutturati e già collaudati. Dopo una proroga di tre anni, nel 2016 niente si era mosso. Ora l’appalto è stato assegnato a una ditta, ma il cantiere è ancora fermo. I casali sono il tassello mancante per dare seguito al progetto di agricoltura multifunzionale e creare così spazi per l’associazionismo, una mensa, dare accoglienza a chi percorre la via Francigena. I “coraggiosi” aspettano, ora ancora più forti perché con loro c’è tutta la comunità a cui hanno restituito un bene pubblico, la terra e la possibilità di viverla (e condividerla).

 

TAG: borghetto san carlo, cooperativa coraggio, terra onlus, terre pubbliche
CAT: Roma

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