Fase due: cala la paura generale ma non quella per il Virus e il lavoro

5 Maggio 2020

La pandemia come ha modificato i nostri atteggiamenti e comportamenti? In un’analisi di SWG emerge che tra gli italiani si riduce in generale la preoccupazione per il Coronavirus, ma resta alta la percentuale di chi ritiene probabile subire il contagio. Sul fronte del lavoro, in una famiglia su due si continua a temere un problema occupazionale, ma migliora la valutazione sulla capacità di reazione della propria impresa. Gli ultimi giorni mostrano inoltre anche una ripresa dell’idea che l’emergenza possa terminare entro 3 mesi.

 

Le misure previste dal Governo dal 4 maggio in poi suscitano una reazione non omogenea da parte dei cittadini: meno della metà (il 39%) le approva del tutto, mentre la metà si divide tra chi le ritiene troppo restrittive e chi invece le valuta come non sufficientemente prudenti. Tuttavia gran parte delle singole misure risultano largamente condivise. Sono considerate eccessivamente restrittive da più di un terzo dei cittadini le posticipazioni delle riaperture di parrucchieri, bar e ristoranti, ma anche il prolungamento del divieto di celebrare la Messa. In parte preoccupa invece la riapertura dei parchi e dei negozi. Complessivamente gli italiani giudicano che la gestione di questa emergenza nel loro Paese sia stata più efficace rispetto agli altri paesi europei e degli Stati Uniti. Soltanto alla Corea del Sud viene riconosciuta un’efficacia maggiore.

 

 

Al 4 maggio il 27,3% dichiara che voterebbe la Lega, il 20,2% voterebbe il Pd, il 16,2% il Movimento 5 Stelle e il 14,9% Fratelli d’Italia.

Tra gli italiani c’è una diffusa consapevolezza dell’utilità dei comportamenti prudenziali, anche se non tutti ci credono. Molti accorgimenti sembrano essere stati oramai assimilati dalle persone e l’intenzione prevalente è di non abbassare la guardia nemmeno nelle prossime settimane, anche se ciò comporterà per alcuni non pochi sacrifici. Vi è tuttavia un 20% di cittadini scettici nei confronti dell’utilità di queste precauzioni, i quali non garantiscono di volerle rispettare. Nella «Fase 2» si avranno sicuramente dei mutamenti nelle abitudini dei cittadini. Oltre all’utilizzo di mascherine e guanti, la limitazione di contatti e delle frequentazioni di luoghi affollati, appare probabile anche un aumento dei pagamenti tramite cellulare a fronte di una riduzione dell’uso dei contanti.

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CAT: società

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